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martedì 19 luglio 2016
mercoledì 13 luglio 2016
Lockwood & Co. - Il teschio parlante di Jonathan Stroud
Un po' di tempo fa, in QUESTO POST, parlai del primo romanzo della serie Lockwood & Co., di Jonathan Stroud, che mi colpì piacevolmente. Dopo un anno e nove mesi di silenzio -o quasi- da parte della Salani, è finalmente uscito il secondo volume, intitolato Il teschio Parlante , arrivato nelle librerie insieme alla ristampa "economica" del primo. Come potete vedere dalla foto qui sotto, la grafica di entrambi i volumi si è uniformata a quella delle copertine dell'edizione americana, ma Il teschio parlante ha in più le alette, e costa tipo sei euro in più (la ristampa di La scala urlante non ha le alette e costa dieci euro).
E i possessori della prima edizione (come il sottoscritto) , con la grafica differente? Si attaccano, oppure ricomprano il primo volume.
Ahimè, la Salani non è nuova a questi comportamenti, ma non voglio aggiungere altro. Cominciare un post con un polemicone (seppur legittimo) la trovo una cosa sgradevole, quindi passiamo direttamente al mio commento.
Questa è la trama fornita dalla casa editrice:
L'Inghilterra è afflitta da oltre cinquant'anni da un'invasione di fantasmi di tutti i generi. I londinesi, senza scomporsi, lo chiamano 'Il Problema', ma la loro vita ne è pesantemente condizionata. Gli unici in grado di vedere e combattere gli spettri sono i ragazzini, ciascuno con i propri Talenti, al servizio di agenzie di acchiappafantasmi. Tra queste, la Lockwood & Co. cerca di emergere, ma non ha fatto ancora grandi progressi... L'agenzia rivale riesce sempre a mettere i bastoni tra le ruote ad Anthony, Lucy e George, impedendogli di portare a termine qualsiasi missione. Il capo della Lockwood & Co., il bello e intraprendente Anthony, ha deciso di sfidare i concorrenti nella soluzione di un caso: chi perderà sarà costretto ad ammettere la sua inferiorità nientemeno che sul Times! La sfida consisterà nel risolvere il mistero di uno strano specchio trafugato durante la riesumazione di un medico vittoriano che era riuscito a spiare nell'aldilà. Nel secondo capitolo della serie Lockwood & Co., riuscirà l'affascinante Anthony ad affermare la superiorità della sua agenzia, aggiudicandosi la vittoria in questa sfida? E Lucy sarà in grado di dimostrare una volta per tutte il suo coraggio e scoprire i suoi veri Talenti?
Commento di Yue: Devo dire che anche questo secondo volume si è rivelato molto piacevole, anche se in misura leggermente inferiore rispetto al primo.
I personaggi sono sempre il punto forte della serie: ben sviluppati, e con una perfetta alchimia tra di loro. Il passato dell' adorabile Lockwood rimane ancora decisamente "misterioso", è vero, ma nelle ultime pagine fa un enorme atto di fiducia nei confronti di Lucy e George , svelando finalmente uno dei tanti misteri presenti fin dal primo volume (il contenuto della stanza vietata). Lucy -la voce narrante - è sempre più tosta e coinvolta dai suoi Talenti, mentre George... George è il solito nerd/ topo di biblioteca dalla lingua tagliente, ma anche lui dimostra di essere un agente da non sottovalutare! Fra le new entry abbiamo un paio di personaggi molto interessanti, come la cacciatrice di reliquie Flo Bones e l'enigmatica Penelope Fittes (la potente presidente dell'agenzia Fittes) e ci sono anche dei ritorni un po' meno graditi, come la cricca di Kipps . Grande importanza -come si può dedurre dal titolo- ha anche il teschio parlante, fantasma sotto-vetro già presente nel primo libro, che qui si dimostra essere niente di meno che [SPOILER] un Tipo Tre!
A convincermi poco è stato il caso principale, inerente lo specchio dei morti con cui è possibile sbirciare nell'aldilà. Ok, questo libro ha un target che va dai 10 anni in su, e non mi aspettavo niente di troppo complesso, ma tutta la storia del medico vittoriano pazzo e del suo culto demoniaco l'ho trovata un pochino banale e infantile. Senza contare che anche stavolta Stroud infila una trama "gialla" per quanto riguarda la vera identità del "cattivo", ma è telefonatissima ed il tutto mi ha lasciato un po' freddino. Non mancano i momenti puramente "action", e va detto che l'autore è davvero bravo nel raccontarli. Inoltre si aggiungono numerosi elementi nuovi alla trama di "contorno" con altri accenni alla Orpheus Society e personaggi per adesso senza nome (il bel ragazzo biondo e baffuto che partecipa all'asta) che in futuro, chiaramente si riveleranno molto importanti.
