11 Gennaio L'occhio che uccide
12 Gennaio Barbarossa
13 Gennaio La mano
14 Gennaio Albert Nobbs
15 Gennaio Mary and Max
16 Gennaio La regina delle nevi
17 Gennaio American Sniper
18 Gennaio Excalibur
19 Gennaio C.R.A.Z.Y
20 Gennaio La mummia
Visti al cinema: In questi dieci giorni sono andato al cinema solamente una volta, a vedere American Sniper. Io avrei visto volentieri altri film, ma purtroppo non toccava a me scegliere! Nel complesso non mi è nemmeno dispiaciuto, ma è il classico film "santino" sull'eroe di guerra ammeregano, diretto dal regista più patriottico disponibile sul mercato, ovvero il sempiterno Clint Eastwood. Che a dirla tutta non imbrocca un film dai tempi di Gran Torino.
Animotion Picture: Mary e Max è un delizioso film australiano in claymation (o clay animation) che parla dello strano rapporto epistolare fra un'infelice ragazzina australiana di otto anni (Mary) e un solitario quarantenne obeso affetto dalla sindrome di Asperger (Max). Fra i due nascerà una bella e bizzarra amicizia, che si rafforzerà -fra alti e bassi- negli anni. Ma la vita è beffarda e crudele e non smette mai di ricordarcelo. Tecnicamente siamo ben lontani dai film della Aardman Animation o dagli animati di Tim Burton ma questa tragicommedia affronta con squisito humour nero tematiche mai affrontate prima in animazione, e si arriva alla fine ridendo ma con gli occhi lucidi. Consigliatissimo.
La regina delle nevi non è altro che la fiaba di H. C. Andersen animata dal grande maestro russo Lev Atamanov. La storia la conoscerete tutti (mi auguro) ma alcune trovate registiche e visive sono veramente d'effetto e le animazioni non hanno davvero niente da invidiare ai film animati più recenti. Da riscoprire, come tutta l'animazione russa.
Why does it feel so good but hurt so bad: Ovvero film belli ma PESI, che mi hanno fatto stare male per giorni dopo la visione. Il primo è Albert Nobbs , storia ambientata in Irlanda agli inizi del 900 che parla di una donna che per sfuggire ad un' infanzia di violenza, povertà e abusi si crea una fittizia identità maschile di cameriere che lentamente finisce per diventare la sua vera vita , fra il sogno di aprire una tabaccheria e il desiderio di trovare qualcuno con cui combattere la solitudine. Il film non è eccelso (in alcuni punti pecca di vaghezza e faciloneria) , ma Glenn Close e Janet McTeer sono strepitose. Il finale però [SPOILER] è talmente triste che mi ha ammorbato per giorni. Ed è strano, perché di solito reggo benissimo i finali tristi! Mah [Fine SPOILER]
Il secondo è C.R.A.Z.Y : ambientato in Quebec fra gli anni 60 e 70, ha per protagonista Zac, un ragazzo sensibile e appassionato di musica che vive insieme a quattro fratelli e a genitori religiosi (in particolare la madre, che pensa che il figlio abbia poteri curativi) e conservatori (il padre). E' un film molto bello e intenso (che fra l'altro viene citato spessissimo per la splendida colonna sonora , un nome per tutti David Bowie) ma mi ha fatto veramente sudare freddo : il protagonista vive malissimo la sua omosessualità, e se all'inizio i toni sono leggeri e scanzonati, nella seconda parte l'angst regna sovrano. Per fortuna il finale è bellissimo e soprattutto liberatorio, ma quei quaranta minuti in apnea me li sono fatti.
Old but solid gold: La Mummia con Boris Karloff è un film del 1932 , ma funziona sempre benissimo: Il ben conservato Imhotep è ossessionato dall'idea di riportare in vita l'amata Anck-Su-Namun, che nel frattempo si è reincarnata nella anglo-egiziana Helen Grosvenor. Ma quest'ultima è intrigata da un archeologo un po' più fascinoso e... fresco. Riuscirà il povero Imhotep (ebbene sì, io l'ho sempre trovato un personaggio un po' tragico) a riavere indietro l'amata? Dicevo, è un filmettino assolutamente delizioso , da vedere soprattutto quando avete poco tempo (dura poco più di un' ora).
Barbarossa segna l'ultima collaborazione fra Akira Kurosawa e Toshiro Mifune: è un solido filmone (dura più di tre ore) ambientato in un fatiscente ospedale, con un giovane e ambizioso dottore che cerca di ribellarsi ai metodi spicci e non sempre limpidissimi di un dottore più anziano e "navigato" (il Barbarossa del titolo, interpretato dal mio amato Toshiro). E' un film di Kurosawa, ergo è bellissimo. La scena con la "donna mantide" è da antologia. Quella del pozzo invece, è da fazzolettini. Da vedere assolutamente.
Spade e altri oggetti taglienti: L'occhio che uccide è il film (negli anni diventato cult ma all'uscita stroncatissimo dalla critica) che ha rovinato la carriera di Michael Powell. Parla di un giovane cineoperatore, segnato dagli abusi che in passato ha subito dal padre (un sadico dottore, studioso degli effetti della paura sulla psiche). Affetto da una curiosa forma di vouyerismo che lo spinge a spiare gli altri e a filmare il tutto con la telecamera, lentamente finirà per diventare un serial killer di giovani donne. Una vicina si innamorerà di lui, ma...
