Tanto per cominciare...

giovedì 29 maggio 2014

Historie di Itoshi Iwaaki: pregi e difetti di un manga pluripremiato.



J-pop ha appena pubblicato il primo volume di uno dei manga storici più noti e amati degli ultimi anni: mi riferisco ad Historie di Itoshi Iwaaki, seinen serializzato sulla prestigiosa rivista seinen Afternoon, di casa Kodansha.

Quest'opera ha per protagonista Eumene di Cardia , ovvero colui che grazie alla sua mente svelta e brillante diventerà prima segretario di Filippo II di Macedonia, ed in seguito cancelliere di Alessandro Magno.

In patria sono usciti otto volumi, ed è tutt'ora in corso (anche se la serializzazione su rivista, negli ultimi anni, è stata parecchio discontinua come periodicità). 

Tanto per cominciare, voglio parlare dell'edizione by J-Pop: la prima cosa che mi ha colpito è il formato: è piccolino! Ora, io non ho la più pallida idea di quale sia il formato giapponese (magari è anche più piccolo di questo), ma cosa sarà quest'edizione italiana...Un 12x17!? Non so, ma mi aspettavo un formato leggermente più grandicello. E poi le scritte dei premi vinti direttamente in copertina mi sembrano una trovata un po' infelice: avrei preferito una fascetta, ma tutto sommato non mi strappo nemmeno i capelli. Per il resto però, è davvero un' ottima edizione , su tutti i fronti: carta , stampa e prezzo (5,90 euro mi sembra un prezzo onestissimo, e ci sono anche 4 tavole a colori!). Inoltre trovo simpaticissimo il codice a barre che si trasforma in un capitello (ionico)!


Ma in soldoni, questo manga è bello o no? Merita l'acquisto? 

Io seguo quest'opera da tanto tempo, e devo dire che sì, è un bel manga, ma non è esente da difetti. Eumene è un protagonista interessante: avido di sapere fin dall'infanzia, la sua mente agile e la sua fulgida intelligenza lo rendono decisamente superiore alla media , ma nonostante questo è molto simpatico e possiede  una grande umanità [1]. Il primo volume ci mostra un Eumene che, dopo un lungo peregrinare (e l'incontro con Aristotele, che aiuta a fuggire dai persiani) si ritrova difronte alle mura della città di Cardia, assediate da un grosso esercito. Grazie al suo ingegno riesce ad entrare dentro la città, e da quel momento parte un lunghissimo flashback [2] che mostra la sua infanzia e tutte le varie vicissitudini che l'hanno portato a ritornare alla sua città natale (che è proprio Cardia, per l'appunto) .

Già da questo primo volume possiamo intuire che ci troviamo davanti ad un personaggio straordinario, e vi giuro che i primi cinque volumi sono fra le cose più belle che io abbia mai letto: un perfetto alternarsi di scene d'azione (anche piuttosto violente) e splendide riflessioni sull'uomo, sulla letteratura, sulla guerra, sulla schiavitù e sul valore della vita.  
Ad un certo punto però, la storia inizia un po' a deragliare collezionando un paio di momenti WTF, e questo "attimo di smarrimento" coincide proprio con l'entrata in scena di uno dei personaggi cardine della storia (e da me più attesi) ovvero il giovane Alessandro. 
Iwaaki, fin dall'inizio, non hai mai calcato sull'eccessivo rigore storico: la sua è una rivisitazione abbastanza smaliziata dei personaggi storici usati, ma nel complesso sempre coerente al periodo e che non si discosta troppo dalle fonti scritte . Ma di punto in bianco fa una cosa che mi ha lasciato incredibilmente perplesso (e mi ha fatto pensar male) : rende "immaginario" uno dei personaggi più importanti della vita di Alessandro. Non rivelo di chi si tratta (se siete curiosi, leggete la nota [3]) ma personalmente, mi sono cascate le braccia. 
In molti reputeranno la mia reazione a questa scelta di Iwaaki come eccessiva, ma giuro che per la prima volta mi è venuto da pensare "Sigh, anche questo manga dopotutto ha dei difetti!"). Anche la gestione del personaggio di Alessandro e di Olimpia non mi sono piaciuti granché, ma basta o rischio di spoilerare troppo. Nel complesso, rimane comunque su buonissimi livelli, ma continuo a preferire quando la narrazione si concentra su Eumene. 

