Tanto per cominciare...

domenica 14 novembre 2021

Colmare un vuoto : La Osamushi Collection di Jpop




I personaggi di Osamu Tezuka non hanno mai fatto parte della mia infanzia :  Astroboy, La principessa Zaffiro, Kimba e Black Jack li conoscevo per fama, sì, ma non mi ero mai interessato più di tanto a loro. 

Il first contact con il dio dei manga è avvenuto piuttosto tardi, e con un'opera molto particolare: MW. Sfogliando un' anteprima rimasi colpito da alcune tavole dal contenuto omoerotico che omaggiavano palesemente  l'illustratore inglese Aubrey Beardsley , e con mia grande sopresa scoprii che si trattava di un manga di Osamu Tezuka.  Sapevo già che il maestro si era cimentato in opere per un pubblico maturo molto drammatiche come La storia dei tre Adolf (che non avevo letto), ma la lettura di MW mi sconvolse ugualmente . Michio Yuki è un personaggio amorale, crudele e repellente, ma così incredibilmente  affascinante! Lo ammetto, ero come in preda ad una sorta di febbre estatica, ed arrivai a pensare che non avrei letto un'altra opera di Tezuka altrettanto bella.  Ma poi arrivò il magistrale Ayako, e poi il grottesco Kirihito e a quel punto ho capito che di Tezuka volevo leggere TUTTO.

A quei tempi, Tezuka era edito in Italia grazie al compianto Gianni Miriantini e alla sua Hazard Edizioni : una casa editrice che porterò sempre nel cuore, piena di persone competenti e garbate e sempre pronte a venire incontro agli appassionati di Osamushi (ricordo ancora i loro incredibili sconti, grazie ai quali abbiamo recuperato svariate serie).

Però, nonostante la pubblicazione di gran parte delle sue opere più famose, siamo sempre rimasti un po' indietro rispetto ai francesi, che avevano un' enormità di titoli in più. E fino al 2017 le uscite italiane dedicate a questo autore sono sempre state sporadiche.

A colmare il vuoto è stata Jpop, che nel 2018 annuncia la Osamushi Collection , un'intera collana dedicata al dio dei manga. In questa collana sono state pubblicate sia le sue opere più famose già uscite per la Hazard Edizioni (alcune con nuove traduzioni, come ad esempio Black Jack), sia opere completamente inedite in Italia. In tre anni, al vertiginoso ritmo di tre volumi al mese (minimo), Jpop ha rieditato quasi tutto il catalogo Hazard, insieme a molte opere inedite, sia brevi che lunghe. 

In questo post ho deciso di commentare (il più semplicemente possibile) solo i titoli INEDITI, perché davvero devo dirvi io che La Fenice, La storia dei tre Adolf , Ayako e compagnia sono dei capolavori? Spero proprio di no. 

Partirò dai volumi più recenti , in ordine decrescente.


Dust 8

Un' aereo precipita dopo aver urtato una misteriosa montagna. Solo in otto sopravvivono allo schianto, ma ben presto scoprono la verità : sono in vita unicamente grazie a dei frammenti della montagna, dai quali non si possono separare, pena la morte immediata. Questa montagna ( chiamata "Montagna della vita") si trova nell'aldilà, e ben presto vengono inviati due emissari a recuperare gli otto pezzi in mano ai superstiti. Il volume racconta le storie degli otto protagonisti e del loro comportamento nel breve tempo concesso loro dalle pietre.  È un volume molto piacevole, con storie semplici ma sicuramente d'effetto. I due "emissari" potevano essere caratterizzati meglio, ma nel complesso è stata una lettura soddisfacente. 


