Preparatevi un tè e prendete in braccio i vostri gatti perché questo intermission sarà lunghetto . No, no, tranquilli, non ci sarà nessuno sfogo personale o pippone vario, anche se a forza di post pieni di cose a caso questo blog si sta trasformando in quello che sembra un diario segreto di una tredicenne un po' scema. Credetemi, io ci provo a fare il blogger serio che argomenta meticolosamente tutto quello che legge e che evita di parlare di mille cose insieme, ma... *guarda un punto indefinito e inizia a fischiettare*
Prima di tutto, voglio ringraziare gli amici e le amiche che, prendendosi poco sul serio, hanno partecipato al premio My Cup of Tea : Le vostre "tazzine" sono state illuminanti, ed ho scoperto tante nuove cose (fumetti, film, serie tv, bevande e perfino app!). Come dice Meryl :
Bene. Dopo il discorso di ringraziamento stile Academy Awards passiamo alle cose serie: cosa state leggendo di bello?
Sul finire del 2016 sono apparse un sacco di belle liste/bilanci sui libri preferiti dell'anno (vedi QUI e QUI) ma nonostante i moltissimi spunti ammetto di essere un po' "bloccato". Ma come accade sempre in questi periodi (dove inizio mille libri senza continuarne uno) ho rivalutato un autore che fino ad oggi avevo evitato come la peste (forse a causa di alcune reminiscenze scolastiche non proprio esaltanti): sto parlando di Emile Zola. In poco più di due settimane ho letto Il paradiso delle Signore e Thérèse Raquin, e mi sono piaciuti moltissimo.
Amo le sue descrizioni : sono così vivide e delicate che sembra di avere davanti un quadro, e non un libro. E i suoi personaggi sono talmente ben descritti e caratterizzati che pare di sentirli respirare e di vedere il sangue pulsargli nelle vene . Thérèse Raquin in particolar modo mi ha molto colpito: la seconda parte è decisamente orrorifica e grottesca (e un po' troppo lunga) , ma la prima, con la nascita di questa passione travolgente fra Thérèse e Laurent è assolutamente magnifica e perturbante . A proposito, avete visto Thirst di Park Chan-wook? E' un geniale adattamento in chiave vampiresca proprio di questo romanzo!
Sul fronte fumetti, ecco un paio di aggiornamenti: Ho letto il primo volume di Cat Eyed Boy di Kazuo Umezz e mi è piaciuto molto! Sono storielle horror autoconclusive (più o meno lunghe) che hanno come filo conduttore un giovane ragazzo/mostro, dagli occhi di gatto.
Il bricconcello è testimone involontario di numerose vicende misteriose, e spesso e volentieri si ritrova lui stesso nei guai. Non mancano nemmeno episodi sul suo passato e le sue origini, e insomma, mi è piaciuto un sacco, e lo stile di Umezz è sempre piacevolissimo a vedersi. L'ho preso su Amazon, e mi è stato spedito (in tempi record) dalla stessa casa editrice. L'edizione è davvero bella e curata, e mi pare proprio un' iniziativa editoriale degna di essere sostenuta. Se amate gli yokai ed i fumetti simil Kitaro dei Cimiteri, Compratelo!
Ho letto anche gli ultimi tre numeri usciti di Erased: questa serie continua a piacermi e ad intrigarmi molto, anche se il colpevole degli omicidi lo avevo intuito già da un po' (ma sarà lui? non ci metto la mano sul fuoco). I continui salti temporali -che all'inizio mi lasciavano perplesso- devo dire che sono ottimamente gestiti e servono ad aumentare la suspense. Non vedo l'ora di leggere il sesto volume!
Il secondo volume di Requiem of the rose king mi è piaciuto leggermente di più del primo: chiaramente la Kanno ha una visione tutta sua della storia e dei personaggi, ma continua a non convincermi del tutto. Richard è senza dubbio il personaggio più riuscito, ma Henry mi pare proprio un idiota!
Sul fronte novità, ho letto il primo volume di Bugie d'Aprile: un buon inizio, con personaggi interessanti, anche se ho come la vaga impressione che il dramma sia dietro l'angolo. Graficamente non mi fa impazzire, ma prenderò sicuramente il secondo volume. Staremo a vedere!