Sui disegni ho poco da dire se non che il tratto di Iwaaki è molto preciso e pulito: non è un autore che perde tempo a disegnare fronzoli (siamo lontani anni luce dall'opulenza di dettagli di una Kaoru Mori) ma non per questo trovo le sue tavole scarne o vuote (come ho letto in giro), anzi! Adoro il suo stile pulito, e le sue copertine sono sempre bellissime ed evocative.

In definitiva è un' opera che consiglio sicuramente, soprattutto agli amanti di manga storici come Vinland Saga e Kingdom. Voi lo prenderete? Fatemelo sapere nei commenti.



NOTE 

[1] Ogni tanto però, la sua bravura innata in tutte le arti in cui si cimenta è proprio al limite della garystuaggine XD

[2] (attenzione spoiler): Il Flashback dura quasi quattro volumi, quindi non esagero quando lo definisco lunghissimo. 

[3] (attenzione spoiler): Mi riferisco al personaggio di Efestione. Sappiamo tutti che era il più caro amico -e amante- di Alessandro , quindi non si può fare a meno di pensar male difronte alla scelta di Iwaaki di liquidarlo in questo modo : nel manga Alessandro ha un disturbo di personalità multipla , ed una di queste  personalità ....E' Efestione U_U.



sabato 17 maggio 2014

Claudine di Ryoko Ikeda



E finalmente, è uscito anche questo volume!
Come molti di voi sapranno, oggi è la giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia, quindi quale migliore occasione per parlare di Claudine?
Questa volta voglio iniziare dell'edizione: è un volume unico di circa 230 pagine (di cui due a colori) e dal costo di 5,95 euro [1]. La carta è ottima, la qualità di stampa perfetta e nel complesso la Goen ha fatto veramente un bel lavoro.
Le storie contenute nell'albo sono due: la prima è quella che da il titolo al volume, la seconda è uno spin-off [2] del manga La finestra di Orfeo, intitolato Courage e diviso in due parti.

Spoiler Alert! Claudine ha come voce narrante quella di un dottore di Parigi, che in una giornata di pioggia si vede arrivare una strana paziente accompagnata dalla madre : è Claudine, una bambina che afferma di essere un maschietto (e si comporta come tale). Il dottore si affezionerà immediatamente a questa strana e affascinante creatura, e inizierà così il suo racconto : in nemmeno 105 pagine ,  Ryoko Ikeda ci mostra l'infanzia, gli amori e la fine di Claudine, un uomo straordinario nato col corpo di un donna.
Ho letto questa storia per la prima volta parecchi anni fa (più di dieci) e ricordo che ai tempi mi piacque molto. La figura tragica e straziante di Claudine, la sua bellezza androgina, la sua anima maschile intrappolata in un corpo femminile mi colpì profondamente. A rileggerlo adesso il mio entusiasmo si è un po' ridimensionato: resta un bellissimo racconto, ma alcuni passaggi mi sono sembrati troppo affrettati o drammatici (vedi la barocchissima morte del padre), e molti personaggi (la ballerina Selene, ovvero il grande amore di Claudine in primis) non hanno un grande spessore. Il povero Claude/Claudine resta uno splendido personaggio (uno dei più interessanti partoriti dall'Ikeda), ma un maggior numero di pagine -o perché no, volumi- avrebbero giovato alla storia.

La seconda storia, Courage, si ambienta in America, ed è una specie di saga familiare che ha origine da alcuni personaggi visti in Orpheus no Mado. Anche qui abbiamo storie d'amore impossibili e legami di sangue che si rivelano nei momenti meno opportuni. In Orpheus c'erano molti rimandi alla letteratura: la prima parte sembra quasi una sensational novel , la seconda ambientata a Vienna mi ha ricordato i romanzi di Stefan Zweig e Thomas Mann mentre quella ambientata in russia mi ha fatto pensare ai grandissimi scrittori di questo paese. Ecco, questo Courage invece, mi ha fatto pensare...Alle telenovelas! XD Attenzione, con questo non voglio dire che è un racconto brutto, anzi, nel complesso l'ho trovato piacevolissimo, ma le coincidenze sono veramente troppe e assurde. Per fortuna l'autrice, con un colpo di scena finale, riesce ad alleggerire parecchio i toni, ma nella parte centrale, il coefficiente di dramma telenovelloso è altissimo!

Sui disegni non ho niente da dire: sono bellissimi! E' lo stile che aveva in Orpheus, che poi è il mio preferito.

Insomma, nel complesso è un volume discreto, sicuramente meritevole di entrare nelle vostre librerie (in particolar modo se siete fan dell'Ikeda).

