mercoledì 10 aprile 2013

Il calore del sangue di Irène Némirovsky

E' la prima opera di Irène Némirovsky che leggo, e mi ha completamente folgorato.

E' un romanzo breve (o forse è più appropriato dire un racconto lungo) narrato in prima persona dal vecchio Silvio, un uomo dal passato travagliato che si trova coinvolto suo malgrado  in una vicenda di amore, morte e segreti familiari, che ha per protagoniste due giovani donne: Camille, figlia di una cugina di Silvio, e Brigitte, una giovane andata in sposa ad un vecchio e ricco contadino.
La storia inizia con una famiglia idilliaca raccolta intorno al camino: Ci sono un marito ed una moglie devotissimi (i genitori di Camille), tre graziosi ragazzini e la stessa Camille, insieme al futuro sposo Jean (un uomo mite e dolce). Ma con il proseguire dei capitoli, che come tante tessere di un puzzle si incastrano fra loro, questa immagine quasi fiabesca si dissolve ben presto, e sotto lo sguardo disincantato del protagonista, un nuovo, inquietante disegno viene alla luce. Un disegno fatto di gelosie, e amori negati e volutamente dimenticati

Il calore del sangue rappresenta la febbre del trasporto amoroso, dell'amore bruciante caratteristico soprattutto della giovane età che si contrappone alla fredda e mortifera rassegnazione dei vecchi (come Silvio). Ma anche nella vecchiaia il ricordo di un abito cremisi può riaccendere -solo per un istante- un vecchio e delicato sentimento.

Come ho già detto , mi è piaciuto moltissimo. L'autrice , con un centinaio di pagine è riuscita a raccontare una storia degna del miglior Thomas Hardy, Anton Checov o Tolstoj, senza tutte quelle limitazioni e pudori tipici dei romanzi di questi autori.  No, sul serio, per potenza e bellezza questo libro sembra veramente un romanzo dell'ottocento, anche se è stato scritto verso la fine degli anni 30).

Ultimamente ho letto un paio di commenti su anobii che liquidavano la Nèmirovsky come un' autrice "incredibilmente sopravvalutata , che va di moda unicamente in virtù della triste fine che ha fatto".
Ma stiamo scherzando? Solo con questo libro si mangia gran parte degli scrittori contemporanei più celebrati. Per alcuni versi mi ha ricordato anche Maugham (altro autore che che amo moltissimo e che alcuni trovano sopravvalutato... Altra bestemmia!)

Se vi ho incuriosito, beh, lo potete trovare in due edizioni: quella della casa editrice Adelphi e quella della Newton Compton Editori (che l'ha pubblicato recentemente insieme al primo romanzo dell'autrice, ovvero Il malinteso).

Ecco le cover delle edizioni italiane:


2 commenti:

  1. COmprato l'altro giorno alla Feltrinelli;ne avevo già voglia e la tua recensione positiva ha finito per farmi decidere.Della Nemirovsky avevo letto alcuni anni fa suite Francese,che mi piacque ma senza entusiasmarmi troppo;ma forse come molti altri autori i suoi veri capolavori sono gli scritti brevi.

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    1. Dicono che Suite Francese sia il suo più bello, ma personalmente è quello che mi incuriosisce di meno, e che (credo) leggerò per ultimo. Io ho già pronto sul comodino "Il vino della solitudine", e piano piano voglio recuperare tutte le sue opere.

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