martedì 25 febbraio 2014

Intermission 17 - Pochi ma buoni

Ovvero, commento capricciosamente e svogliatamente le mie ultime letture.

Oggi sono in ferie 1 di Mari Fujimura è un nuovo josei di recente uscita per Goen. Siccome è il primo volume, metto anche il riassunto fornito dalla casa editrice: 
Hanae sta per compiere 33 anni, celebrando così quest'età senza aver mai avuto una storia e un'esperienza sessuale. Ancora rimpiange di essersi lasciata sfuggire la sua unica occasione in tal senso, presentatasi durante il primo anno di università... Tormentata dall'imbarazzo di essere ancora vergine alla sua età, non sa che un miracolo sta per verificarsi proprio nel giorno del suo compleanno! 
Il genere josei mi piace molto, soprattutto quelli brillanti, smaliziati e un po' caustici. Questo  manga invece, pur avendo per protagonisti personaggi adulti, sia per i disegni, sia per alcune situazioni mi ha ricordato quasi uno shoujo. Cosa che non è necessariamente un male, perché questa sua "delicatezza" (o forse ingenuità ?) narrativa smorza un po' alcuni di quegli elementi che spesso trovo un po' pesantucci in questo genere (vedi storie d'amore squallide e deprimenti, problemi di lavoro e nevrosi come se piovesse).
Non voglio spoilerare troppo, ma quella cosa che succede a inizio volume (e lo svilupparsi della relazione amorosa con il collega più giovane) mi è parsa piuttosto affrettata, ed i personaggi non sono particolarmente approfonditi. Ma sono difetti che vanno perdonati ad un primo volume, quindi lo continuerò per vedere come l'autrice svilupperà la storia. Personalmente, faccio il tifo per il collega trentacinquenne. Il ragazzetto ventunenne con la capigliatura cool non mi rimane molto simpatico!

Kuragehime 9 di Akiko Higashimura
Signori e signore, ma cosa non è questo volume? Cioè, io rido tantissimo con Kuragehime, ed è la norma dal primo volume. Ma a fine lettura avevo veramente le lacrime agli occhi (non dall'emozione per la dichiarazione di Shushu, ma proprio dalle risate! Ma che viaggi si fa Tsukimi nel bagno del ristorante?" E' una vanga, Tsukimi!". E la scena al combini con i due fratelli? XD). Insomma, un bellissimo volume. Non so proprio come farò ad aspettare fino a Dicembre! 
Ma qui voglio aprire un sondaggio (rispondete pure nei commenti): Ma voi, per chi fate il tifo? Per la coppia Tsukimi-Kuranosuke oppure per la coppia Tsukimi-Shushu? All'inizio Kuranosuke non mi stava molto simpatico, ma lentamente sto cominciando ad apprezzarlo. Shushu è un personaggio che adoro e lo trovo perfetto per Tsukimi , ma la mia mente malata lo vedrebbe bene anche con l'ambiziosa Shoko. Insomma, sono ancora ben lontano dal decidere! 

Altre letture in breve: 
Il secondo volume di Yukito conferma la buona impressione avuta col primo: i personaggi vengono maggiormente approfonditi (e di conseguenza, risultano ancora più affascinanti) , e la trama diventa più complessa , con un discreto colpo di scena verso la seconda metà del volume. Sono proprio curioso di vedere come andrà a finire.

Questo intermission finisce qui. Alla prossima!

mercoledì 19 febbraio 2014

"Il fiore millenario - Jou no Hana" di Izumi Kaneyoshi



Il fiore millenario (Jou no hana) di Izumi Kaneyoshi 

Informazioni: Shoujo serializzato sulla rivista di casa Shogakukan, Betsucomi. L'autrice è arrivata per la prima volta in Italia grazie a Starcomics,  con il manga in 9 volumi Ma quando mai? (Sonnan ja nee yo), che mi è piaciuto poco. Qualche anno dopo, Panini ha pubblicato Seiho High School Men's (Men's Kou), commedia romantica in 8 volumi che invece mi è piaciuta moltissimo!
Il fiore millenario è la sua opera più recente: attualmente conta 9 volumi, ed è in corso di pubblicazione. In realtà la traduzione letterale del titolo sarebbe "Il fiore della regina", ma i paninari hanno optato per il "millenario" già adottato nel titolo dell'edizione francese. Tutto sommato, poteva andare peggio.


