Tanto per cominciare...

lunedì 21 maggio 2018

La fidanzata di Minami di Shungiku Uchida.



Un neonato è una creatura così piccola, indifesa, fragile. Che dipende totalmente da qualcuno, anche nelle faccende più basiliari. E per molti versi è così anche Chiyomi, la fidanzata dello studente Minami: una ragazza che, di punto in bianco, si ritrova ad avere le dimensioni di una bambolina.  

Non sappiamo il motivo di questa metamorfosi, e a dirla tutta, non è poi così importante. Ma il punto è: come reagireste voi se la vostra persona amata diventasse minuscola, e all'improvviso fragile e totalmente dipendente da voi? Riuscirebbe l'amore a superare questo squilibrio improvviso? Questo ostacolo insormontabile che ribalta, e modifica qualsiasi ruolo?  

Shungiku Uchida  -vera e propria icona della sua generazione e artista dai numerosi talenti- , ci mostra la quotidianità di questi due giovani innamorati, ma nonostante i disegni buffi e graziosi e le situazioni  talvolta divertenti e maliziose (pensate un po' agli ovvi problemi riguardanti la sfera sessuale dei due protagonisti), la lettura di Minami-kun no Koibito risulta sottilmente destabilizzante, proprio per l'estremo realismo con cui sono descritti sia Chiyomi, che Minami: il modificarsi dei loro sentimenti in virtù di questa convivenza "forzata", i dubbi, le paure,i sensi di colpa, i momenti di rabbia e debolezza.  

E' impossibile non divorare questo volume, e quando si arriva al climax , che è rappresentato -con pagine tenerissime- da una piccola gita in una stazione termale, si prova una sorta di tremula gioia per i due protagonisti, che nonostante la situazione assurda e snervante che stanno vivendo CI PROVANO ad andare avanti insieme.  Ma fin dalla prima pagina , nonostante il tono all'apparenza scanzonato e leggero della narrazione, c'è una sorta di inquietudine e ansia sotterranea, che nel finale affiora e va a chiudere la storia in un modo che, beh... Lo scoprirete leggendolo. 

L'accurato e interessante approfondimento di Paolo La Marca sull'autrice (che si trova a fine volume) , carica la storia di ulteriori significati : Minami-kun no Koibito è forse un racconto allegorico scritto per esorcizzare il dolore di un aborto subito in gioventù dalla Uchida? O forse è un'opera-testamento sul suo rifiuto di avere figli? Probabilmente non avremo mai una risposta sicura, ma questo volume resta comunque imperdibile.  Non conoscevo la Uchida "mangaka", ma dopo aver letto questa sua opera, mi rendo conto che è più che degna di stare al fianco di autrici (che un tempo, sullo smo forum, chiamavamo "d'avanguardia") come Kyoko Okazaki ed Erika Sakurazawa.   Io l'ho comprato in anteprima al NipPop, ma nelle fumetterie uscirà il 24 Maggio.

Consigliatissimo!


P.S: Con questo post, il blog non tornerà attivo.Ma questo volume mi è piaciuto talmente tanto, che dovevo pur parlarne da qualche parte. 

6 commenti:

  1. Azz, ci avevo sperato un po'... ma non torni.
    Ok, parliamo dell'opera: mi ha colpito MOLTO. Sai, a leggere così la trama sembra uno di quei manga/anime anni '80, una situazione bizzarra tipica di chi nemmeno si deve preoccupare dei personaggi attorno (nessun parente cerca Minami?).
    Interessante la possibilità che questo fumetto nasconda delle metafore, e anzi mi pare persino scontato a questo punto.
    Beh, bentornato dai :p

    Moz-

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    1. Tranquillo! Io continuerò ad infestare queste stanze, e magari, ogni tanto, ci scappa pure qualche nuovo post! Ma non ci sperate troppo.
      A gridare "Anni 80!" è soprattutto lo stile, mentre la storia è invecchiata benissimo (Chiyomi è ufficialmente scomparsa, anche se ha lasciato un messaggio ai genitori dove dice che sta bene, e di non cercarla).

      A presto? ;)

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    2. Ehehe, dai, vedi che il blogging ti manca?
      A presto, a presto!
      Comunque grazie per la spiegazione sulla scomparsa della ragazza :)

      Moz-

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  2. ....e speriamo arrivino altre opere che ti piacciano talmente tanto che......

    Questa la prendo di sicuro! Mi è piaciuta immediatamente appena è stata annunciata!

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  3. Mi fai pentire di non averla presa in fiera ç_ç ma meno male che c'è sempre la fumetteria per rimediare! ;)
    Ammetto che avevo qualche dubbio anche dovuto allo stile di disegno, che non mi faceva impazzire, ma è un punto su cui passo sopra facilmente!

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  4. Per fortuna ti sei risintonizzato in questi schermi. Abbiamo bisogno dei tuoi pareri!
    Il manga in questione lo recupererò di certo, la collana DOKU sembra promettere faville viste le autrici che verranno pubblicate. Che sia la volta buona che la Okazaki venga pubblicata in Italia? Io ci spero *__*

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