Note:
[1] Ma a voi non danno un po' fastidio questi prezzi di copertina così bislacchi? Non potevano fare 6 euro pari?
[2]E' vero, in questa storia appaiono personaggi dell'arco narrativo viennese di Orpheus no Mado, ovvero Flora e  il figlio Wolfie. Ma nonostante ciò, questo racconto è fruibile anche alle persone che non hanno letto Orpheus. 

mercoledì 14 maggio 2014

The Wedding Eve - Il giorno prima delle nozze di Hozumi


Titolo: The Wedding Eve - Il giorno prima delle nozze (Shiki no Zenjitsu) di Hozumi

Informazioni varie
E' un volume uscito nel 2012 che raccoglie storie brevi pubblicate sulle riviste Flowers e Rinka di Shogakukan. Uscirà per Panini a Luglio.

Trama (contiene spoiler di lieve entità)
Shiki no zenjitsu è il racconto che apre e da il titolo al volume, e parla di due giovani, fratello e sorella, ritratti nel giorno prima del matrimonio di quest'ultima. 

In Azusa 2 gou de sakai, una bambina riceve la visita dello sconsiderato (e un po' losco) padre, scappato da casa anni prima. 

In Monochrome siblings, due fratelli gemelli avanti con gli anni si ritrovano in occasione del funerale di una compagna di scuola, che entrambi hanno amato.

Yume miru kakashi E' il racconto più lungo (composto due parti). Ambientato in gran parte nel Kansas, degli anni 80, abbiamo nuovamente due fratelli per protagonisti: Jack e Betty. Jack , che vive a New York, riceve un invito al matrimonio della sorella al quale è molto legato (e che però non vede da dieci anni). Durante il viaggio riaffioreranno i ricordi del passato: la loro difficile infanzia dopo l'abbandono da parte della madre, ed il loro rapporto non sempre facile.  

10 gatsu no hakoniwa parla di uno scrittore solitario e squattrinato che si ritrova in casa una giovane ragazzina che si proclama sua parente. Intanto, dei sogni riguardanti un corvo continuano ad ossessionarlo. 

In After that ritroviamo il protagonista della prima storia, anche se il racconto è narrato dal punto di vista...Del gatto! E' una sorta di seguito del racconto Shiki no zenjitsu e mostra alcune novità nella vita dei due fratelli.

Commento di Yue: Avete presente il giochino delle associazioni di parole? Quello "Io dico una parola e tu dici la prima cosa che ti viene in mente"? Ecco. Pensando a Josei a me viene subito in mente "donna lavoratrice con problemi sentimentali" (ok, più che una parola è una frase, ma il concetto è quello). Questa mia associazione però è incredibilmente riduttiva del genere, e questo volume ne è la prova lampante: Infatti, pur contenendo storie pubblicate su riviste josei [1] il sentimento preponderante che accomuna i cinque racconti è l'affetto fra persone consanguinee (più che altro quello fra fratelli, ma anche fra padre e figlia) e non quello fra amanti .

Sono storie molto semplici e delicate, che descrivono situazioni quotidiane e quasi banali (il turbamento di una sposa il giorno prima del matrimonio, il pomeriggio di un padre passato con la sua bambina, due fratelli che pensano al passato mentre cenano in un ristorante ed un fratello iperprotettivo che si riavvicina alla sorella dopo anni di separazione). Non sono racconti memorabili, ne particolarmente originali, ma a fine lettura riescono a scaldarti il cuore (o almeno, così è successo al sottoscritto e vi assicuro che non è facile suscitare in me tali sentimenti XD).

C'è un altro elemento che accomuna gran parte di queste storie, ed è un lieve tocco di soprannaturale. Ho usato il termine "lieve" non a caso, infatti non è mai invasivo o centrale alla vicenda, tranne forse in due racconti dove viene usato come plot-twist (non vi dico quali per non rovinarvi la sorpresa).
La mie preferite sono due: quella che da il titolo al volume (commovente nel ritrarre il rapporto fra due fratelli che sono sempre vissuti insieme e che sono in procinto di separarsi) e Yume miru kakashi, che essendo più lunga delle altre risulta anche la più articolata (ed ha un finale tenero e un po' magico che ho assolutamente adorato).

I disegni di Hozumi sono gradevolissimi: c'è poco da dire se non che il suo è uno stile pulito e moderno che piacerà a molti.