Big X (2 volumi)

Durante la seconda guerra mondiale, uno scenziato giapponese prigioniero dei nazisti inventa un siero in grado di donare una forza ed una stazza colossale a chiunque se lo inietti. Ma piuttosto che donarlo ad Hitler decide di fuggire andando incontro al suo triste destino. Prima di morire affiderà la formula del siero al figlio, che vent'anni dopo si ritroverà nuovamente nel mirino della nuova Lega Nazista. Sarà il giovane figlio di quest'ultimo a prendersi il fardello del siero Big X, diventando il supereroe che tutti aspettavano. Opera piuttosto datata ma gradevole , che strizza l'occhio al Capitan America di Simon e Kirby. Ennesimo titolo più per completisti che per neofiti di Tezuka.


Maria e la bambola 

Ovvero Osamu Tezuka e l'educazione sessuale insegnata ai ragazzi degli anni 70. Yakeppaci è uno studente teppistello che partorisce (dal naso) uno spirito incorporeo di nome Maria, che andrà a sistemarsi all'interno di una bambola gonfiabile. Grazie a questo fantasioso espediente, Tezuka affronta (in modo piuttosto didascalico) la sessualità ed i rapporti uomo-donna. Un volume unico che miscela le parti più divulgative ad episodi divertenti di bande rivali e amori , dal sapore vagamente nagaiano. Per gli argomenti trattati risulta decisamente invecchiato male per la sensibilità odierna, ma nel complesso è comunque una lettura buffa e piacevole.


Il terzo occhio (serie in 7 volumi)

Una delle serie inedite più lunghe approdate sulla Osamushi Collection, ha per protagonista Hosuke Sharaku, un ragazzo delle medie decisamente sciocco che porta sempre uno strano cerotto in fronte. Intorno a lui succedono le cose più bizzarre, e ben presto veniamo a conoscenza del mistero sulle sue origini: appartiene infatti all'antica stirpe dei tre occhi, ed ogni volta che il cerotto in fronte viene rimosso, si apre un terzo occhio e la sua personalità cambia radicalmente! Lo Sharaku "risvegliato" è furbo, a tratti crudele e calcolatore, e si ritrova sempre invischiato in avventure rocambolesche , con lo scopo ultimo di trovare notizie delle sua stirpe. Questa serie è composta in archi narrativi di più capitoli, dove archeologia ed elementi fantascientifici /avventurosi alla Jules Verne formano un perfetto e piacevolissimo mix. 


Osaka, 1945

(uscito da noi con il titolo "Osaka, 1945") è una splendida occasione sprecata. Presentato come una raccolta di racconti, in realtà è una storia corale in due parti ambientata ad Osaka nell'immediato dopoguerra. In un clima fatto di smarrimento, miseria e disperazione, si muovono un gruppo di personaggi molto particolari : orfani di guerra, giovani delinquentelli e figli ribelli che cercano in tutti i modi (leciti o meno) di risollevarsi in un paese che è stato lasciato letteralmente in ginocchio. Lo stesso Tezuka (con il nome Takatsuka) compare nel manga, e ci viene mostrato come un giovane mangaka in erba, con ancora molto da imparare.  Gli elementi autobiografici sono proclamati ed evidenti, e nella prima parte l'autore riesce davvero a fare un dipinto vivido ed emozionante di quegli anni, grazie anche alla coralità della narrazione e ad un paio di personaggi davvero intriganti e ben riusciti . Nella seconda, purtroppo, decide di focalizzarsi sull orfano Tetsu e sul suo piuttosto assurdo desiderio di vendetta, e pur rimanendo una piacevole lettura, si arriva all'ultima pagina senza troppo trasporto, senza contare che la storia si interrompe bruscamente (un po' come accadeva in Vampires, il che mi fa pensare che questo Dotsuitare sia l'ennesima opera interrotta di Tezuka). Altra nota dolente è la totale o quasi assenza di personaggi femminili un minimo caratterizzati : le poche donne che appaiono sono dei meri oggetti sessuali (o quasi), e l'unico interessante, ovvero la giovanissima sorella prostituta del protagonista, viene da subito accantonata. Ed è un peccato, perché il mondo delle Pan Pan (le giovani donne che per sopravvivere arrivavano a prostituirsi per i soldati americani) poteva rivelarsi interessante. Lo stile è quello serioso e dettagliato dei seinen della maturità, chiaramente influenzato dal genere gekiga.  In definitiva, una prima parte molto bella e piacevole, ed una seconda meno incisiva e monca nel finale. Peccato!


