Tanto per cominciare...

lunedì 18 settembre 2017

Tre Highsmith




Oggi, in questo post "letterario" voglio parlare di un'autrice da me molto amata, ovvero Patricia Highsmith. Autrice che è conosciuta da molti per il romanzo Carol, dal quale è stato tratto il recente film di Todd Haynes, e soprattutto per i romanzi che hanno per protagonista Thomas "Tom" Ripley, ovvero Il talento di Mr. Ripley, Il sepolto vivo, L'amico americano, Il ragazzo di Tom Ripley e Ripley sott'acqua.
Ma i tre romanzi che ho scelto sono un po' meno famosi, o meglio, uno è abbastanza famoso mentre gli altri due sono meno conosciuti. E devo dire che , seppur considerati da molti come "minori" sono fra i miei preferiti perché sono dei thriller molto controversi e bizzarri, quasi Coeniani -se mi passate il termine-.

Il primo libro di cui vi voglio parlare è senza dubbio il più noto dei tre, per due semplici motivi: Uno- E' l'opera di esordio di Patricia Highsmith , ovvero quella che l'ha resa famosa a soli 29 anni, e Due - Da questa storia è stato tratto uno dei thriller a mio parere più belli, e anche sottovalutati di Alfred Hitchcock, ovvero Strangers on a Train, che in italiano è arrivato con il titolo L'altro uomo.
Sconosciuti in treno ha una storia quasi Dostoevskiana, molto controversa e cupa , ed ha per protagonista Guy, che è un giovane architetto di grandi speranze che durante un viaggio in treno incontra  tale Bruno , un giovane e alcolizzato bellimbusto. Come succede a volte fra persone sconosciute in treno, il giovane attacca bottone e comincia a raccontare la sua vita. E così Guy scopre che questo Bruno è un mezzo sbandato che vive sulle spalle della madre e che ha un pessimo rapporto con il padre. Anche Guy, suo malgrado, si ritrova a parlare di se, e veniamo così a sapere che sta cercando di divorziare dalla moglie , ma quest'ultima fa di tutto per temporeggiare  e rimandare il divorzio, in modo da impedirgli di sposare la donna che ama attualmente. I due cominciano a parlare degli argomenti più disparati , fino a quando Bruno non se ne esce fuori con una proposta sconvolgente: uno "scambio di omicidi". Il piano è semplice: Bruno ucciderà la moglie di Guy, e Guy ucciderà il padre di Bruno. In questo modo, i sospettati principali avrebbero dei solidi alibi, e la polizia non sospetterebbe mai il coinvolgimento di due sconosciuti nei due omicidi (o un qualsiasi collegamento fra di essi).
Guy prende la proposta come uno scherzo di pessimo gusto, e presto si dimentica della cosa. Ma Bruno... Non è dello stesso parere.
Il seguito non ve lo dico:  leggete il libro!

Perché mi piace questo romanzo? Lo ammetto, una piccolissima parte del mio amore deriva dal fatto che è stato il primo romanzo che ho letto della Highsmith, ma a parte questo, trovo che sia davvero fra le sue opere più riuscite: ci sono già tutti gli elementi cari all'autrice , come ad esempio lo scontro fra moralità e amoralità, e i due protagonisti maschili -Bruno e Guy- che si odiano pur essendo intimamente legati dall'omicidio, sono l'archetipo di moltissime coppie presenti nei suoi romanzi successivi. E poi, come sempre, c'è quel sottile disagio che ti crea il simpatizzare per personaggi abbastanza sgradevoli e malvagi, ed in questo la Highsmith era veramente una maestra. Consigliatissimo!


