Titolo: Children of the Whales (in originale Kujira no Kora wa Sajou ni Utau - クジラの子らは砂上に歌う, che può essere tradotto come "I figli delle balene cantano sulla sabbia" ).
Autrice: E' Abi Umeda, che ha debuttato nel 2007 con lo shounen sportivo sulla pallavolo Full Set. In seguito, sempre per la casa editrice Akita Shoten, ha spaziato fra i generi shoujo e shounen fino ad approdare nel 2013 sulla rivista Mystery Bonita, dove ha iniziato la sua opera più famosa (che è appunto Children of the Whales).
Informazioni varie: Children of the Whales conta al momento dieci volumi, ed è tutt'ora in corso di pubblicazione. Dopo la produzione di un'opera teatrale con attori in carne e ossa, all'inizio del 2017 è stato annunciato l'anime, trasmesso in questi giorni in Giappone e in arrivo a breve (mi dicono) sulla piattaforma streaming Netflix. Il manga in italiano è edito da Starcomics.
Trama fornita dalla casa editrice (attenzione spoiler!) : "93° Anno dall' Esilio della Sabbia. La Balena di Fango è una nave alla deriva in un mondo dove la sabbia ha ricoperto ogni cosa. Ospita circa cinquecento abitanti, dei quali nessuno ha mai conosciuto il mondo esterno. Gli individui in grado di usare la Thymia, il potere psichico generato dai sentimenti, vengono chiamati "marchiati", quelli che invece non ne sono capaci "non marchiati", e i primi passano tutti a miglior vita poco prima di compiere i trent'anni. Un giorno Chakuro, il giovane archivista della comunità, incontra Lykos, una ragazza che vive su un altro relitto in balia del Mare di Sabbia. Si tratta della prima abitante del mondo esterno che incontra, ma è anche un' Apatheia, un guerriero senza emozioni , ed è fredda come una bambola.
Riappropriandosi a poco a poco dei propri sentimenti grazie all'interazione con Chakuro e gli altri, Lykos incontra il consiglio degli anziani, coloro che detengono il vero potere sulla Balena di Fango , e li esorta a scappare proprio nel momento in cui la nave viene attaccata da inquietanti soldati con i volti coperti da inquietanti maschere...
NOTA: Ho riportato il riassunto presente nel secondo volume, togliendo e modificando le parti più spoilerose.
Commento di Yue: Una delle cose che più amo dell'essere lettore è il ricredersi su qualcosa, che magari all'inizio - e superficialmente- hai liquidato come poco interessante .
E' il caso di quest'opera: al momento del suo annuncio, infatti, non mi ha entusiasmato, ed anche su questo blog ricordo di averne parlato molto freddamente.
Ebbene, dopo aver letto i primi due volumi -e finalmente con cognizione di causa- posso affermare che Children of the Whales è una delle serie più interessanti fra quelle pubblicate da star in questo periodo.
Il genere è fantasy, e l'incipit è uno dei più utilizzati: abbiamo infatti una comunità chiusa ed efficente (gli abitanti della Balena), che improvvisamente viene turbata da un estraneo ( Lykos), esponente del mondo "di fuori". Alcune persone sono affascinate da questa misteriosa ragazza - vedi il protagonista, che è il primo ad incontrarla-, altre invece sono ossessionate dal mondo sconosciuto che rappresenta (come il ribelle Ouni). Fatto sta che il suo arrivo sulla Balena darà inizio ad una serie di avvenimenti che cambieranno per sempre la vita di molti dei suoi abitanti.
Abi Umeda crea un universo molto particolare e intrigante: una nave in balia di un mare di sabbia apparentemente sconfinato , dove gli abitanti vivono secondo regole e gerarchie ben definite. La magia (thymia) nasce dai sentimenti , e dimostrarli troppo apertamente (come ad esempio piangendo ad un funerale) è considerato tabù. Da dove arriva questo antico retaggio? Qual'è la vera origine di questo popolo alla deriva nel mare di sabbia? I misteri sono tantissimi, e l'autrice, si prende più della metà del primo volume per intessere lo scenario e presentare i personaggi. Sì, perché i personaggi sono tanti, e quasi tutti hanno il loro "momento di gloria", che riesce a definirli e a caratterizzarli con l'utilizzo di poche pagine o addirittura vignette. L'ambientazione ha chiari echi Miyazakiani (è impossibile non pensare immediatamente a Nausicaa), ma devo dire che graficamente, e soprattutto per quanto riguarda il chara di alcuni personaggi, mi ha ricordato tantissimo The Five Star Stories: i soldati vestiti da Pierrot, la foggia di alcuni abiti, l'aspetto androgino di praticamente tutti i personaggi e soprattutto la piccola e misteriosa Neri mi hanno fatto pensare più di una volta allo stile di Mamoru Nagano.
Come dicevo, alla fine del primo volume succede il finimondo, con momenti anche drammatici e colpi di scena. Nel secondo il ritmo torna a "rilassarsi" un attimino, ma è solo un preludio ad eventi ancora più sconvolgenti. Ho già spoilerato abbastanza sulla trama, quindi mi limiterò a dire l'essenziale : i primi due volumi sono incredibilmente appassionanti, e mai come in questo caso la frase "li ho divorati", per quanto naif, calza a pennello.
Al momento del suo annuncio, a frenarmi era stato lo stile dell'autrice (che da quel poco che avevo trovato su internet non mi aveva entusiasmato), ma a parte l'irritazione del non riuscire a capire immediatamente il sesso dei personaggi , devo dire che la Umeda e molto brava nel costruire tavole evocative ed emozionanti, ed è altrettanto brava nel ritrarre scene drammatiche e violente. Molto peculiare anche la scelta di fare le copertine tutte uguali come composizione (cambiando solamente i personaggi).
In definitiva, Children of the Whales è un'opera che mi ha piacevolmente stupito e che consiglio caldamente: non ho grandi difetti da riportare, a parte forse il protagonista piagnucolone e troppo buono che però, già dal secondo volume lascia intendere futuri cambiamenti. Gli elementi shoujo (da me sempre graditi, ma che potrebbero spaventare qualcuno) sono talmente ben inseriti e amalgamati nella trama che davvero, sembra di trovarsi davanti ad un seinen.
Insomma, provatelo! Non ve ne pentirete.