Brave Dan

Brave Dan è uno shounen di Tezuka, pubblicato sulla rivista Weekly Shounen Sunday dal luglio al dicembre del 1962. Il volume si apre con la fuga rocambolesca del piccolo Ainu Kotan (il protagonista) e dei suoi genitori, dopo che il padre ha ucciso per autodifesa il terribile sorvegliante del cantiere di legname dove lavorava. Durante la fuga incontrano una tigre ferita scappata da un treno che la stava portando allo zoo, e la salvano da morte certa. La tigre (che si chiama Dan), pur odiando gli uomini salva a sua volta Kotan e i suoi genitori dall'attacco di un branco di segugi, per poi tornarsene nella foresta. Ma quando, poco dopo, Kotan rimane solo (in seguito all'arresto dei suoi genitori) Dan decide di tornare al fianco del bambino, e di proteggerlo. Inizia così la loro amicizia, e in seguito all'incontro con il vecchio cacciatore Upopo verranno a sapere dell'esistenza del misterioso tesoro degli Ainu, e delle tre chiavi necessarie per trovarlo. Secondo Upopo, Kotan è il predestinato che riporterà il tesoro al popolo degli Ainu, ed inizia così ad allenarlo sottoponendolo a prove difficilissime. Passano gli anni, e ben presto arriveranno altre persone interessate al tesoro, tutte capeggiate dal terribile professor Zogel e dal suo scagnozzo Kosekkoku. Come andrà a finire? E quali origini ha questo misterioso tesoro?  Come si può intuire siano davanti ad un volume shounen avventuroso piuttosto semplice e lineare, più vicino alle opere degli anni 50 che a quelle più complesse degli anni 70. Ma è per questo motivo un titolo trascurabile? Ebbene no, perché l'ho trovato davvero appassionante, e soprattutto ha come punto forte il bellissimo rapporto fra Kotan e Dan, che pur essendo costruito sull'eterno (e spesso rappresentato in letteratura) rapporto fra uomo e animale selvatico, spesso conflittuale e male accettato dalla società , riesce davvero ad emozionare e coinvolgere il lettore. Dico solo questo : il finale mi ha distrutto, e se avete un cuore distruggerà anche voi. Come ho già detto altre volte, per molti anni ho avuto una sorta di pregiudizio nei confronti delle opere più datate di Tezuka, ma devo ammettere che adesso le apprezzo moltissimo , e anzi, spesso le preferisco ad altre più recenti ma disorganiche e tirate via, e spesso senza finale. Lo metterò insieme a Shinsegumi, un altro volume degli anni sessanta che ho amato moltissimo!


Vampires (2 volumi)

Serie in due parti che ha per protagonisti umanoidi mutaforma (tutti raggruppati sotto il nome di vampiri) che nascondono la propria esistenza agli esseri umani. Tezuka (egli stesso fra i protagonisti di questo manga) darà riparo ad un giovane lupo mannaro, e questo evento scatenerà un problema dietro l'altro.  In questa serie, ad affascinarmi è soprattutto la presenza di Rock Holmes, personaggio dello star system tezukiano che in quest'opera veste per la prima volta i panni del cattivo ambiguo, crudele e amorale, che porterà in seguito allo sviluppo di altri personaggi simili come Michio Yuki di MW. La storia è formata da una prima serie e da un sequel uscito poco tempo dopo. Purtroppo la rivista dove veniva pubblicato quest'ultimo chiuse i battenti prima del termine della storia, che quindi non ha finale (e anzi, finisce con un cliffhanger pazzesco). La prima parte è comunque piacevole e compiuta, e merita sicuramente la lettura.