Il secondo libro di cui vi voglio parlare è The Blunderer, uscito con il titolo italiano Vicolo cieco.
Il protagonista della storia è l'avvocato Walter, un uomo mite e gentile che -come spesso accade nei romanzi della Highsmith- si ritrova intrappolato in un matrimonio infelicissimo. La moglie Clara, infatti, è una donna odiosa e nevrotica, che minaccia il suicidio ogni volta che Walter paventa una separazione. Walter , che a causa dei capricci della moglie ha perso tutti i vecchi amici, trova conforto nell'amicizia con la giovane insegnante di musica Ellie, che però scatena la gelosia di Clara, che cerca di uccidersi con delle pillole. Il gesto riporta Walter fra le sue braccia, ma l'odio di quest'ultimo verso la moglie riaffiora raddoppiato poco dopo. In quel periodo, Walter rimane molto colpito da un caso di cronaca nera locale : una donna viene uccisa nella vicina stazione di sosta degli autobus, e nonostante il marito (un libraio di nome Kimmel) sia il principale sospettato, non ci sono prove schiaccianti della sua colpevolezza. Per Walter quell'omicidio diventerà una vera è propria ossessione: arriverà a ritagliare tutti gli articoli di giornale al caso inerenti, fino a portarlo ad incontrare lo stesso Kimmel (che considera senza il minimo dubbio colpevole). In seguito, chiederà nuovamente il divorzio a Clara, ma quest'ultima glissa e decide di andare a trovare la madre in fin di vita, e farà il viaggio... in autobus. In preda ad una vera e propria ossessione (e completamente in balia del malsano desiderio di uccidere la moglie), decide di seguire l'autobus che ha preso Clara fino alla prima stazione di sosta (come secondo lui ha fatto Melchior la notte dell'omicidio), e di spingerla in un dirupo. Ma arrivato sul luogo, la donna sembra scomparsa. Il giorno dopo, Walter avrà una sconvolgente sorpresa... (non racconto altro, ho già spoilerato fin troppo!).

Perché mi piace questo romanzo? Perché è grottesco, folle, crudele! E la prima volta che l'ho letto ho pensato: Wow, sembra un romanzo scritto apposta per diventare un film dei fratelli Coen! Questo mio commento si basa soprattutto sulla seconda parte del libro (che non vi voglio assolutamente spoilerare), ma vi assicuro che se amate il duo terribile (per film come, ad esempio "L'uomo che non c'era"), amerete anche questo romanzo. E secondo me, anche Noah Hawley (il creatore della serie tv Fargo) ha letto la Highsmith. Dei tre, è quello più difficile da consigliare, quindi leggetelo a vostro rischio e pericolo.

Il terzo e ultimo libro di cui vi voglio parlare è A Suspension of Mercy, uscito in Italia con il titolo Senza pietà. Il protagonista di questa storia è uno sceneggiatore specializzato in serie tv gialle di nome Sydney Bartleby, che vive nel Suffolk insieme alla moglie Alice. Indovinate un po'? I rapporti fra Sydney e Alicia sono tutt'altro che idilliaci, infatti Alicia (di nobili natali) è sempre più delusa e irritata dalla carriera "in stallo" del marito, e le liti sono all'ordine del giorno. Sydney fantastica spesso di uccidere la moglie (il suo modus operandi preferito è quello di spingerla dalle scale, per poi avvolgerla in un tappeto e sotterrarla) , ma non per un reale desiderio di ucciderla, ma piuttosto come esercizio mentale per le sue sceneggiature gialle alle quali sta lavorando. In seguito ad una lite più burrascosa delle altre, Alicia decide di prendersi una pausa e di andare per un periodo indefinito di giorni a Brighton, e Sydney approfitta di questa sua improvvisa partenza per mettere in atto un gioco pericolosissimo: fingere di aver ucciso la moglie, mettendo in atto tutti i piani mentali studiati fino a quel momento (ovvero prendere il tappeto arrotolato, caricarlo in macchina e sotterrarlo in aperta campagna). Da questo "gioco" ricaverà del materiale preziosissimo per i suoi romanzi, ma l'assenza di Alicia si prolunga sempre di più, ed i vicini ed i parenti della donna cominciano a preoccuparsi  seriamente (anche in virtù dello strano atteggiamento di Sydney). Come si suol dire, "Il gioco è bello quando dura poco", e mai come in questo caso, un gioco lungo avrà così tragiche conseguenze!

Perché mi piace questo romanzo? E' stato fra gli ultimi romanzi dell'autrice che ho letto, e ad essere sincero non mi aspettavo chissà cosa. E invece, ok, presenta dinamiche e situazioni già proposte molte altre volte dalla Highsmith (che spesso tende a ripetersi) , ma questo continuo gioco speculare  fra finzione e realtà è affascinante, e contribuisce a creare una tensione fortissima. Si arriva alla fine del libro completamente angosciati, e solo dopo aver letto le ultime righe si può tirare un sospiro di sollievo. Anche se...

