Ed eccoci arrivati al quattordicesimo appuntamento con i best of del mese! Come state? Come sono andate le vacanze (se le avete fatte)? Io, nei quattro giorni di "totale libertà" che ho avuto questo mese ho ceduto completamente all'ozio e non sono nemmeno riuscito ad aggiornare il blog (e sì che avevo tante idee carine in mente, fra le quali un meme sul cinema)... Spero nei prossimi giorni di tornare più attivo, e intanto beccatevi i preferiti!
Come sempre, questa rubrica è condivisa con l'amica di malefatte MariaSte, sul suo blog iononsonoquellaragazza (e non chiedo più se qualcuno vuole unirsi , perché mi sembra ovvio che no, nessuno vuole).
La serie Tv: Sarei tentato a nominare Hannibal per la terza volta di fila, ma so che rischierei il linciaggio quindi evito.
Questo mese ho visto una miniserie australiana in sei episodi intitolata Glitch. Praticamente sfrutta un filone che va moltissimo di moda in questo periodo , ovvero quello dei "morti che tornano in vita" (vedi i vari Les Revenants e fumetti americani come Revival, edito da Salda Press). Qui a risvegliarsi sono persone morte in diversi periodi storici e senza un apparente legame...forse.
Il primo episodio, scoperto quasi per caso, mi ha incuriosito: un po' per la tipica flemma degli australiani, e un po' per il mistero che circonda i vari "resuscitati", che all'inizio ricordano poco o niente delle loro precedenti vite. A visione ultimata posso dire che è una miniserie piacevole, che non brilla particolarmente per scrittura e approfondimento psicologico dei personaggi, ma che sa essere appassionante quanto basta . La storia , purtroppo, rimane completamente aperta, e dopo i sei episodi praticamente tutti i misteri più importanti restano senza risposta. A questo punto speriamo in una seconda stagione!
Il libro: Come dico sempre, l'estate è tempo di classici. Ma nel mese di Agosto ho deciso di dedicarmi completamente ad un' autrice che negli ultimi anni avevo un po' snobbato: Sarah Waters.
Scoperta grazie al sorprendente Affinità, negli ultimi dieci giorni mi sono letto L'ospite (The Little Stranger) e Ladra (Fingersmith), e mi sono piaciuti immensamente entrambi. Il primo è una raffinata allegoria in salsa paranormale del declino delle grandi famiglie aristocratiche nel dopoguerra, mentre il secondo è una sensational novel ad ambientazione vittoriana sulle orme di Wilkie Collins e Charles Dickens, ma con una storia d'amore impensabile per quei tempi.
Scoperta grazie al sorprendente Affinità, negli ultimi dieci giorni mi sono letto L'ospite (The Little Stranger) e Ladra (Fingersmith), e mi sono piaciuti immensamente entrambi. Il primo è una raffinata allegoria in salsa paranormale del declino delle grandi famiglie aristocratiche nel dopoguerra, mentre il secondo è una sensational novel ad ambientazione vittoriana sulle orme di Wilkie Collins e Charles Dickens, ma con una storia d'amore impensabile per quei tempi.
Lo stile della Waters è molto descrittivo e prima di entrare nel "vivo" delle sue storie bisogna pazientare per un bel po' di pagine. Ma la sua bravura nel caratterizzare i personaggi e nell'inserire colpi di scena quando meno te lo aspetti è innegabile, quindi ve la consiglio caldamente. Piccola curiosita: Il prossimo film del regista Park Chan-wook (Stoker, Old Boy, Lady Vengeance) è basato proprio su Fingersmith, anche se l'ambientazione è stata spostata nella Corea degli anni 30, sotto l'egemonia giapponese.
Il film: Questo mese ho visto solamente un film al cinema, ovvero Quando c'era Marnie. Ne ho parlato in questo post, ricordate?
La canzone: Stonemilker di Bjork. Il video a 360°, vuoi mettere?
L'oggetto: Nelle domeniche sonnacchiose di Agosto ho giocato al nuovo reboot di Tomb Raider, la storica serie di videogiochi con protagonista l'archeologa Lara Croft. Non so quanti pomeriggi ho passato , durante la mia adolescenza, a giocare a Tomb Raider 2! Lo adoravo, ed anche se i comandi erano macchinosi da morire ed aveva una grafica bruttarella mi è rimasto nel cuore.
Questo nuovo "rifacimento" presenta una Lara più giovane e ingenua, e gli elementi esplorativi che caratterizzavano la vecchia serie sono stati un po' sacrificati ad una trama dal ritmo adrenalinico, dove la sopravvivenza è il fine principale ed ultimo. Anche l'ambientazione è sempre la stessa (l'isola/regno di Yamatai) , quindi i punti di divergenza con la vecchia serie sono molti, e non tutti i fan di vecchia data l'hanno presa bene. Io, devo dire la verità: mi sono molto divertito. La grafica è molto bella (tenete conto che l'ho giocato sulla PS3) e nel complesso è un gioco molto fluido (soprattutto come comandi) e intuitivo. Non è molto difficile, ma per le persone che come me hanno poco tempo per giocare non è necessariamente un male, anzi. A quanto pare, questo reboot sarà composto da 3 episodi, ed il secondo non uscirà per la PS3. Peccato! Chissà quando potrò giocarci!
Il cibo: I Polaretti! Mamma mia, ne ho mangiati in quantità industriali... Il mio gusto preferito è quello alla ciliegia, ma anche gli altri sono buonissimi.
E anche per questa volta è tutto. Alla prossima!