Come al solito la Panini non ha fatto un briciolo di pubblicità a questo titolo (un po' quello che era successo a Il giorno prima dell'estate) ma per fortuna arriva Yue a porre rimedio! Come ho già detto uscirà a Luglio e costerà 6,50 euro. Io mi prendo una grossa responsabilità e lo consiglio a tutti! Magari ci sarà qualcuno che a fine lettura esclamerà "Tutto qui?" , ma  in tal caso non mi sentirò troppo in colpa, visto che è un volume unico e non costa nemmeno tantissimo.



Note:
[1] Rinka non è propriamente una rivista josei, ma diciamo che fa parte di quelle pubblicazioni un po' ibride che esulano dalle rigide classificazioni basate unicamente sul target.

domenica 11 maggio 2014

Fumetti e manga (dalla A alla Z)


Ho trovato in giro un meme abbastanza carino (non so chi è l'autore), e visto che non ne faccio da un po' ho deciso di "adottarlo".

#A- Autore con la A maiuscola (ovvero quello di cui hai letto più opere)
Mah, non so con precisione ma riflettendo un attimo, il primo nome che mi viene in mente è Osamu Tezuka. Tranne pochissimi titoli, ho letto tutto quello pubblicato in italiano e in inglese (e qualcosa in francese) quindi un bel po' di cosette. Fra gli autori italiani sicuramente Magnus e Crepax, mentre per il resto del mondo direi i due Moore: Alan e Terry. 

#B – Bevo responsabilmente mentre leggo…
Quando leggo, leggo e basta.E' più forte di me.  Ad esempio, nell'oretta di lettura prima di andare a dormire, se mi scappa la pipì la tengo. Se mi viene fame/sete mangio una volta finito l'albo/capitolo. Sono strano, me ne rendo conto.

#C – Confesso di aver letto…
Di tutto, e senza vergogna. Fumetti di qualsiasi genere e provenienza. 

#D – Devo smettere di...
Nonostante la mia carriera di lettore di lunga data, sono sempre un po' impulsivo negli acquisti, soprattutto per quanto riguarda fumetti di cui so poco o niente, ma che mi colpiscono per un qualche motivo (ad esempio i volumi che trovo nel reparto fumetti delle grandi librerie, dove non posso chiedere pareri a nessuno). Dovrei ponderare e informarmi di più prima di mettere mano al portafoglio XD. 

#E – eComics o cartaceo?
Tutti e due. Se hanno la stessa disponibilità preferisco il cartaceo, ma spesso e volentieri mi butto sulla versione digitale , ad esempio quando smanio di leggere un volume che so di difficile reperibilità (in formato cartaceo) dalle mie parti. 

#F – Fanboy impenitente di…
Io sono un Bananista Anonimo (fanboy di Banana Fish) e un Principessiano (fanboy di Kaguya Hime - La principessa splendente). 

#G – Genere preferito e genere che di solito non leggo
Mi piace molto il genere slice of life in tutte le sue varianti :storico (Emma, Shirley, Gisèle Alain, Thermae Romae), romantico (Il giorno prima dell'estate, Strangers in Paradise,  Sing Yesterday for Me ,Ohana Holoholo, Love & RocketsAoi Hana, Hourou Musuko ), "magico" (Il mondo di Ran, Il Castello) e fantastico (Yokohama Kaidashi Kikou e Nina Stardust) . Leggo sempre con piacere il genere thriller (MW, Ayako, Kirihito e gli altri seinen "neri di Tezuka) e storico, e poi adoro i manga fantascientifici, quando sono fatti bene (Wombs e le opere di Yukinobu Hoshino e Moto Hagio). Ma come ho già detto, sono un lettore onnivoro, quindi leggo di tutto. Un genere che di solito leggo poco è quello supereroistico, non per mia scelta, ma più che altro perché non ho mai conosciuto nessuno in grado di "guidarmi" fra la marea di pubblicazioni disponibili.

#H – Ho atteso a lungo per… 
...il quarto volume di Locke & Key! E chissà quanto dovrò aspettare per gli altri... 

#I – In lettura al momento…
Ho appena finito il primo volume italiano di Children of the Sea (che però avevo letto in inglese).  Il prossimo sarà Natsume degli spiriti. E non vedo l'ora di leggere il decimo di Ooku!

#L – Luogo preferito per leggere i fumetti…
Di solito leggo sul letto, oppure in poltrona. Fuori casa amo leggere sul treno e a volte al parco (nelle giornate soleggiate ma non troppo calde). 