Trama: La terra in cui si svolge la vicenda (ispirata all'antica Cina) è suddivisa in quattro regni: Ah, Do, Kou e Sou. Il re di Ah, per preservare gli equilibri con i regni circostanti ha preso come prima consorte una principessa di Kou ( Ko-Hi, madre della protagonista) e come seconda consorte una principessa di Do (Do-Hi). La seconda consorte dà presto un figlio maschio al re, quindi la nostra protagonista A-ki e la madre cagionevole di salute vengono relegate in un palazzo minuscolo e fatiscente e crudelmente ignorate. Durante uno dei tanti alterchi con la perfida Do-hi (con prole al seguito) , una A-ki ancora bambina incontra un ragazzino della sua età, con dei sorprendenti occhi azzurri e i capelli biondi. Ben presto scopre che è uno schiavo straniero, dono del regno di Do al re. Ma il bambino -che si chiama Hakusei- la combina subito grossa dando uno schiaffo al fastidioso principe ereditario, incuriosito dal suo aspetto. La maligna Do-hi, sconvolta da tale oltraggio, ordina ai suoi soldati di uccidere lo schiavo, ma A-ki  fa da scudo ad Hakusei, salvandogli la vita. Il bambino  -commosso dal gesto della principessa- promette ad A-ki di esserle sempre fedele e di esaudire tutti i suoi desideri (come il fiore millenario della leggenda). 
Passano gli anni, ed A-ki, ormai quattordicenne, (e sempre accompagnata dal fedele Hakusei) cerca di tornare nelle grazie del padre, allenandosi con l'arco e nelle arti più sopraffine. Ma in seguito ad eventi drammatici, sarà costretta ad andarsene dal regno di Ah, covando la vendetta in seno. 


Commento di Yue: Questo primo volume mi è piaciuto moltissimo! Ok, il mio riassunto qui sopra è un po' confusionario ma io ODIO fare i riassunti, quindi immaginate la mia gioia quando ho visto le due  misere righe di descrizione sul sito della panini. 

Cosa mi è piaciuto in particolare di questo primo volume? Beh, tanto per cominciare l'ambientazione: è molto
insolita per un manga serializzato su Betsuma, e devo ammettere che uno shoujo ambientato nella Cina antica mi mancava. E poi i personaggi: la principessa coraggiosa e il servo fedele non sono figure particolarmente originali, ma A-ki ed Hakusei, ed in particolar modo il loro rapporto, sono ritratti con grande abilità e vivacità. Anche la trama non presenta situazioni originalissime (soprattutto se siete appassionati divoratori di sceneggiati/film in costume con la stessa ambientazione) , ma è gestita in modo brillante , e l'autrice mi ha sorpreso più di una volta, sia in passaggi particolarmente drammatici che in quelli più divertenti (perché stiamo pur sempre parlando della Kaneyoshi, è il suo humour  è inconfondibile). 
Ora, mi rendo conto che questi miei commenti il più possibile "spoiler-free" sono piuttosto vaghi, e forse inutili per chi è indeciso se comprare o meno questo manga, ma credetemi, questo primo volume (se pur introduttivo) è veramente interessante. Io lo aspettavo da tempo, e sono rimasto soddisfattissimo. Anche lo stile dell'autrice è migliorato parecchio, soprattutto per quanto riguarda le anatomie. 

In definitiva, a chi lo consiglio? A tutti, soprattutto se amate gli shoujo appassionanti e movimentati, con ambientazioni insolite (da Anatolia Story fino a Fushigi Yugi). 


sabato 15 febbraio 2014

Blacksad vol.5: Amarillo


Di Blacksad ho parlato abbondantemente QUI, però in questi giorni è uscito il nuovo volume (il quinto), intitolato Amarillo, e mi sembra giusto lasciare un breve commento.