L'avete vista la prima stagione di Una serie di sfortunati eventi? A tanti miei amici non è piaciuta, ma nel complesso l'ho trovata piacevole e divertente. I libri (soprattutto i primi, ovvero quelli coperti dalla prima stagione) hanno una struttura molto ripetitiva, ma nella serie tv sono riusciti ad aggiungere carne al fuoco, con un paio di trovate a dir poco geniali (non voglio spoilerare ma... genitori) . La "messa in scena" è molto più bella e curata di quella che traspare dal trailer e gli attori sono in stato di grazia (fatta eccezione, forse, per i più giovani , ancora un po' acerbi ma comunque bravini). Certo, non mancano i difetti (il non proprio brillante uso della CG su Sunny , personaggio fra l'altro molto ridimensionato rispetto ai libri), ma come ho detto sopra, gli otto episodi sono volati. Se avete Netflix vi consiglio di dargli un'occhiata!
Bene, arrivati a questo punto, visto che stiamo parlando di serie tv, dovrei dire la mia sulla quarta stagione di Sherlock... Beh, la posso riassumere in una sola parola: cheap. Denunciatemi pure, ma per me Sherlock poteva tranquillamente finire con la seconda stagione. La terza e la quarta sono state un'ottimo intrattenimento, ma quel brividino di piacere che provavo all'inizio non è più tornato.
"The Six Thatchers" è un episodio insulso e noiosetto, che pure con il colpo di scena finale mi ha lasciato piuttosto indifferente. "The Lying Detective" invece è il più bello di questa stagione, sia per le dinamiche che si vengono a creare fra Sherlock e Watson, e sia grazie al carisma di Toby Jones, nei panni di un villain irresistibile. "The Final Problem" è semplicemente troppo. TROPPO. E mi chiedo: "Ho davvero voglia di vedere altre stagioni di questa serie?". Mi sa di no.
Sul finire del 2016 sono apparse un sacco di belle liste/bilanci sui libri preferiti dell'anno (vedi QUI e QUI) ma nonostante i moltissimi spunti ammetto di essere un po' "bloccato". Ma come accade sempre in questi periodi (dove inizio mille libri senza continuarne uno) ho rivalutato un autore che fino ad oggi avevo evitato come la peste (forse a causa di alcune reminiscenze scolastiche non proprio esaltanti): sto parlando di Emile Zola. In poco più di due settimane ho letto Il paradiso delle Signore e Thérèse Raquin, e mi sono piaciuti moltissimo.
Amo le sue descrizioni : sono così vivide e delicate che sembra di avere davanti un quadro, e non un libro. E i suoi personaggi sono talmente ben descritti e caratterizzati che pare di sentirli respirare e di vedere il sangue pulsargli nelle vene . Thérèse Raquin in particolar modo mi ha molto colpito: la seconda parte è decisamente orrorifica e grottesca (e un po' troppo lunga) , ma la prima, con la nascita di questa passione travolgente fra Thérèse e Laurent è assolutamente magnifica e perturbante . A proposito, avete visto Thirst di Park Chan-wook? E' un geniale adattamento in chiave vampiresca proprio di questo romanzo!
Sul fronte fumetti, ecco un paio di aggiornamenti: Ho letto il primo volume di Cat Eyed Boy di Kazuo Umezz e mi è piaciuto molto! Sono storielle horror autoconclusive (più o meno lunghe) che hanno come filo conduttore un giovane ragazzo/mostro, dagli occhi di gatto.
Il bricconcello è testimone involontario di numerose vicende misteriose, e spesso e volentieri si ritrova lui stesso nei guai. Non mancano nemmeno episodi sul suo passato e le sue origini, e insomma, mi è piaciuto un sacco, e lo stile di Umezz è sempre piacevolissimo a vedersi. L'ho preso su Amazon, e mi è stato spedito (in tempi record) dalla stessa casa editrice. L'edizione è davvero bella e curata, e mi pare proprio un' iniziativa editoriale degna di essere sostenuta. Se amate gli yokai ed i fumetti simil Kitaro dei Cimiteri, Compratelo!
Ho letto anche gli ultimi tre numeri usciti di Erased: questa serie continua a piacermi e ad intrigarmi molto, anche se il colpevole degli omicidi lo avevo intuito già da un po' (ma sarà lui? non ci metto la mano sul fuoco). I continui salti temporali -che all'inizio mi lasciavano perplesso- devo dire che sono ottimamente gestiti e servono ad aumentare la suspense. Non vedo l'ora di leggere il sesto volume!
