Un neonato è una creatura così piccola, indifesa, fragile. Che dipende totalmente da qualcuno, anche nelle faccende più basiliari. E per molti versi è così anche Chiyomi, la fidanzata dello studente Minami: una ragazza che, di punto in bianco, si ritrova ad avere le dimensioni di una bambolina.
Non sappiamo il motivo di questa metamorfosi, e a dirla tutta, non è poi così importante. Ma il punto è: come reagireste voi se la vostra persona amata diventasse minuscola, e all'improvviso fragile e totalmente dipendente da voi? Riuscirebbe l'amore a superare questo squilibrio improvviso? Questo ostacolo insormontabile che ribalta, e modifica qualsiasi ruolo?
Shungiku Uchida -vera e propria icona della sua generazione e artista dai numerosi talenti- , ci mostra la quotidianità di questi due giovani innamorati, ma nonostante i disegni buffi e graziosi e le situazioni talvolta divertenti e maliziose (pensate un po' agli ovvi problemi riguardanti la sfera sessuale dei due protagonisti), la lettura di Minami-kun no Koibito risulta sottilmente destabilizzante, proprio per l'estremo realismo con cui sono descritti sia Chiyomi, che Minami: il modificarsi dei loro sentimenti in virtù di questa convivenza "forzata", i dubbi, le paure,i sensi di colpa, i momenti di rabbia e debolezza.
E' impossibile non divorare questo volume, e quando si arriva al climax , che è rappresentato -con pagine tenerissime- da una piccola gita in una stazione termale, si prova una sorta di tremula gioia per i due protagonisti, che nonostante la situazione assurda e snervante che stanno vivendo CI PROVANO ad andare avanti insieme. Ma fin dalla prima pagina , nonostante il tono all'apparenza scanzonato e leggero della narrazione, c'è una sorta di inquietudine e ansia sotterranea, che nel finale affiora e va a chiudere la storia in un modo che, beh... Lo scoprirete leggendolo.
L'accurato e interessante approfondimento di Paolo La Marca sull'autrice (che si trova a fine volume) , carica la storia di ulteriori significati : Minami-kun no Koibito è forse un racconto allegorico scritto per esorcizzare il dolore di un aborto subito in gioventù dalla Uchida? O forse è un'opera-testamento sul suo rifiuto di avere figli? Probabilmente non avremo mai una risposta sicura, ma questo volume resta comunque imperdibile. Non conoscevo la Uchida "mangaka", ma dopo aver letto questa sua opera, mi rendo conto che è più che degna di stare al fianco di autrici (che un tempo, sullo smo forum, chiamavamo "d'avanguardia") come Kyoko Okazaki ed Erika Sakurazawa. Io l'ho comprato in anteprima al NipPop, ma nelle fumetterie uscirà il 24 Maggio.
Consigliatissimo!
P.S: Con questo post, il blog non tornerà attivo.Ma questo volume mi è piaciuto talmente tanto, che dovevo pur parlarne da qualche parte.