Questa è la bella copertina:


E questa è l'introduzione al volume rilasciata dalla casa editrice (Rizzoli Lizard):

Dopo tre anni di attesa, la quinta avventura del detective Blacksad, tra atmosfere da road-movie e richiami alla beat generation.  Scenari mozzafiato e trame apertamente ispirate ai classici del giallo hardboiled e del cinema noir americano: questo, per quattro volumi, è stato Blacksad, una serie che mescola alla forza di uno stile quasi disneyano la suspense di un buon poliziesco, di quelli che hai sempre voglia di leggere. In questo attesissimo nuovo episodio, il quinto, il roccioso e disincantato detective John Blacksad veleggia verso Amarillo, Texas, alla ricerca del poeta beatnik Chad Lowell e del suo compare, scappati a bordo di un’auto rubata. Le tracce dei due malviventi condurranno Blacksad fino al circo Sunflower, dove gli artisti non si mostreranno particolarmente inclini ad agevolare le indagini… Ma non vogliamo svelarvi altro. Se non forse questo: il quinto volume di Blacksad somiglia più a On the road che a un noir vero e proprio. Contiene un genuino desiderio di avventura, e ha un tono più solare. Giallo. Come la Cadillac in copertina. E poi, non crediamo di aver bisogno di aggiungerlo. I disegni di Juanjo Guarnido sono sempre uno spettacolo.

Tutto molto bello (pare), ma a fine lettura -e mi piange il cuore a dirlo- questo quinto volume mi ha lasciato veramente amareggiato. La storia non mi ha minimamente coinvolto: è banale e tirata via, e i personaggi principali -Chad fra tutti, ma anche l'insulsa Luanne- sono abbastanza anonimi e scontati. Gli unici momenti interessanti -ed emozionanti- sono quelli dedicati a Blacksad: il suo dialogo con Weekly all'aeroporto, e l'incontro con la sorella e il nipotino. Per il resto, è davvero impossibile provare empatia per i personaggi. A dire il vero l'avvocato Neal poteva essere un personaggio interessante da aggiungere a quelli ricorrenti nella saga, ma quella cosa sul finale (e non dico altro per evitare spoiler) mi ha fatto cadere le braccia. 

Nella bella introduzione si parla di genuino desiderio di avventura, e di un tono più solare, ed in effetti si nota questo desiderio di leggerezza rispetto alle atmosfere cupe dei volumi precedenti, ma il risultato...Boh? Non mi ha convinto. Non mi aspettavo certo un on the road tragicomico alla fratelli Coen, ma nemmeno un piattume del genere.

Anche i disegni  mi sono sembrati di qualità leggermente inferiore, e la stessa cosa per i colori, meno belli del solito. 

Insomma, per me è stata una cocente delusione. Continuo ad amare molto questa serie, ma spero in una decisa ripresa nel sesto volume.


venerdì 14 febbraio 2014

Nuova rubrica: I 3 che vi consiglio - Romanzi gialli.


Ho deciso di inaugurare una nuova rubrica su questo blog, ovvero I 3 che vi consiglio. In questo nuovo appuntamento (che avrà più o meno cadenza quindicinale) consiglierò tre cose di vario tipo (libri o fumetti di determinati generi, film, serie-tv, scrittori e quant'altro) che per svariati motivi mi hanno colpito, con la speranza di riuscire a stuzzicare anche la vostra curiosità. 

In questo periodo sto leggendo molti romanzi gialli, quindi ho deciso di iniziare con loro (iniziare con i fumetti sarebbe troppo banale, no?). Non mi reputo un esperto del genere (se volete un esperto andate QUI) , ma da due anni a questa parte ne ho letti parecchi, e questi sono  i romanzi che mi hanno colpito maggiormente :

I 3 romanzi gialli che vi consiglio

La strana scomparsa di Leslie (To Love and Be Wise) di Josephine Tey
Josephine Tey, pseudonimo usato da Elizabeth Mackintosh (1896-1952), è un autrice scozzese ai tempi nota soprattutto per i suoi lavori teatrali, ma che nel corso della sua -ahimè breve- vita ci ha regalato anche otto splendidi romanzi gialli, molti dei quali hanno per protagonista il mite e gentile ispettore Alan Grant

La trama di questo romanzo (presa dall'introduzione di P.D. James) è la seguente: 
Un giovane e aitante fotografo americano, Leslie Searle, grazie a un fortuito incontro a una festa viene invitato a soggiornare in un paese di campagna in cui risiede un gruppo di artisti. Da lì Searle, insieme a un giornalista radiofonico, parte per una gita in canoa sul fiume, ma a metà del percorso sparisce senza lasciare traccia. Non è un territorio sconosciuto per l'ispettore Alan Grant, che ha già incontrato Searle, e ha un'amica, l'attrice Marta Hallard, con una casa proprio nello stesso villaggio. Che fine ha fatto il fotografo? Ha avuto un incidente? È stato rapito? Ha inscenato volutamente la sua sparizione? È stato ucciso? Certo, in caso di omicidio i sospettati sarebbero tanti, e Grant si trova ad affrontare un'indagine complicata, che risolve brillantemente grazie al suo intuito e alle sue doti investigative