Prime Rose  (2 volumi)

Il modo in cui Tezuka scrive e gestisce i personaggi femminili (tranne rari casi) non mi ha mai fatto impazzire , quindi aspettavo quest'opera con molta curiosità. Nel complesso, beh, ha deluso le aspettative. La trama  non è male, e l'idea dei due paesi in guerra che scambiano i rispettivi terzi principi e principesse da tenere come veri e propri ostaggi è decisamente intigante come incipit. Interessante è anche la crescita della protagonista, che da ragazzina viziata si trasforma in principessa guerriera. Ma è proprio l'esecuzione ad essere raffazzonata e disorganica, con una seconda parte anticlimatica,  svogliata e tirata via che si redime solo in parte nel finale. Kaos affronta tematiche simili, ed è decisamente migliore.


Triton (2 volumi)

La storia dell'ultimo tritone rimasto, allevato da una madre umana e deciso a distruggere il clan di Poseidone che ha sterminato la sua stirpe (e che sta allungando i suoi tentacoli all'intera razza umana). E' un manga shonen ricco di azione ma anche di momenti commoventi e drammatici. La prima parte dedicata alla famiglia adottiva di Triton (composta dalla madre e dal fratello) sono le mie preferite, dove Tezuka affronta tematiche a lui care come l'amore, la compassione, le ingiustizie sociali e l'accettazione del "diverso". La seconda parte è quella più prettamente shonen, con battaglie sempre più serrate (ma divertenti)  e lo spettacolare e drammatico rendez-vous finale con Poseidone. Mi è piaciuto moltissimo e ve lo consiglio.


Kaos  (2 volumi)

Kaos è uno Shonen action fantascientifico  che ha per protagonista un ragazzo che, in seguito al tradimento  del suo migliore amico (per gelosia) , si ritrova a vivere una vera e propria odissea per la sopravvivenza, fra viaggi nel futuro, pianeti desertici e ostili e spaventose creature aliene. Opera dal ritmo serrato, fra Stevenson e Jules Verne, mi ha ricordato un po' le saghe fantascientifiche de La Fenice e le prime opere shounen di Osamushi (anche graficamente, pur essendo un titolo del 1978).Anche in quest'opera regna fortissimo il messaggio (caro ad Osamushi) che il rispetto e l'amicizia sono sentimenti universali e necessari, che devono andare oltre ogni differenza di razza, linguaggio e specie. Il finale è un po' velocizzato e tirato per i capelli, ma dà una buona chiusura alla storia. Anche questo è consigliato.


Unico

Fra tutti i personaggi di Tezuka è il mio preferito: un piccolo Unicorno sfortunato, che a causa di una maledizione è costretto a vagare nel tempo senza poter mettere radici, o lasciare ricordi nelle persone che incontra. Ho letto quest'opera per la prima volta in francese, e rimasi molto colpito dalla storia del protagonista (così triste, quasi struggente) e allo stesso tempo dall'audacità di certi capitoli, che affrontano tematiche tutt'altro che scontate (nonostante sia un'opera shoujo destinata ad un pubblico giovane). Sia chiaro, i vari racconti non sono dei capolavori, e c'è una certa ripetitività di fondo, ma è un'opera che rende di più se letta a piccole dosi.  Lo stile grafico è splendido : è il picco più alto dello stile shoujo/disneyano di Tezuka, e poterlo apprezzare nella versione a colori originale è una gioia per gli occhi. 

 

La principessa Zaffiro - I cavalieri gemelli

Se avete amato Zaffiro, amerete anche questo sequel. C'è poco altro da dire.


Cavie Umane 

Cavie Umane è una raccolta di racconti brevi di fantascienza, pensati per un pubblico giovane. Sono tutte storie vecchiotte (anni 60) e un po' naif, anche se presentano già molte tematiche care a Tezuka, che riprenderà e svilupperà nelle opere seguenti. La struttura dei racconti (che spesso terminano con un colpo di scena finale) mi ha ricordato la serie tv "Ai confini della realtà", e devo dire che nel complesso li ho trovati piacevoli. Il mio preferito è "Qualcuno impazzirà", che per alcuni versi mi ha riportato alla mente Siamo in 11 (chissà se ha ispirato la stessa Moto Hagio?!?!?). In definitiva, un volume piacevole, ma più per completisti che per neofiti di Tezuka. 


