E' appena uscito nelle fumetterie il volume Il Volo degli Angeli ideato e illustrato da Rebecca Guay e sceneggiato da autori del calibro di Holly Black (sì, quella delle Cronache di Spiderwick), Bill Willingham (sì, quello di Fables) e tanti altri (Alisa Kwitney, Louise Hawes e Todd Mitchell). Di cosa parla? Beh, penso sia lampante già dal titolo: di Angeli. Perché l'ho comprato? Ecco. Qui devo aprire una parentesi:
Tanti anni fa (più di dieci) iniziai a giocare a quell'orribile gioco di carte chiamato Magic (lo conoscete tutti no?). Ero assolutamente incapace, e la mia carriera di giocatore è praticamente finita poco dopo essere iniziata. Ma una cosa positiva in tutto ciò c'è stata, ovvero ho scoperto l'esistenza di Rebecca Guay, illustratrice che tutt'ora amo ed amerò per sempre. Le carte più belle delle Magic le ha illustrate lei, ed io, alcune di queste carte , le possiedo ancora oggi e le conservo gelosamente (e da quel che ho letto in giro non sono il solo).
Questo volume è uscito per Vertigo nell'Agosto 2011, ed i signori di RW Lion l'hanno portato in Italia, al presso di 14,95 euro. Questa è la trama riportata sul retro del volume:
Un misterioso angelo precipita sulla terra, finendo nelle profondità di una buia foresta, dove il suo corpo agonizzante viene trovato dai mistici abitanti di questo strano luogo. Mentre fauni, fate, streghe e folletti dibattono su cosa fare di lui, ciascuno racconta una diversa storia sulla possibile natura di questa creatura celeste: un eroe, un innamorato, un protettore o un assassino. Una volta che tutte le storiesaranno state raccontate , verrà emesso un verdetto finale che vi lascerà senza fiato.
Mi sembra doveroso aggiungere qualche particolare: ogni storia narrata all'interno della "cornice" principale (ovvero quella dove le creature fatate indicono un vero e proprio processo per decidere della sorte dell'angelo) è disegnata con un stile diverso. Come ho già detto, la Guay è nota per le sue bellissime illustrazioni, ed il suo stile "solito" è un misto fra quello di Botticelli, Klimt, Mucha, e un paio di Preraffaelliti a caso. In questo volume invece, da prova di grande versatilità: la cornice ed il primo racconto (quello su Adamo ed Eva) hanno lo stile classico ed elgante delle illustrazioni. Il secondo racconto (che ha per protagonisti due angeli ex-colleghi di lavoro) ha uno stile più sketchy e moderno (a là Vertigo, per capirsi) . Il terzo racconto è una fiaba ambientata in Russia, ed è illustrato di conseguenza (cioè con uno stile che ricorda i grandi illustratori di fiabe russe, tipo Bilibin). Il quarto, interamente colorato con tenui colori ad acquarello è ambientato nell'Inghilterra del periodo Regency , ed è una delicata storia d'amore e devozione fra una maldestra cameriera e un angelo. Nell'ultimo (dove si parla della caduta di Lucifero e della genesi di tutte le creature fatate) la Guay torna al suo stile più classico -per finire in bellezza, dico io-.
Se non si fosse ancora capito lo dico chiaro e tondo: è un volume che si fa apprezzare soprattutto per i disegni. Con questo non voglio dire che le storie sono delle assolute minchiate, anzi, pur nella loro brevità e semplicità hanno un senso compiuto. Ed anche quella della cornice ha un suo risvolto tutt'altro che banale, nel finale. Ma siamo ben lontani dalla complessità di un Moore (se proprio devo fare un esempio), quindi se cercate qualcosa di molto "sostanzioso" risparmiate i soldi. Altrimenti, se sfogliandolo l'occhietto vi brilla, provatelo.
La cover mi incanta! mi sa che recuperer anche questo, appena posso.. vuoi svuotarmi il portafogli, ammettilo! °O°
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