lunedì 18 marzo 2019

Getenrou di Masakazu Ishiguro




Questo volume inizia con un gruppo di ragazzini alla ricerca di riviste porno. "Oh, un buffo slice-of life ambientato in un bizzarro condominio" penso io. Ho sempre avuto un debole per le storie di condomini abitati da personaggi strani, e per la cronaca , questo dove si ambienta la storia si chiama Getenrou (da qui il titolo del volume). Poi però, nel secondo capitolo, ci ritroviamo in mezzo all'azione di quello che sembra un telefilm di genere Tokusatsu (avete presente quei paladini mascherati che vanno di moda in Giappone? Ecco), ma... con un misterioso omicidio nel mezzo! Lo ammetto, sono confuso. Il terzo capitolo ha per protagonista una ragazza, ed il suo rapporto conflittuale con il suo servo-robot. "Oh, ehi! Ci sono anche elementi sci-fi, che bello!". E poi, nei capitoli successivi, arriva una giovane detective dalla fervida immagione, che si ritrova ad undagare su un paio di casi di omicidio: uno si aspetterebbe tensione e dramma, e invece sono due capitoli assolutamente bizzarri e divertentissimi, di quell'umorismo geniale e mai scontato che solo pochi autori hanno. E intanto si delinea il mondo in cui si svolge la vicenda, un mondo dove i robot e la biologia "sintetica" sono la norma. Bene, sono intrigato ma sempre più confuso. Ma poi penso: "Un momento, stiamo parlando di Masakazu Ishiguro! L'autore di quel capolavoro (purtroppo interrotto in Italia) di "Eppur la città si muove"! Di sicuro, conoscendolo, ci prenderà tutti per il naso". 
E infatti, negli ultimi tre capitoli, riesce a dare un senso a tutto il calderone di situazioni e personaggi presenti fino a quel momento, e non solo lo fa senza nessuna sbavatura, ma pure cambiando completamente registro: il denouement della vicenda è decisamente drammatico, e quello che sembrava un manga comico, con un ultimo colpo di coda, riesce a parlare di legami familiari,  abbandono e di etica.

Maledetto Ishiguro, l'hai fatto di nuovo! E che manga bello e strano!

Lo stile di Ishiguro è più pulito del solito: le sue, sono linee più da anime che da manga, ma nonostante questo mi piace moltissimo. L'edizione Dynit è come al solito croce e delizia: bellissima,  di grande formato e con ottimi materiali (niente trasparenze stavolta, o almeno non ne ho notate di fastidiose) , ma con i soliti 16,90 euro di prezzo di copertina, che scoraggia non poco. 
E' un volume che mi sento di consigliare a tutti, nonostante il prezzo? Beh, no. Però, se amate gli autori imprevedibili, che amano giocare con i registri narrativi, e sentite la mancanza di Eppur la città si muove (io la sento, TERRIBILMENTE) allora fate questo sforzo e prendetelo (adesso a 12,68 euro, perché per tutto Marzo 2019 c'è la promozione del 25% di sconto su tutti i titoli Dynit!) .





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