Il bisturi e la spada  

Questa è la trama riportata dalla casa editrice :" La seconda metà del 1800, con il secolare governo Tokugawa che fatica a mantenere il controllo del Paese contro i movimenti imperialisti e le intromissioni straniere, è un periodo tumultuoso e affascinante della storia giapponese. Osamu Tezuka lo racconta in un dramma storico ricco di azione e colpi di scena, attraverso gli occhi di due uomini molto diversi: Il samurai fedele alle tradizioni Manjiro Ibuya e il medico Ryoan Tezuka (antenato dell'autore) , aperto alle innovazioni occidentali. La storia della loro rivalità, che si trasformerà in amicizia, caratterizza una delle opere più significative della maturità artistica del Dio del Manga". Questa serie storica in sei volumi è narrata con uno stile sobrio ed equilibrato che ricorda quello di uno sceneggiato televisivo, e pur non essendo semplicissimo da seguire e contestualizzare (soprattutto se uno è a digiuno di storia giapponese) salta immediatamente all'occhio la cura nella costruzione dei personaggi (indimenticabili i due protagonisti) e della trama. La parte dedicata al vaccino antivaioloso  è una delle mie preferite , e non ho potuto fare a meno di pensare ad Ooku, un'altra splendida opera che affronta questo tema. Inoltre, in quest'opera c'è uno dei suoi personaggi femminili più riusciti, ovvero la splendida Okon. In definitiva, uno dei suoi capolavori, da leggere assolutamente.

 

Ambassador Magma 

Un'allegra famigliola di pseudorobottoni combattono contro un dinosauro alieno che vuole distruggere la terra. Non ce l'ho fatta ad andare oltre la metà del volume, perdonatemi.


Mela Meccanica 

La migliore raccolta di racconti approdate su questa collana. Storie della maturità artistica di Tezuka, che spaziano nei generi più disparati (dal dramma storico alla fantascienza, fino al thriller). Consigliato, anche a chi si vuole approcciare a Tezuka per la prima volta.


Shinsegumi 

Lo ammetto, non mi aspettavo un tale piccolo gioiello . La trama  è avvincente e le scene d'azione sono così dinamiche ed evocative da lasciare a bocca aperta ( quel combattimento alla luce dei fuochi d'artificio... mi si spezza il cuore). Ok, i personaggi sono forse leggermente stilizzati (stiamo pur sempre parlando di uno shonen degli anni 60, molto edulcorato nel raccontare i fatti storici)  ma pur nella loro semplicità risultano incredibilmente accattivanti . E poi, alla fine di tutto Tezuka tesse una riflessione sulla vendetta magistrale e commovente, come solo lui sapeva fare  .  Fra le opere inedite pubblicate sulla collana Osamushi è quella che mi ha sopreso di più. Piccola curiosità : La grande Moto Hagio ha deciso di diventare mangaka dopo aver letto quest'opera e adesso capisco decisamente il perché.


Il mondo in una bottiglia 

Chi si cela dietro alla misteriosa femme fatale Zephyrus, in grado di sedurre qualsiasi uomo? Qual'è il suo vero e macchiavellico scopo? E come fa il beone e impotente Gohonmatsu a diventare l'eroe di questa storia di vendetta tutta al femminile? Il mondo in una bottiglia è una delle opere più bizzarre e disorganiche di Tezuka : omaggio al Conte di Montecristo di Dumas ed al romanzo d'appendice, alterna la storia principale a tante side stories ambientate nello stesso mondo, che sta vivendo in una spirale discendente verso l'autodistruzione. Tezuka affronta molte tematiche (in modo anche efficace, come nei capitoli dedicati alla pelle sintetica in grado di modificare l'aspetto), ma la confusione regna sovrana, e sono arrivato alla fine un po' provato. Nel complesso mi e piaciuto, ma non lo metterei fra i miei preferiti.