Josephine Tey è una scrittrice straordinaria, e non mi stancherò mai di ripeterlo. 
L'ho scoperta praticamente per caso, circa un anno fa, e in poco tempo mi sono letto quasi tutti i suoi libri (me ne mancano un paio), trovandoli uno più bello dell'altro. 
Cos'ha di tanto speciale quest'autrice? Tanto per cominciare scrive benissimo: il suo stile è molto "delicato" ed elegante, e allo stesso tempo incredibilmente evocativo: per certi versi mi ricorda un po' quello di un' altra autrice da me amatissima, ovvero Daphne Du Maurier
I suoi romanzi sono sempre piuttosto atipici: l'intreccio giallo, infatti, è spesso marginale alla trama e  viene usato come pretesto per delle splendide riflessioni sui più disparati argomenti (il concetto di famiglia ne Il ritorno dell'erede, il pettegolezzo e la grettezza umana in Un' accusa imbarazzante) . La strana scomparsa di Leslie è il mio preferito dell'autrice, perché quasi fino alla fine Alan Grant brancola nel buio: cosa può fare difronte ad una sparizione del genere? Il corpo non viene ritrovato (il fiume lungo il quale è scomparso il fotografo, raramente ha restituito i cadaveri delle persone morte al suo interno) , e la totale mancanza di indizi rendono impossibili ulteriori indagini. Leslie ha lasciato dietro si se, solamente una valigetta, che contiene effetti personali stipati accuratamente, fatta eccezione per un piccolo spazio vuoto, rettangolare. Un voto al quale Grant si aggrapperà, fino all'incredibile, sconvolgente finale. 
E in tutto questo, l'autrice ci regala una splendida riflessione sulla passione amorosa, e sull'essere saggi, e su come queste cose siano spesso inconciliabili. Bellissimo e stra-consigliato. 

Tutte le opere di questa autrice sono facilmente reperibili. La strana scomparsa di Leslie è stato ristampato recentemente da Mondadori



Gli occhi verdi del gatto (Clouds of Witness) di Dorothy L. Sayers
Dorothy Leigh Sayers (1893-1957) è una delle più note scrittrici inglesi della Golden Age del giallo. Incredibilmente erudita (a sette anni parlava fluentemente in francese e latino), dopo essersi laureata ad Oxford (fu una delle prime donne a farlo) ed aver lavorato come copywriter cominciò a scrivere romanzi gialli con protagonista l'investigatore dilettante Lord Peter Wimsey.

La trama di questo romanzo è la seguente:
Dopo aver risolto il suo primo e difficile caso, Lord Peter Wimsey si trova in vacanza in Corsica, e qui viene raggiunto da una notizia incredibile: suo fratello maggiore Gerald -il Duca di Denver- è stato arrestato per omicidio. La vicenda si è svolta nella residenza di campagna di quest'ultimo, e la vittima è nientemeno che  il Capitano Denis Cathcart, fidanzato e futuro marito di Mary, sorella di Peter e Gerarld. Il proiettile fatale che ha ucciso il capitano appartiene alla pistola di Denver, e quest'ultimo ammette di aver avuto una discussione con Cathcart, qualche ora prima dell'omicidio, rifiutandosi però di riferire in modo chiaro cosa ha fatto nelle ore successive. Anche Mary sembra nascondere qualcosa, e il ritrovamento di un ciondolo a forma di gatto (acquistato in Francia) complica ancora di più le cose. Sarà Lord Peter (aiutato dal fido valletto Bunter) a sbrogliare l'aggrovigliata matassa di menzogne e alibi, arrivando alla sorprendente verità. 