Questa ricchezza di dettagli aggiuntivi (sui personaggi, ma anche sulle agenzie e tutto il resto) fanno pesare molto meno la "debolezza" del caso principale, e rendono Il Teschio Parlante un libro soddisfacente , che non deluderà i fan del primo volume. In Inghilterra e in America è uscito anche il terzo della serie (The Hollow Boy), e speriamo che l'attesa per vederlo da noi non sia troppo lunga.
In definitiva, una serie perfetta come lettura estiva, e se amate il genere non posso che consigliarvela.
Alla prossima!
Alla prossima!
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giovedì 7 luglio 2016
Best & Worst: June 2016
Son tornati, e sono nuovi!
Nessuno se ne è accorto, ma i preferiti del mese sono spariti da un po' di tempo su Say Adieu (gli ultimi sono stati quelli di Aprile). Ma tranquilli! A partire da oggi, infatti, esordisce una nuova rubrica mensile , sempre in combutta con la pericolosissima spia russa in incognito Masha, del blog iononsonoquellaragazza . Anche stavolta parlerò di preferiti, ma non solo: a questa categoria si aggiungono infatti le delusioni, i peggiori e soprattutto i meh del mese, ovvero tutte quelle cose (verso le quali ero bendisposto) che mi hanno lasciato indifferente. Non ci sono categorie fisse, e rispetto ai vecchi preferiti ho decisamente più libertà.
Staremo a vedere cosa ne esce fuori!
Il migliore del mese se lo aggiudica un fumetto : un volume unico che ho atteso tantissimo, e che non solo mi è piaciuto, ma mi ha profondamente colpito. Mi riferisco a Una gru infreddolita - Storia di una geisha (Itezuru) di Kazuo Kamimura. Questo autore è noto in Italia per la serie Lady Snowblood (su testi di Kazuo Koike), e se è arrivato da noi è grazie anche alle amorevoli mani del professor Paolo La Marca, che non solo ha tradotto splendidamente le sue opere, ma nel caso di questo volume ha pure "reintegrato" due capitoli mancanti in tutte le altre edizioni (perfino quella giapponese ne è priva). Questo volume (composto da tante storie autoconclusive) ha per protagonista Tsuru, e ritrae la sua vita nell okiya* Matsunoya (*casa dove vivono le geisha), prima come apprendista e poi come geisha affermata. Un volume crudo, malinconico e struggente, che anche nei momenti più divertenti e leggeri cela una sotterranea tristezza. Mi è proprio rimasta nel cuore Tsuru , e dico di più: questo Itezuru l'ho preferito anche al bellissimo Lady Snowblood. In molti ritengono che le sue opere sceneggiate da altri siano migliori (come ad esempio Il fiume Shinano) , ma io sono molto attratto dalla scrittura di Kamimura, e sarebbe bello poter leggere altre sue opere da lui sceneggiate (ma mi pare molto difficile, sigh). Comprate questo volume, perché ne vale decisamente la pena.
La terza stagione di Orange Is the New Black (che ho recuperato in questi giorni) mi è sembrata totalmente priva di verve. L'ho percepita quasi come una specie di sequela di episodi extra -scritti piuttosto pigramente- che hanno l'unico merito di approfondire personaggi secondari fino a quel momento piuttosto trascurati.
Tanto per cominciare ho trovato decisamente noiosa la parte dedicata a Piper e alla sua nuova "attività commerciale", ed anche la storyline di Alex prende vita unicamente all'inizio ed alla fine della stagione . Mi aspettavo tanto anche dal personaggio di Stella, ma invece si è rivelato incredibilmente banale , come gran parte delle new-entry (tranne forse quella sciroccata di Lolly) . E poi devo dirlo: pur avendo odiato alla follia Vee, in questa stagione ho sentito davvero la mancanza di un "cattivo" come si deve, anche se negli ultimi episodi ne arrivano di potenziali (cosa che lascia ben sperare per la quarta, che inizierò a breve).
Alcune parti le ho trovate divertenti, lo ammetto (il romanzo porno di Susanne) ed ho apprezzato il lavoro fatto su alcuni personaggi (Caputo e Daya) ma davvero, una stagione così insipida non me l' aspettavo. Peccato!
Come ho già ripetuto molte volte, non sono un grande giocatore di videogames. Ma ogni tanto vengo colpito da una trama, oppure da una recensione particolarmente appassionata e in men che non si dica mi ritrovo a passare serate con il joypad in mano. Fragile Dreams è un gioco per Wii degli stessi autori di Eternal Sonata (un jrpg abbastanza carino, uscito nel 2007) , che sulla carta prometteva benissimo: una delicata storia d'amore in una crepuscolare Tokyo post-apocalittica (ma qui si tratta di un apocalisse quasi dolce, dove gran parte dell'umanità è caduta addormentata -senza poi svegliarsi- in seguito ad un misterioso esperimento scientifico). Nelle recensioni positive -non tante a dire il vero- ho visto scomodare addirittura Hayao Miyazaki, e parecchi citavano pure una certa somiglianza con Una tomba per le lucciole.