Neo Faust 

A distanza di quarant'anni anni, Tezuka torna a riadattare la storia del Dottor Faust, stavolta usando un'ambientazione moderna e temi ben più cupi rispetto alla sua fiabesca versione del 1949 (edita da Goen) . Operà ahimè interrotta a causa della morte dell'autore , graficamente rappresenta forse il picco più alto di Tezuka, ed anche narrativamente parlando ha un' epicità unica, pur essendo incompiuta.

 

Ludwig B. 

Altro titolo validissimo rimasto incompiuto a causa della prematura morte di Tezuka. E' la storia di Beethoven, compositore sempre amato da Osamushi, che pure aveva usato le sue fattezze per l'ispettore Unmei, che appare nella serie  Il tre occhi. Nonostante il cattivo un po' "da operetta", quest'opera affronta brillantemente la figura del grande compositore, ed anche il comparto grafico è eccelso.


Melmo 

Nonostante il personaggio sia diventato iconico come una delle prime majokko in circolazione , il manga è una raccolta di episodi autoconclusivi decisamente dimenticabili e nettamente inferiori a quelli della serie animata (che a differenza del manga ha un finale). Nel volume è raccolto anche Le avventure di Rubi , una piccola avventura scifi molto più interessante di Melmo, anche graficamente parlando. Ennesimo volume per completisti.


Delitto e castigo 

Straordinario adattamento del 1953 del romanzo capolavoro di Dostoevskij. Nonostante la giovane età, Tezuka riesce a costruire una vera e propria "rappresentazione teatrale a fumetti" di quest'opera , in grado di far trasparire (grazie ai personaggi che si muovono nella stessa scena fissa ) la stessa angoscia presente nel romanzo. La versione della storia è più edulcorata (il pubblico di riferimento è molto giovane), ma l'essenza rimane invariata, pur con un finale catartico ma diverso, che ben si adatta al cambio di periodo storico (nel manga siamo agli inizi della rivoluzione bolscevica). Graficamente , il debito nei confronti della Disney è palese, ma il genio presente in alcune inquadrature e del tutto genuino. Consigliatissimo!


Barbara 

Non ho un buon rapporto con quest'opera, e tutt'ora devo capire se l'ho trovata geniale o semplicemente insulsa e noiosa. Il protagonista è un noto scrittore afflitto da bizzarre manie sessuali , che un giorno trova una ragazza senzatetto e ubriaca di nome Barbara. Quest'ultima comincerà a vivere insieme allo scrittore (dandogli non pochi grattacapi) , e diventerà per lui una sorta di Musa e salvatrice. Ad una prima parte piuttosto schematica e ripetitiva (tutta incentrata sulle fisse sessuali dello scrittore, che viene sempre salvato dall'intervento di Barbara) ne subentra un'altra più incentrata sull'occulto e lo spiritismo, e le figure femminili dei miti e delle leggende. Su carta sembra molto interessante, ma lo stile lisergico della narrazione su di me ha avuto un effetto più che altro soporifero. 


I.L.

Un losco regista fallito (Imari) finisce nella casa del misterioso Alucard (sì, è proprio lui, basta leggere al contrario) e riceve "in affidamento" la misteriosa vampira I.L, una bellissima donna in grado di cambiare aspetto a suo piacimento. Il compito del regista sarà quello di riportare il fantastico e il mistero nel  Giappone del 1969, ormai completamente asservito alla scienza e alla modernità. Su richiesta , o per risolvere misteriosi casi, Imari userà I.L. (ormai diventata l'attrice perfetta) per interpretare diverse donne, in una serie di racconti soprendenti e dal finale inaspettato. E' un volume molto piacevole, con storie più riuscite di altre ma che valgono comunque la lettura.