#M – Miglior prequel di sempre…
Non mi viene in mente niente. Anzi, adesso che ci penso mi è piaciuto parecchio Bokura no Hikari Club, prequel altrettanto disturbato di Litchi Hikari Club.

#N – Non vorrei mai leggere…
Tutti quegli orrendi spin-off /side story/ prequel moderni dedicati a personaggi di Tezuka. Ma quanto sono brutti e inutili? Quanto? >_<

#O – Once More (un fumetto che hai riletto tantissime volte, ma che rileggeresti ancora) 
Uno solo? E io invece ne dico tre: La Fenice - Il libro del futuro di Osamu Tezuka. Strangers in Paradise di Terry Moore e Age of Bronze di Eric Shanower.

#P – Perla nascosta (un fumetto che non ti aspettavi fosse così bello)
Il Castello, di Linda Medley. Sapevo poco o niente di quest'opera (avevo visto qualche tavola su un Anteprima), quindi l'ho comprato quasi a scatola chiusa. E mi sono ritrovato davanti un CAPOLAVORO. Stessa cosa per Uchu Kyodai - Fratelli nello spazio che si è rivelato bellissimo.

#Q – Questioni irrisolte (un fumetto che non sono mai riuscito a finire)
Battle Royale (la versione manga di Masayuki Taguchi). La violenza fine a se stessa mi ha sempre annoiato nei manga, ma questo- oltre ad annoiarmi- mi faceva proprio ribrezzo, quindi l'ho interrotto e regalato ad un amico XD.

#R – Rimpianti fumettistici (serie interrotte o fumetti perduti che non potrò mai finire di leggere)
Eh, qui la lista è lunga (e triste). Sicuramente Gunslinger Girl (rimasto interrotto per ben due case editrici diverse) e il bellissimo Gaku (Vette), iniziato da Planeta e interrotto al quarto volume . Altri titoli: L'ospite indesiderato, Age of Bronze, Le mille e una notte, tutti i titoli in ghiacciaia della J-POP e i manga perduti in terra Goen e Ronin. Le strisce a fumetti dei Moomin! E di sicuro mi son dimenticato di un sacco di roba.

#S – Serie iniziate e mai finite
Tante, soprattutto shonen e shoujo. Per fortuna mi fermo quasi subito (al massimo al terzo, quarto volume). Unica eccezione One Piece, che ho interrotto al quarantacinquesimo volume (mi piaceva, ed ero affezionato ai personaggi, però facevo troppa fatica a seguirlo). 

#T – Tre dei tuoi antagonisti preferiti
Annelotte di Orpheus no Mado, So Dakki di Hoshin Engi , Jeanne de Saint-Rémy de Valois di Versailles no Bara. Tre donne carismatiche, belle e dannate! Le adoro  

#U – Un appuntamento con (personaggio dei fumetti)
Sarò strano, ma più che un appuntamento mi piacerebbe andare a trovare i bambini di Sunny, di Taiyo Matsumoto. O magari, passare un giorno con la famiglia di Ran! E mi piacerebbe anche un' uscita a tre con Katchoo, Francine e David di Stranger in Paradise.

#V – Vorrei non aver mai letto…
La deludente seconda serie di Galaxy Express (la prima è un capolavoro assoluto), e in generale, la produzione tardiva di Leiji Matsumoto, che mi è piaciuta pochissimo.

#Z – Zanna Avvelenata (quel finale che proprio non ho mandato giù)
Pur essendo coerente in tutto e per tutto con la storia narrata, ancora fatico a mandar giù il finale di Banana Fish. Ogni volta piango come una fontana!

Ce l'ho fatta! Se il meme vi è piaciuto, fatelo anche voi!

