Titolo: Hokuhokusei ni Kumo to Ike (北北西に曇と往け ), anche se è conosciuto in lingua inglese con il titolo Go with the Clouds, North by Northwest.
Informazioni varie: E' stato serializzato sulla rivista Harta (Kadokawa), è in corso di pubblicazione sulla rivista Aoi Kishi, ed al momento conta cinque volumi.
Commento di Yue : Aki Irie, come sapete, è l'autrice di Il mondo di Ran, una serie pubblicata da JPOP che ho amato moltissimo e che ritengo uno fra i manga più belli ed originali pubblicati negli ultimi anni. Questa sua nuova opera, che fra l'altro è pubblicata in inglese da Vertical [1], è totalmente ambientata in Islanda, e questa magica isola non solo fa da palcoscenico alla vicenda, ma ne diventa proprio parte integrante. Il protagonista si chiama Kei Miyama, ed è un giovane giapponese che vive in Islanda facendo piccoli lavoretti diciamo "investigativi" (cose molto semplici e basiliari e niente di particolarmente complesso). All'inizio sembra un personaggio solitario e scostante, ma ben presto veniamo a conoscere il suo passato: orfano di entrambi i genitori e una discreta testa calda, ha vissuto per qualche anno insieme al fratellino ed agli zii, per poi finire sotto l'ala protettrice del nonno Jacques (un affascinante e donnaiolo professore universitario) che vive appunto in Islanda. Ma Kei nasconde anche un altro segreto: fin da piccolo infatti, ha sempre avuto una particolare affinità con gli oggetti inanimati dai meccanismi complessi (dalle auto fino ai piccoli elettrodomestici) . Una sorta di non ben definito "potere" che fa sì che lui possa dialogare con loro, arrivando perfino a vedere i loro "ricordi" (vi dico solo che il suo compare più fidato è una Suzuki Jimny, con la quale chiacchiera solcando le strade quasi lunari della terra del ghiaccio). In realtà questo tipo di bizzarri doni non sono estranei alla famiglia di Kei, e infatti, anche Jacques ha la capacità di parlare con gli uccelli, e sembra proprio che questi poteri si tramandino di nonno in nipote. Insomma, non sarebbe un manga della Irie senza una ventata di realismo magico no?
La bella Lilja |
Ora, come sapete , nei miei commenti cerco sempre di evitare il più possibile gli spoiler, ma in questo caso, per inquadrare meglio quest'opera così particolare devo svelare un po' di cose, quindi SE PROSEGUITE FATELO A VOSTRO RISCHIO E PERICOLO.
Come avrete intuito dal mio riassunto, il primo volume si apre come una sorta di slice-of life, con i piccoli casi investigativi di Kei e i personaggi che ruotano intorno a lui. Fra un caso e l'altro sono inseriti alcuni flashback sulla sua infanzia, ed è così che veniamo a sapere dell'esistenza di Michitaka, il fratellino minore di Kei: un ragazzino dalla faccia d'angelo, ma che sembra nascondere oscure pulsioni sotterranee. La misteriosa scomparsa nel nulla di quest'ultimo riporterà Kei in Giappone, dove scoprirà che gli zii sono morti nell'arco di pochi mesi (la zia per un incidente, lo zio per una malattia) e che Michitaka era diretto in Islanda, per raggiungerlo. E i due infatti, si ritroveranno sull'isola, poco dopo l'incontro di Kei con un misterioso e violento investigatore giapponese, che sostiene che Michitaka sia un sadico assassino. Una trama bella ingarbugliata direte voi, ed avete ragione. E non vi ho parlato nemmeno del personaggio di Lilja, una bellissima ragazza che spesso incrocia il cammino con quello di Kei e che all'inizio sembra quasi una fata o una creatura ultraterrena.
Ma il fatto è che con il secondo volume...tutto cambia! O meglio, e come se la Irie aprisse un enorme parentesi lunga un intero volume. Infatti, a partire dalla prima pagina , vediamo Kei in attesa del suo migliore amico Kiyoshi, genio informatico che è venuto in Islanda a trovarlo. Dov'è andato a finire l'ambiguo Michitaka? Durante una conversazione si capisce che è stato "cacciato di casa da Jacques", ma non viene detto altro.
Ecco, l'intero secondo volume è come un enorme e bellissima cartolina dell'Islanda: vengono descritte le sue bellezze naturali , il suo ecosistema , il cibo, gli approvigionamenti energetici e tante altre piccole curiosità, che oltre ad affascinare il turista Kiyoshi , affascinano anche il lettore. Leggendolo mi sono detto più volte, "Eh, si vede che è un manga di Harta. Queste parti quasi documentaristiche sono presenti anche ne I giorni della sposa!". Ci tengo a precisare, però, che la Irie non è mai didascalica , ed anzi, il secondo volume fila via ancora meglio del primo. Però questa messa "in pausa" di tutto l'elemento mistery presente nei primi dieci capitoli mi ha completamente spiazzato , anche se Michitaka fa qualche brevissima apparizione (dove si comporta come un folletto malevolo). [FINE SPOILER]
Nel complesso, questi due volumi letti -per quanto disorganici fra di loro- mi sono piaciuti molto, e confermano il talento innato dell'autrice. I personaggi sono superintriganti, e sono proprio curioso di vedere dove la storia andrà a parare, anche se mi sembra ormai chiaro che questo manga è nato come dichiarazione dia amore da parte dell'autrice per l'Islanda! Consigliatissimo!
Ah, dimenticavo! I disegni della Irie sono splendidi, se non meravigliosi (ma che ve lo dico a fare).
NOTE:
[1]L'edizione Vertical è molto carina, con buona carta e immagini a colori.