Ho scritto un assurdo papirone, ma spero vivamente di avervi un po' incuriositi su quest'autrice. La Highsmith non era una persona amabile, soprattutto nei suoi ultimi anni: in molti la consideravano una razzista ubriacona,  misogina e piena d'odio, e probabilmente era davvero così. Nei suoi romanzi, a trionfare sono spesso i sentimenti negativi, l'odio, l'egoismo e la crudeltà, e spesso traspare una sua visione del mondo pessimista e diffidente del buono nelle persone . Ma il suo talento come scrittrice e innegabile.

Mi piacerebbe tornare della maestra dell'apprensione (come la definì Graham Green), e magari dei numerosi film che sono stati tratti dalle sue opere. Fatemi sapere se siete interessati!



domenica 17 settembre 2017

Il book tag della fine dell’anno… leggermente in anticipo!


La mia amica e super lettrice MariaSte mi ha taggato, quindi ecco le mie risposte!

C’è qualche libro che hai iniziato quest’anno e che senti di dover concludere?

Sì, vorrei finire la trilogia di Gormenghast, iniziata poco prima dell'estate. Al momento ho letto solamente il primo libro -Tito di Gormenghast - e mi sono follemente innamorato dello stile unico e dei personaggi bizzarri di Mervyn Peake! Se amate il fantasy/gotico/grottesco, ve lo consiglio caldamente. Fra l'altro Adelphi lo sta ristampando in formato economico, quindi avete un incentivo in più per recuperarlo. 


 Hai un libro autunnale che ti introduce alla fine dell’anno?

Non ho ben capito questa domanda, quindi la interpreterò a modo mio. Di solito, verso la fine dell'anno -vedi periodo natalizio-  amo leggere classici per l'infanzia che ho snobbato in gioventù, oppure classici "a tema". Un anno fa, ad esempio, ho letto Storia di uno schiaccianoci - Favola di Natale nella versione di Alexandre Dumas (che non mi ha fatto impazzire) , mentre l'anno prima La rosa e l'anello di William M. Thackeray, che ho trovato delizioso. 


C’è una nuova uscita che ancora aspetti?

Sì, "Potrete perdonarla?" di Anthony Trollope, uno degli scrittori vittoriani che preferisco. E' il primo romanzo della serie Palliser, ambientata nel mondo della politica e dell'aristocrazia inglese di fine ottocento: presentata così sembra una cosa pallosissima, ma vi assicuro che Trollope è incredibilmente appassionante , anche quando parla di argomenti "noiosi". Non so quando uscirà, ma spero vivamente prima della fine dell'anno! 


Quali sono i tre libri che vuoi leggere prima della fine dell’anno?

L'inganno di Thomas Cullinan: ho amato il film del 1971 con Clint Eastwood e mi incuriosisce pure il nuovo adattamento della Coppola. Da qui l'interesse verso il romanzo originale , da poco uscito nella prima traduzione italiana. 
L'ultimo degli uomini di Margaret Atwood. Ho sempre voluto iniziare la trilogia post apocalittica/distopica di MaddAddam , e da poco ho trovato il primo libro in ebook (ma spero sempre in una ristampa cartacea). La Atwood è un'autrice straordinaria, la amo alla follia!
Magic (A Darker Shade of Magic ) di V. E. Schwab, perché me ne ha parlato MariaSte e sembra una serie molto interessante. 


C’è un libro che pensi possa shoccarti e diventare il tuo libro preferito dell’anno?

Fra quelli ancora da leggere? Mah, non prevedo grandi sorprese (anche se ci spero sempre) . Fra quelli letti (pochi, visto che mai come quest'anno sono stato in preda al "blocco del lettore") mi ha molto colpito Miss Pym di Josephine Tey: ho sempre avuto un debole per i romanzi ambientati in scuole femminili , e questo bel romanzo (etichettato superficialmente come giallo) si è rivelato una lettura appassionante e sorprendente, con uno splendido studio di caratteri. 


Hai già iniziato a fare progetti di lettura per il 2018?

Come faccio a fare progetti dopo un anno in cui ho letto pochissimo? Spero solamente di riuscire a superare questo blocco: non chiedo altro!

mercoledì 6 settembre 2017