giovedì 8 maggio 2014

Speciale Asumiko Nakamura 1 : Coponicus no Kokyuu - La Respiration de Copernic




TitoloCoponicus no Kokyuu  - La Respiration de Copernic


Trama (attenzione! Contiene spoiler): Questo manga inizia con un paradosso. Il clown Torinosu (che significa letteralmente "nido d'uccello") è infatti un personaggio tragico: la sua vita passata è segnata da un grave lutto (quello del fratello, morto durante una delle loro esibizioni al trapezio) mentre quella presente e segnata da umiliazione e sottomissione. Il direttore del circo in cui lavora, oltre ad abusare di lui, tratta gli artisti suoi sottoposti come delle vere e proprie macchine per macinare soldi, e non esita a "venderli" ai migliori offerenti per una notte o due. Torinosu si ritrova così "prenotato" da uno dei clienti più facoltosi del circo: un anziano diplomatico giapponese di nome Oonagi. Quest'ultimo si mostra stranamente gentile nei confronti del clown, e non pretende prestazioni sessuali da lui. In seguito ad un incidente della trapezista, e arrivato al culmine della sopportazione, Torinosu decide di scappare dal circo e  Oonagi lo aspetta a braccia aperte. I due diventeranno amanti, ma ben presto il nostro protagonista si renderà conto di essere sfuggito da un nido di vipere per finire dritto nella tana del lupo: Oonagi infatti (oltre ad essere un vecchio porco) è una persona che ama legare a se persone dal passato tragico: prima la giovane moglie (abbandonata dal  primo promesso sposo poco prima delle nozze) , e adesso Torinosu (ribattezzato Takeo), tuttora traumatizzato e tormentato dalla morte del fratello. L'unico raggio di sole nella nuova vita di Takeo è rappresentato dal delicato sentimento nato nei confronti di un giocoliere, incontrato al circo poco tempo prima della sua fuga. Nel frattempo, Michael (fratello della moglie di Oonagi, che nel frattempo si sta occupando della educazione di Takeo) è sempre più attratto dal nostro protagonista.



Commento di Yue: Anno 2002. Quest'opera in due volumi segna l'esordio di Asumiko Nakamura nel mondo del fumetto. Serializzato sulle pagine della rivista Manga Erotics F (la stessa di Aoi Hana e  Litchi☆Hikari Club), pur essendo un lavoro ancora per certi versi acerbo, presenta già tutti quegli elementi che ben presto diventeranno dei punti fermi della produzione più dark dell'autrice: un erotismo soffuso, elementi BDSM, omonimia, scambi di identità e violenze fisiche e psicologiche. Anche lo stile è decisamente acerbo, anche se dal primo capitolo del primo volume, al tredicesimo e ultimo del secondo, credetemi, c'è un vero e proprio abisso [1]. L'eleganza grafica e la grande cura nella composizione delle tavole è però innata nell'autrice: già nei primi capitoli ci sono pagine talmente belle che sarebbero da incorniciare. Una delle mie scene preferite -graficamente parlando- è quella in cui il protagonista , a fine storia, riesce ad affrancarsi una volta per tutte dal fantasma del fratello morto, che fin dall'inizio lo tormenta come una specie di contorta coscienza: in queste pagine, lo spirito del fratello ascende al cielo  reggendosi ad un trapezio. Un immagine semplice ma molto poetica.


Ma voi vi chiederete: ma nel complesso, come storia, ti è piaciuto?
Beh, è difficile rispondere. E' sicuramente un' opera sorprendente per un' esordiente, ma anche eccessiva,  profondamente dolorosa, e spesso sgradevole: i personaggi -tranne rare eccezioni- sono crudeli ed egoisti, e fra morte, incesto e abusi  l'atmosfera generale è veramente drammatica e pesante, cosa che potrebbe far storcere il naso a buona parte dei lettori. Ma in mezzo a tanti eccessi, come ho già detto all'inizio, si notano già gli elementi chiave prediletti dall'autrice, elementi che svilupperà in seguito -è in modo più maturo e calibrato- in opere come Utsubora [2] e J no Subete. Quindi sì, pur con tutti i suoi difetti nel complesso mi è piaciuto: secondo me è un' opera fondamentale per comprendere a pieno la Nakamura. 
Il finale, poi, mi è piaciuto in particolar modo: dopo un climax narrativo abbastanza drammatico  l'autrice decide di chiudere la storia con un cerchio perfetto : nell'ultima scena viene mostrato Torinosu/Takeo (finalmente libero da tutti i suoi fantasmi) che torna al luogo che più di tutti ha plasmato la sua esistenza (il circo, che torna con tutto il suo allure nel personaggio di Lune), ma stavolta lo farà nei panni di ring master (direttore) : seduti fra il pubblico, ci saranno tutte le persone importanti della sua vita.

Nel prossimo appuntamento vi parlerò di Barairo no Hoo no Koro. 

Note:

[1] Per certi versi, lo stile primigenio della Nakamura mi ricorda leggermente quello di Maki Kusumoto, anche se quest'ultima ha uno stile caratterizzato da linee dritte e simmetriche, mentre la Nakamura ha una predilezione per le linee ondulate. Ma l'utilizzo del nero, lo stile gotico e le fisionomie dei volti sono simili.

[2] Di Utsubora ho parlato QUI