La storia editoriale italiana di Yoshihiro Tatsumi è piuttosto insolita: uscito molti anni fa per Coconino con il volume di racconti brevi intitolato Lampi, in seguito è stato completamente dimenticato fino al 2012, quando a sorpresa Bao Publishing pubblica Una vita tra i margini, volume autobiografico ed opera "summa" dell'autore.
In questo imponente e interessante volume, vero e proprio resoconto di un' epoca (e importantissima testimonianza sulla nascita del genere gekiga [1]) veniamo a conoscere la dimensione umana dell'autore: la sua infanzia, la nascita della sua passione, i conflitti con il fratello, il suo esordio nel mondo dei manga in giovanissima età e i meccanismi dell'editoria del periodo del dopoguerra.
A fine volume si esce un po' storditi, ma inebriati da tutte queste informazioni, anche se alla fine - almeno nel mio caso- una domanda sorge spontanea: E' possibile comprendere un autore di questo calibro senza aver letto nemmeno una sua opera (oppure dopo aver letto un solo volume)?
La risposta è No. E' un po' come leggere la biografia di un regista senza aver mai visto un suo film. Ma non temete! La Bao ha promesso di ovviare a questo problema pubblicando un volume di Tatsumi all'anno, e la prima opera ad arrivare sul suolo italico è nientemeno che Tormenta Nera (Kuroi Fubuki), volume uscito nel 1956 e disegnato dall'autore (in soli venti giorni!) alla tenera età di 21 anni.
La storia è semplice: un giovane pianista è sospettato di omicidio, e durante il trasporto verso il carcere il treno su cui viaggia deraglia in seguito ad una frana. Miracolosamente sopravvive all'incidente, ma c'è un piccolo imprevisto: il protagonista è ammanettato ad un altro pregiudicato, che sembra del tutto intenzionato a fuggire, approfittando dell'incidente. Il pianista sarà costretto a seguirlo suo malgrado.
Tormenta Nera è un' opera figlia del suo tempo, e per certi versi può sembrare immatura e prevedibile, soprattutto agli occhi di uno smaliziato lettore del 2014. Ma allo stesso tempo, a guardare attentamente, si può notare come faccia in realtà da "spartiacque" fra i manga di quel periodo (ancora ancorati a stilemi considerati sacri e immodificabili) e i seinen moderni: il taglio cinematografico delle tavole, le linee cinetiche, le prospettive esasperate e l'atmosfera crepuscolare creata con il sapiente utilizzo delle ombre sono una totale novità (o quasi) per il periodo, tanto da far esclamare al fratello dell'autore (grande classicista) "Ma questo non è un manga! Sembra più un film!". E per certi versi aveva proprio ragione .
La genesi di quest'opera è raccontata in modo sublime in Una vita tra i margini , quindi non voglio rovinarvi la lettura, e anzi, vi invito a leggere il volume.
Io dico solamente che questo Tormenta Nera mi è piaciuto molto. Presenta numerose ingenuità, soprattutto nei disegni (ancora ben lontani dall'essere realistici), ma la tensione è sempre alta, e degna dei migliori libri hard-boiled e dei film noir di quel periodo (ispirazione primaria dell'autore). Alcuni dettagli, poi, li ho adorati: la mia scena preferita è a inizio volume, quando il protagonista vede l'ispettore venuto ad arrestarlo riflesso sulla lucida vernice nera del pianoforte che sta suonando. Per non parlare di tutta la scena dell'inseguimento in una città deserta e martoriata dalla bufera di neve (che soffia dall'inizio alla fine del manga).
L'edizione della Bao -per loro stessa ammissione- è il più possibile fedele a quella giapponese: nessun adattamento grafico, carta pregevole, stampa con diversi colori di inchiostro. La copertina -bellissima- è quella originale ed il titolo ha un aspetto squisitamente retrò e stropicciato. A fine volume c'è un interessante intervista all'autore.
E' un' opera che consiglio a tutti? No. Se non amate i classici e le opere datate, e non vi interessa vedere la nascita e l'evoluzione del genere gekiga, probabilmente non fa per voi. Ma liquidarlo come "vecchiume" (termine odioso che ho sentito spesso usare in fumetteria) senza avergli dedicato un minimo di attenzione o una sfogliata sarebbe un peccato mortale. Alle persone che hanno letto Una vita tra i margini mi sembra inutile consigliarlo: lo prenderanno sicuramente! Non si può tralasciare un' opera del genere dopo aver letto di tutti gli sforzi e le speranze dietro la sua nascita!
Come ultima cosa, vi linko la preview al volume, così vi fate un idea dello stile.