Due parole per finire: la quantità di opere di Tezuka arrivate negli ultimi tre anni è incredibile, ed è davvero difficile stare dietro a tutte le uscite. E capisco anche le persone che si lamentano , dicendo che ci sono tanti altri autori degni di nota e pubblicazione, e che non ne possono più di Tezuka. Eppure, il desiderio di quest'uomo di essere sempre moderno in qualsiasi epoca, e di non voler essere fagocitato e dimenticato  dal crudele mercato del manga ha fatto sì che le sue opere siano sempre nuove, sorprendenti e mai uguali a se stesse. A differenza di Nagai e Matsumoto, Tezuka non si è mai "adagiato" sugli stessi personaggi famosi , e sembra impossibile pensare che l'autore di Zaffiro e di Fusuke sia la stessa persona. E' per questo che di lui non mi stanco mai, e spero che l'amore nei suoi confronti si mantenga vivo anche nei prossimi decenni.

Voi avete letto qualcosa di questa collana? Fatemi sapere.

5 commenti:

  1. Sono sempre un po' restia con questo autore... probabilmente ho qualcosa che non va. xD
    Guardavo alcuni anime tratti dalle sue opere ma con i manga è diverso; forse un po' li temo. ^^

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    1. Aspetta un momento, non hai mai letto nemmeno Unico? Secondo me lo adore resti, sicuramente nella parte grafica.

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  2. Lette quasi tutte.
    Molto deluso dalla seconda parte di vampires.

    Non mi è piaciuto molto lo sviluppo di Barbara, si perde e prende un po' troppo sul serio per poi ritornare sui propri passi, mah...

    Brave dan, kaos mi mancano.

    Da leggere ho il bisturi e la spada, neo faust e ludwig.

    Però una piccola critica la voglio fare.
    L'abbuffata di tezuka come proposta da j-pop per me è anche un po' deleteria, anche nel formato, spesso tezuka è prolisso, un po' pesante e pedante, leggere così tanto e subito mi sta facendo l'effetto repulsione.
    Ok, allora perché non prendi delle pause dalla lettura, dirai, lo faccio... Ma quando vedo quei volumi ancora da finire spero sempre che siano più scorrevoli. Ok, c'è tutta la contestualizzazione, che sono figli dei loro tempi, sì, sì, verissimo, ma questa abbuffata sta risultando un po' pesantuccia. Opinione onesta e sincera, spero di non venire lapidato, anzi, fallo pure argomentando chè lo scambio di vedute è pane per la mente (non come su Instagram in cui sono stato lapidato per aver detto la mia sincera opinione sul primo volume di ikoku Nikki... Quasi nessuno però che ha argomentato, pazienza, io l'ho fatto 🤷 piccolo sfogo)

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    1. Il tuo sfogo è legittimo, sia su Tezuka che per Ikoku Nikki. Con Tezuka, qui in Italia, siamo stati fermi PER ANNI, mentre adesso siamo inondati da una valanga di titoli. Siamo passati da un estremo ad un altro, che portano però allo stesso risultato :indifferenza nei confronti di questo autore. Secondo me la collana Osamushi andava valorizzata meglio, con altri ritmi di pubblicazione, e non sbattendo opere su opere in faccia ai lettori. Ci credo che poi, dopo un po', ne restano nauseato.

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  3. Per quanto riguarda Ikoku Nikki, beh, instagram è fatto così. Sembrano tutti migliori amici, ma appena tocchi o critichi in modo costruttivo i loro beniamini (o ti dimentichi di condividere post, mettere cuoricini o rispondere ai messaggi perché nella vita vera ne capitano di cotte e di crude) ecco che tutto il teatrino cade.
    A me Ikoku piace, ma ha un po' una narrazione da elettrocardiogramma piatto, che alla lunga annoia un po'. Alla fine, in ogni volume, sono solo un paio di scene quelle che riescono ad emozionarmi.

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