Si dà il caso che di Fumio Obata
Trama: Yumiko è una giovane designer giapponese che da anni vive a Londra, dove sta per fare il grande passo con il fidanzato Mark. In seguito all'improvvisa morte del padre sarà costretta a tornare in Giappone , e questo viaggio la porterà a riflettere sulle sue radici e su tutte le idiosincrasie che negli anni di "esilio volontario"ha maturato nei confronti della sua terra natia.
Commento: E' un volume graficamente straordinario: i disegni di Fumio Obata sono una perfetta fusione fra lo stile orientale e quello occidentale ed è veramente impossibile restare indifferenti difronte a tavole così eleganti e dalla composizione perfetta. Sul fronte per così dire "emotivo" mi ha coinvolto un po' meno: l'elaborazione di un lutto è cosa ardua da raccontare , ed i sentimenti della protagonista, spesso e volentieri mi sono risultati troppo remoti per coinvolgermi completamente; remoti come i misteri del teatro Nō agli occhi di un occidentale. Ma nel complesso rimane un ottimo volume , ed ottima (come al solito) è l'edizione della Bao.
Poco raccomandabile di Chloé Cruchaudet
Trama fornita dalla casa editrice: Prima guerra mondiale: nelle trincee è l’inferno. Il caporale Paul Grappe, per sottrarsi all’incubo, diserta e torna di nascosto a Parigi dalla giovane e amatissima moglie Louise. Costretto alla clandestinità e rinchiuso in una stanza d’albergo per evitare la fucilazione, Paul immagina un piano: si travestirà da donna, per poter vivere alla luce del sole. Così, con la complicità, i trucchi e i vestiti di Louise, Paul assume l’identità di Suzanne. All’inizio è una necessità e sembra quasi un gioco. Ma il travestimento dura anni, anche dopo la fine della guerra, con effetti dirompenti sulla vita della coppia e sull’equilibrio psicologico di Paul. Che di giorno lavora nello stesso laboratorio di sartoria della moglie, ma di notte comincia a frequentare il Bois de Boulogne, teatro di orge, ritrovo di prostitute, libertini e borghesi in cerca del brivido della trasgressione nella Parigi dei folli Anni Venti. Dopo dieci anni arriva l’amnistia per i disertori, ma Paul fatica ad abbandonare i panni dell’affascinante seduttrice Suzanne, mentre l’alcol fa riaffiorare i fantasmi e i traumi della guerra…
Commento: Un volume controverso e affascinante (tratto da una storia vera) , disegnato splendidamente dalla bravissima autrice francese Chloé Cruchaudet [1]. Nel complesso mi è piaciuto, (e on-line ho letto delle recensioni bellissime come quella di Hermes e Hana), ma a dire il vero ho preferito di gran lunga la prima parte: l'ho trovata più emozionante e coesa rispetta alla seconda, che essendo più carica di avvenimenti risulta un po' frettolosa e superficiale. Qua e là avrei preferito un maggiore scavo psicologico dei personaggi, -soprattutto per quanto riguarda Louise- e gli anni del declino "post-Susanne" potevano essere raccontati un po' meglio. Ma a parte questi piccoli difettucci, rimane un volume più che dignitoso, e superbo graficamente [2], che non mancherà di accontentare anche i palati più fini!
Note:
[1] Che già mi aveva colpito con il volume Groenlandia Manhattan (sempre edito da Coconino), anch'esso tratto da una storia vera.
[2]Ma cosa non è la scena del ballo fra Paul e Louise ad inizio volume? I disegni danno davvero l'idea del movimento, e si vede che l'autrice ha studiato animazione.
La mia lista di recuperi è sempre più lunga.. e intanto non riesco a finire di leggere quello che ho! ;_;
RispondiEliminaGrazie della menzione!
RispondiEliminaSi, è vero, nella parte finale, tutto diventa piuttosto frettoloso, ma personalmente l'ho preso un po' come "tutto quello che volevo raccontare, l'ho raccontato, e ora vi dico brevemente cosa è accaduto dopo" (non so se mi spiego). Concordo che non sarebbe stato male avere anche il punto di vista di Louise sull'intera vicenda, ma probabilmente si è scelto di impostare il tutto quasi esclusivamente dal punto di vista di Paul per seguirlo più da vicino nel suo percorso.
Poco raccomandabile l'ho preso dopo la recensione di Hermes e devo dire che mi è piaciuto davvero molto :D
RispondiEliminaCome dice anche Hana, concordo che il finale sia stato un po' frettoloso ma ho idea che quello che c'era da raccontare (ossia la decostruzione di un'identità) ormai fosse stato raccontato ^^