No, adesso non mi metterò a recensire libri su questo blog, quindi considerate questo post come un eccezione (e se proprio vi piace, fatevi un giro sulla mia pagina
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Tempo fa (anni fa!) avevo parlato della saga di
Gemma Doyle, e di come mi avesse colpito in mezzo ad un mare di libri per giovani adulti (YA) tutti ugualmente imbarazzanti e scontati.
Libba Bray (la 'mamma' di Gemma Doyle) ha appena sfornato il primo libro di una nuova serie ambientata nella New York degli anni 20: si intitola The Diviners (I Divinatori), ed è uscito a metà Ottobre per Fazi , con il titolo (a mio parere insulso) La stella nera di New York.
Ecco la trama fornita dalla casa editrice:
New York City, 1926. I vetri dei grattacieli risplendono dei bagliori di mille feste animate da balli sfrenati a ritmo di charleston e dal tintinnio delle perle sui vestiti luccicanti. L'alcol scorre a fiumi nonostante i divieti e, a giudicare dall'effervescenza di Manhattan, il mondo sembra destinato a un futuro radioso. È qui che in seguito all'ennesima eccentricità viene spedita dai genitori l'irriverente Evie O'Neill, una ragazza dell'Ohio che non aspetta altro che tuffarsi tra le infinite possibilità offerte dalla metropoli. A ospitarla è lo zio Will, un professore, parente dei Fitzgerald, che dirige il Museo Americano del Folklore, delle Superstizioni e dell'Occulto, detto anche Museo del Brivido: un luogo magico dal fascino decadente, che custodisce nelle sue teche e tra i suoi bui corridoi le tracce del retroterra misterioso dell'America. Ma quando lo sfolgorio della città viene oscurato da una serie di delitti a sfondo esoterico, New York precipita in un vortice di paura ed Evie, che da subito assiste lo zio nella consulenza alla polizia, è chiamata a collaborare alle indagini, anche per quel suo dono di vedere il passato delle persone toccando un oggetto a loro appartenuto. Muovendosi tra fumosi jazz club e bassifondi urbani, scintillanti negozi e sale spettrali, la ragazza s'inoltrerà insieme a molti compagni di strada in un gorgo di eventi evocato dal passato, e che nel passato dovrà essere ricacciato, pena il sopravvento di un antico male oscuro.
Uno penserà: Ok, a parte l'ambientazione insolita (anni 20) è sempre la solita solfa, con la protagonista con i poteri strani che risolve casi misteriosi.
Forse, dico io, ma la genialità della Bray eleva una storia all'apparenza non originalissima molto al di sopra della media, e non solamente grazie alla sua vivida immaginazione ed al suo modo di scrivere brillante ed evocativo, ma grazie anche alla sua estrema abilità nel creare e gestire personaggi che fin da subito risultano convincenti e fuori dalle righe: C'è la maschietta Evie, festaiola sfrenata perennemente alla ricerca di alcool (vi ricordo che siamo in pieno proibizionismo). C'è Sam, il ladruncolo e adorabile canaglia dai mille talenti. C'è la formidabile Theta,
Ziegfeld Girl dal triste passato; il topo di biblioteca Jericho che sembra nascondere molti segreti , e l'aspirante poeta di colore (ed ex guaritore) Memphis... In definitiva un cast ricco e per tutti i gusti.
Ragazzi, io l'ho adorato. E' difficile parlare di un libro senza spoilerare, ma vi assicuro che nonostante le quasi 600 pagine l'ho letto in pochissimi giorni: se esiste un libro al quale calza a pennello il termine 'page-turner' è proprio questo! E fatta eccezione per un lieve calo nella parte centrale, sono arrivato all'ultima pagina pienamente soddisfatto.
Una delle lamentele che più spesso vengono mosse ai libri YA è che non si concludono MAI in un solo volume, ma solitamente in più di uno (di solito tre o di più). Anche in questo caso è così (si tratta di una trilogia), ma voglio rompere una lancia a favore della Bray: In questo tipo di opere non sempre le autrici pianificano esattamente la storia ed il numero di libri della serie, arrivando -in caso di successo- ad allungare il brodo aggiungendo nuovi personaggi e situazioni posticce che francamente rendono il tutto piuttosto ridicolo e snervante (un po' come avviene con gli shoujo-manga XD).Quindi da una trilogia si passa a due trilogie e così via. Non è questo il caso: il primo volume (pur avendo un arco narrativo principale che alla fine si chiude perfettamente) rientra chiaramente in un disegno più ampio ma ben studiato in tutti i particolari. Basti pensare ai numerosi personaggi che restano ai margini della storia ma che chiaramente avranno un ruolo decisivo nei prossimi volumi. O alle sotto-trame ed ai numerosi indizi gettati con nonchalance che sicuramente si riveleranno importanti. Un modo di procedere alla Harry Potter, che ho sempre apprezzato. E poi la Bray (visti anche i suoi precedenti) è una scrittrice tutt'altro che scontata, che ha il coraggio di prendere decisioni anche impopolari tra i fan (cosa che aumenta la mia stima nei suoi confronti) Quindi se dice che saranno tre volumi, state certi che saranno tre, anche se dovessero avere un successo stratosferico.
Insomma, se volete una specie di X-Men ambientato negli anni 20, con personaggi fighissimi, dialoghi irresistibilmente divertenti ed una trama appassionante e scritta bene, è il libro che fa per voi.
Ah, dimenticavo: l'elemento "romance" è marginale e perfettamente calibrato nella storia. Quindi non aspettatevi una roba alla Twilight.
E non fate i soliti snob dicendo: "Ehh...Ma io sono adulta/o e non li leggo 'sti libri per ragazzini!". Perché è più dignitoso leggere un YA scritto bene che una delle tante, pretenziose porcherie per adulti che infestano le librerie.