"Di certo non avrà una trama allegra!" ho pensato subito , ed in effetti confermo: è tutt'altro che allegra.
Ma non è un male, e anzi, l'idea di questo mondo sospeso quasi in un sogno è anche affascinante, come sono affascinanti i personaggi che il protagonista incontra durante il suo viaggio (alcuni dei quali, come Crow e Personal Frame , li ho proprio amati). Ma i punti positivi terminano qui, ahimè. La giocabilità è tremenda: i comandi sono astrusi e ci vuole molto ad abituarsi alla visuale di gioco (che va gestita manualmente, cosa snervante soprattutto nei luoghi stretti). Una volta abituati a gestire i comandi, ci si rende conto che il gameplay è spesso ripetitivo, e che il livello di difficoltà è assolutamente ridicolo : anche uno scarsone come me è riuscito a finirlo senza problemi (e quasi senza game over). La trama ha parecchi spunti interessanti, ma alla fine resta quasi del tutto indefinita, e gli stessi personaggi (cattivo compreso) sono caratterizzati solo il minimo indispensabile, con pochissimi indizi sul loro passato. Insomma, tutto un po' troppo "etereo" per i miei gusti, ed anche se ci sono tanti gatti, nel complesso si è rivelato un gioco incredibilmente deludente. Peccato!
Questo mese non c'è un Worst, quindi per questa volta è tutto. Alla prossima!
Tanto per cominciare ho trovato decisamente noiosa la parte dedicata a Piper e alla sua nuova "attività commerciale", ed anche la storyline di Alex prende vita unicamente all'inizio ed alla fine della stagione . Mi aspettavo tanto anche dal personaggio di Stella, ma invece si è rivelato incredibilmente banale , come gran parte delle new-entry (tranne forse quella sciroccata di Lolly) . E poi devo dirlo: pur avendo odiato alla follia Vee, in questa stagione ho sentito davvero la mancanza di un "cattivo" come si deve, anche se negli ultimi episodi ne arrivano di potenziali (cosa che lascia ben sperare per la quarta, che inizierò a breve).
Alcune parti le ho trovate divertenti, lo ammetto (il romanzo porno di Susanne) ed ho apprezzato il lavoro fatto su alcuni personaggi (Caputo e Daya) ma davvero, una stagione così insipida non me l' aspettavo. Peccato!
Come ho già ripetuto molte volte, non sono un grande giocatore di videogames. Ma ogni tanto vengo colpito da una trama, oppure da una recensione particolarmente appassionata e in men che non si dica mi ritrovo a passare serate con il joypad in mano. Fragile Dreams è un gioco per Wii degli stessi autori di Eternal Sonata (un jrpg abbastanza carino, uscito nel 2007) , che sulla carta prometteva benissimo: una delicata storia d'amore in una crepuscolare Tokyo post-apocalittica (ma qui si tratta di un apocalisse quasi dolce, dove gran parte dell'umanità è caduta addormentata -senza poi svegliarsi- in seguito ad un misterioso esperimento scientifico). Nelle recensioni positive -non tante a dire il vero- ho visto scomodare addirittura Hayao Miyazaki, e parecchi citavano pure una certa somiglianza con Una tomba per le lucciole.
"Di certo non avrà una trama allegra!" ho pensato subito , ed in effetti confermo: è tutt'altro che allegra.
Ma non è un male, e anzi, l'idea di questo mondo sospeso quasi in un sogno è anche affascinante, come sono affascinanti i personaggi che il protagonista incontra durante il suo viaggio (alcuni dei quali, come Crow e Personal Frame , li ho proprio amati). Ma i punti positivi terminano qui, ahimè. La giocabilità è tremenda: i comandi sono astrusi e ci vuole molto ad abituarsi alla visuale di gioco (che va gestita manualmente, cosa snervante soprattutto nei luoghi stretti). Una volta abituati a gestire i comandi, ci si rende conto che il gameplay è spesso ripetitivo, e che il livello di difficoltà è assolutamente ridicolo : anche uno scarsone come me è riuscito a finirlo senza problemi (e quasi senza game over). La trama ha parecchi spunti interessanti, ma alla fine resta quasi del tutto indefinita, e gli stessi personaggi (cattivo compreso) sono caratterizzati solo il minimo indispensabile, con pochissimi indizi sul loro passato. Insomma, tutto un po' troppo "etereo" per i miei gusti, ed anche se ci sono tanti gatti, nel complesso si è rivelato un gioco incredibilmente deludente. Peccato!
Questo mese non c'è un Worst, quindi per questa volta è tutto. Alla prossima!
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