"Onna no Sono no Hoshi" (arrivato in Italia con il titolo "Hoshi in the Girls' Garden" ) è un manga a target josei di Yama Wayama, serializzato sulla rivista Feel Young di Shodensha (2 volumi in corso).
Ho già parlato in passato di Yama Wayama, ma la sua storia è talmente particolare che la ripeterò : dopo aver vinto un premio come autrice esordiente (ed aver in seguito fallito nell'ottenere una sua pubblicazione sulla prestigiosa rivista "Morning" ) ha deciso di dare alle stampe delle doujinshi originali autoprodotte da portare al COMITIA, con storie che avevano ottenuto un buon apprezzamento sulla piattaforma Pixiv. Queste storie (che vanno a formare la sua opera d'esordio "Muchuu sa, kimi ni / Captivated, By You" ) hanno avuto un tale successo che dopo pochi mesi è uscito il volumetto per la casa editrice Enterbrain. Da quel momento, Wayama diventa un vero e proprio astro nascente del manga, vincendo premi e comparendo per due anni di fila nella sciccosissima classifica "Kono Manga ga Sugoi!", dove i lettori giapponesi votano le loro opere preferite.
"Hoshi in the Girls' Garden" è un semplicissimo slice of life che ha per protagonista il mite e compito Professor Hoshi, che insegna Giapponese in un liceo femminile. A fare "da spalla" ad Hoshi c'è il collega insegnante di matematica Kobayashi, decisamente più spigliato e sempre pronto a stuzzicarlo (no, anche qui non manca il tocco bromance tipico dell'autrice) . Intorno a loro, ci sono le studentesse, che quando non sono protagoniste si muovono come un'unica entità annoiata e sempre in vena di scherzi.
In questo manga, la storia è scandita in "ore", ovvero capitoli che affrontano tutti i buffi eventi quotidiani che capitano ai personaggi :che sia un cagnolino affidato ad una classe, un imbarazzante scambio di quaderni, un giochino illustrato fatto sul registro o una digressione sui nomignoli affibbiati agli insegnanti.
Raccontato così sembra un manga noiosissimo, ma è proprio qui che sta il segreto del successo dell'autrice : non è tanto il "cosa" racconta , ma il "come". Il ritmo calmo ma coinvolgente delle sue storie e il suo modo di "studiare" i personaggi che sembra quasi quello di una divinità benevola. Il suo, poi, è un umorismo unico : talvolta brillante, spesso buffo e paradossale e a volte proprio stupidino (mi sono ritrovato più volte a vergognarmi un po' per aver riso a certe battute, ma è proprio questo il bello, e se ci ripenso, rido ancora!), ma sempre naturale e mai forzato. Un grande lavoro, in questo senso, è stato fatto dalla traduttrice Asuka Ozumi : non deve essere stato facile rendere in italiano e dare un senso ai giochi di parole di quest'opera, però tutto sembra funzionare, quindi tanto di cappello. Graficamente parlando posso solo esprimere ammirazione, tenendo conto che é un autrice giovanissima e che lavora senza assistenti.
In conclusione, mentirei nel dire che "Hoshi in the Girls' Garden" è un'opera per tutti, ma la Wayama va provata, e se amate gli slice of life realistici e buffi io dico che potrebbe piacervi.
Avrei potuto commentare su Facebook, ma scrivere qui mi riporta ai bei tempi andati ahah
RispondiEliminaAmmetto che se non ne avessi parlato tu, me lo sarei filata poco, anche se lo stile di disegno mi piace!
Per ora troppe spese, ma non escludo un recupero un giorno. Grazie per averne parlato! Ho il sospetto che Hoshi mi starebbe molto simpatico LOL
Riportiamo in auge i blog! LOL
EliminaBeh, sicuramente è un'opera strana, sia per il tipo di umorismo che per la storia dal ritmo "rilassato". Non so come verrà accolto dal pubblico italiano, ma davvero, la Wayama fa quasi un genere a se.
Beh, di sicuro Hoshi e adorabile quando è ubriaco.
Lo terrò presente... al momento vorrei "finire " di prendere altro e poi non vorrei fosse troppo lungo.. al momento le lunghezze non fanno per me.. xD
RispondiEliminaCapisco benissimo, ma secondo me non andrà troppo per le lunghe. Ma se mai pubblicheranno qualche suo volume unico, lo prenderai vero? Perchè secondo me il suo umorismo ti piacerebbe.
EliminaNella lettura del volume mi sono ritrovato a percepire sensazioni totalmente inusuali. Il modo di raccontare e disegnare di quest'autrice mi è sembrato fuori da ogni schema.
RispondiEliminaSi notano solo alcuni elementi ripresi da altri mangaka, mi è subito venuto in mente Minetaro Mochizuki per l'attenzione e la cura dei piccoli dettagli e delle pose; Usamaru Furuya per l'aspetto estetico dei personaggi; qualcosa del Taiyo Matsumoto di Ping Pong. Eppure, nonostante le influenze, sembra aver trovato uno stile impossibile da paragonare concretamente a precedenti mangaka (contemporanei e non). Le situazioni e i dialoghi costruiti sono allo stesso tempo realistici e surreali. Veramente notevole.
P.s solo nel mio volume ci sono alcuni errori di stampa? Ad esempio, a pagina 74 nella penultima e nell'ultima vignetta la maglietta del prof. Kobayashi ha un color nero sbiadito e si intravedono addirittura dei balloon stampati dentro la maglietta...
Ho avuto la tua stessa sensazione leggendo "Muchu sa, Kimi ni" (uscito in inglese per Yen Press con il titolo Captivated, By You). È stata la prima opera di Yama Wayama che ho letto e mi sono reso conto che ha un modo di raccontare unico, che forse è proprio alla base del suo straordinario successo.
EliminaAnche la mia copia di Hoshi ha un paio di pagine leggermente sbiadite, fra le quali proprio la 74!