Thriller psicologico raffinatissimo e audace (se teniamo conto che è del 1960), è anche uno degli esempi più riusciti e caustici di metacinema. Da recuperare assolutamente.
Excalibur è semplicemente il film più bello mai realizzato sul mito di Artù: regia, costumi, ambientazione, attori, colonna sonora, lucette verdi, Anaal nathrakh, urth vas bethud, dokhjel djenve...Tutto è esageratamente perfetto. Agli occhi di un bambino (avevo dodici anni la prima volta che l'ho visto) è un film pieno di meraviglie. Agli occhi di un adulto è un film sempre bellissimo. Quanto lo amo questo film! Se non l'avete mai visto, vi tolgo il saluto.
La mano è il segmento girato da Wong Kar-wai del film in tre episodi Eros. E' la storia di un sarto che si innamora perdutamente (non corrisposto) di una prostituta, in una Hong Kong crepuscolare e malinconica. Gong li e Chang Chen sono di una bellezza abbacinante, e la regia di Wong Kar-wai è sempre sublime. Bellissimo e struggente, è l'unico segmento degno di essere visto fra i tre presenti.
Arrivederci alla prossima decina filmica!
Il secondo è C.R.A.Z.Y : ambientato in Quebec fra gli anni 60 e 70, ha per protagonista Zac, un ragazzo sensibile e appassionato di musica che vive insieme a quattro fratelli e a genitori religiosi (in particolare la madre, che pensa che il figlio abbia poteri curativi) e conservatori (il padre). E' un film molto bello e intenso (che fra l'altro viene citato spessissimo per la splendida colonna sonora , un nome per tutti David Bowie) ma mi ha fatto veramente sudare freddo : il protagonista vive malissimo la sua omosessualità, e se all'inizio i toni sono leggeri e scanzonati, nella seconda parte l'angst regna sovrano. Per fortuna il finale è bellissimo e soprattutto liberatorio, ma quei quaranta minuti in apnea me li sono fatti.
Old but solid gold: La Mummia con Boris Karloff è un film del 1932 , ma funziona sempre benissimo: Il ben conservato Imhotep è ossessionato dall'idea di riportare in vita l'amata Anck-Su-Namun, che nel frattempo si è reincarnata nella anglo-egiziana Helen Grosvenor. Ma quest'ultima è intrigata da un archeologo un po' più fascinoso e... fresco. Riuscirà il povero Imhotep (ebbene sì, io l'ho sempre trovato un personaggio un po' tragico) a riavere indietro l'amata? Dicevo, è un filmettino assolutamente delizioso , da vedere soprattutto quando avete poco tempo (dura poco più di un' ora).
Barbarossa segna l'ultima collaborazione fra Akira Kurosawa e Toshiro Mifune: è un solido filmone (dura più di tre ore) ambientato in un fatiscente ospedale, con un giovane e ambizioso dottore che cerca di ribellarsi ai metodi spicci e non sempre limpidissimi di un dottore più anziano e "navigato" (il Barbarossa del titolo, interpretato dal mio amato Toshiro). E' un film di Kurosawa, ergo è bellissimo. La scena con la "donna mantide" è da antologia. Quella del pozzo invece, è da fazzolettini. Da vedere assolutamente.
Spade e altri oggetti taglienti: L'occhio che uccide è il film (negli anni diventato cult ma all'uscita stroncatissimo dalla critica) che ha rovinato la carriera di Michael Powell. Parla di un giovane cineoperatore, segnato dagli abusi che in passato ha subito dal padre (un sadico dottore, studioso degli effetti della paura sulla psiche). Affetto da una curiosa forma di vouyerismo che lo spinge a spiare gli altri e a filmare il tutto con la telecamera, lentamente finirà per diventare un serial killer di giovani donne. Una vicina si innamorerà di lui, ma...
Thriller psicologico raffinatissimo e audace (se teniamo conto che è del 1960), è anche uno degli esempi più riusciti e caustici di metacinema. Da recuperare assolutamente.
Excalibur è semplicemente il film più bello mai realizzato sul mito di Artù: regia, costumi, ambientazione, attori, colonna sonora, lucette verdi, Anaal nathrakh, urth vas bethud, dokhjel djenve...Tutto è esageratamente perfetto. Agli occhi di un bambino (avevo dodici anni la prima volta che l'ho visto) è un film pieno di meraviglie. Agli occhi di un adulto è un film sempre bellissimo. Quanto lo amo questo film! Se non l'avete mai visto, vi tolgo il saluto.
La mano è il segmento girato da Wong Kar-wai del film in tre episodi Eros. E' la storia di un sarto che si innamora perdutamente (non corrisposto) di una prostituta, in una Hong Kong crepuscolare e malinconica. Gong li e Chang Chen sono di una bellezza abbacinante, e la regia di Wong Kar-wai è sempre sublime. Bellissimo e struggente, è l'unico segmento degno di essere visto fra i tre presenti.
Arrivederci alla prossima decina filmica!