Il secondo volume di Requiem of the rose king mi è piaciuto leggermente di più del primo: chiaramente la Kanno ha una visione tutta sua della storia e dei personaggi, ma continua a non convincermi del tutto. Richard è senza dubbio il personaggio più riuscito, ma Henry mi pare proprio un idiota!
Sul fronte novità, ho letto il primo volume di Bugie d'Aprile: un buon inizio, con personaggi interessanti, anche se ho come la vaga impressione che il dramma sia dietro l'angolo. Graficamente non mi fa impazzire, ma prenderò sicuramente il secondo volume. Staremo a vedere!
L'avete vista la prima stagione di Una serie di sfortunati eventi? A tanti miei amici non è piaciuta, ma nel complesso l'ho trovata piacevole e divertente. I libri (soprattutto i primi, ovvero quelli coperti dalla prima stagione) hanno una struttura molto ripetitiva, ma nella serie tv sono riusciti ad aggiungere carne al fuoco, con un paio di trovate a dir poco geniali (non voglio spoilerare ma... genitori) . La "messa in scena" è molto più bella e curata di quella che traspare dal trailer e gli attori sono in stato di grazia (fatta eccezione, forse, per i più giovani , ancora un po' acerbi ma comunque bravini). Certo, non mancano i difetti (il non proprio brillante uso della CG su Sunny , personaggio fra l'altro molto ridimensionato rispetto ai libri), ma come ho detto sopra, gli otto episodi sono volati. Se avete Netflix vi consiglio di dargli un'occhiata!
Bene, arrivati a questo punto, visto che stiamo parlando di serie tv, dovrei dire la mia sulla quarta stagione di Sherlock... Beh, la posso riassumere in una sola parola: cheap. Denunciatemi pure, ma per me Sherlock poteva tranquillamente finire con la seconda stagione. La terza e la quarta sono state un'ottimo intrattenimento, ma quel brividino di piacere che provavo all'inizio non è più tornato.
"The Six Thatchers" è un episodio insulso e noiosetto, che pure con il colpo di scena finale mi ha lasciato piuttosto indifferente. "The Lying Detective" invece è il più bello di questa stagione, sia per le dinamiche che si vengono a creare fra Sherlock e Watson, e sia grazie al carisma di Toby Jones, nei panni di un villain irresistibile. "The Final Problem" è semplicemente troppo. TROPPO. E mi chiedo: "Ho davvero voglia di vedere altre stagioni di questa serie?". Mi sa di no.
Da grande amante delle sorelle Bronte, ho visto anche To Walk Invisible, film tv che ci mostra la lenta autodistruzione del fratello Branwell, e la nascita delle loro prime ambizioni letterarie. Come tutti i prodotti U.K. è squisitamente confezionato, ed ha sicuramente i suoi momenti anche se avrei preferito un maggior approfondimento della figura di Anne, che anche qui passa per la sorella più insipida delle tre (quando invece fu forse la più devastata dalla morte di Branwell e la più coraggiosa nel pubblicare un romanzo all'epoca scandaloso come The Tenant of Wildfell Hall ).
Per finire, due parole su alcuni film di animazione visti nel mese di Gennaio: La tartaruga rossa e
Ethel & Ernest . Il primo (diretto da Michaël Dudok de Wit e co-prodotto, fra gli altri , dallo Studio Ghibli) mi ha lasciato freddino: graficamente è bellissimo (adoro la linea chiara), ma il resto -fatta eccezione per alcuni passaggi simbolici e poetici- non mi ha entusiasmato. Il secondo è tratto da un memoir a fumetti del grande autore/illustratore Raymond Briggs, e non è altro che la storia dei suoi genitori: dal loro primo incontro nel 1920 fino alla morte negli anni 70. In mezzo, la nascita di Raymond, la seconda guerra mondiale, gioie delusioni e malattie. Di solito non amo i memoir, ma questo è veramente dolce e commovente. Tecnicamente è ben fatto, e piacevole alla vista: Ok, i disegni di Briggs hanno sicuramente più carattere, ma non si può avere tutto dalla vita.
Bene, anche per questa volta è tutto (e se siete arrivati a leggere fino a qui vi faccio i miei complimenti) . Alla prossima!