Ci tengo a precisare una cosa: questo non è considerato il romanzo migliore della Sayers, ma l'ho scelto perché è stato quello che mi ha fatto innamorare dell'autrice (e di Lord Peter). E' stato scritto nel 1926, e presenta tutti quegli elementi gialli che andavano in voga in quel periodo, ma... Che avventura!
Fra gli undici romanzi con Lord Peter Cloud of Witness è sicuramente il più dinamico, e ne succedono di tutti i colori: ci sono inseguimenti, sparatorie, "gite" pericolose in piena brughiera, traversate dell'atlantico in aereo, raduni di socialisti radicali, una capatina a Parigi fino alla minuziosa descrizione del processo di un pari d'Inghilterra (il nostro Duca di Denver!). Ad un certo punto, verso la metà, assume quasi i toni della sensational novel alla Wilkie Collins (con una bellissima moglie segregata in casa dal gelosissimo marito), e vi giuro che quando sono arrivato alla fine mi è dispiaciuto un sacco lasciare i personaggi, tanto mi ero affezionato alle loro vicende.
Sì, perché la Sayers è abilissima nel tratteggiare i suoi personaggi, compresi quelli secondari. E poi il finale (senza fare spoiler) è veramente sorprendente! Di solito l'autrice lascia intuire il colpevole molto prima del finale, ma in questo caso non c'ero proprio arrivato.
Insomma, se amate i gialli classici, questo è assolutamente un must read!

E' stato pubblicato nella collana "I gialli Mondadori", ma si trova abbastanza facilmente su e-bay e Comprovendolibri. Mi raccomando, prendete l'edizione con il gatto in copertina, che è l'unica integrale!



Come in uno specchio (Through a Glass, Darkly) di Helen McCloy
Helen McCloy (1904-1994), giornalista, scrittrice e critica, è stata una delle autrici americane di gialli più note e amate , e l'investigatore da lei creato è il Dottor Basil Willing protagonista di tredici romanzi e svariati racconti.

La trama di questo romanzo (fornita dalla casa editrice e leggermente modificata per evitare spoiler) è la seguente:
Perché la giovane e mite Faustina Crayle viene allontanata di colpo, e senza apparenti ragioni, dalla scuola per ragazze dove insegna? Come mai la preside, la signora Lightfoot, si rifiuta ostinatamente di motivare la sua decisione? E qual è la ragione per cui il corpo docente, le studentesse, persino gli inservienti sono pronti a giurare che Faustina “appare in luoghi dove non potrebbe essere”? Su richiesta della fidanzata, collega e amica di Faustina, il dottor Basil Willing accetta di fare luce su quella strana storia. Willing, un medico psichiatra che per le sue competenze scientifiche collabora spesso con il procuratore distrettuale di Manhattan, conosce bene questo fenomeno: è il cosiddetto “doppelgänger”, il doppio di una persona che si materializza e vive una sua vita autonoma. Ma ovviamente siamo nel campo dell’irrazionale, del soprannaturale, tanto più che, secondo una leggenda popolare, l’apparizione del doppio è foriera di morte e di sventura. Eppure, contro ogni logica, la leggenda pare avverarsi quando si verificano alcune morti inspiegabili.

Questo romanzo è di un atmosfera unica, davvero difficile da descrivere. Vi dico solo che io sono un lettore che ama gustarsi lentamente i suoi libri, ma questo giallo me lo sono "divorato" tutto in una volta, finendolo a un ora indecente della notte.
La storia è appassionante, lo stile della McCloy evocativo e l'elemento "soprannaturale" da alla vicenda un ombra inquietante che turba e affascina il lettore. Senza contare l'ambientazione: non so bene perché, ma i romanzi ambientati in collegi femminili (da Picnic ad Hanging Rock in poi) mi hanno sempre affascinato!
Non posso aggiungere molto senza correre il rischio di spoilerare, ma una cosa la voglio dire: io non amo i gialli troppo complessi e macchinosi, con mappe e lunghe spiegazioni di sofisticati marchingegni. Per me un giallo può essere -una volta ridotto all'osso- anche semplicissimo e banale, ma è il modo in cui viene raccontato, è l'atmosfera evocata dallo scrittore/ice che mi colpisce. E questo Through a Glass, Darkly è  in questo senso davvero un capolavoro. Consigliatissimo!

E' edito da Polillo, e di facile reperibilità.

domenica 2 febbraio 2014

Intermission 16 - Something old, something new.

Ovvero, commento capricciosamente e svogliatamente le mie ultime letture.

Yukito 1, di Akiko Monden 
Finalmente, dopo due copie fallate (con pagine ripetute in punti diversi), son riuscito a leggere questo benedetto Yukito, manga ispirato ad una serie di romanzi dello scrittore hard-boiled Arimasa Osawa. Non sono un esperto del genere, anche se le atmosfere metropolitane ed i thriller con la Yakuza mi sono sempre piaciuti, quindi -complici anche i disegni interessanti- ho deciso comunque di provarlo, e non me ne sono pentito! Questo primo volume fa tutto da introduzione alla vicenda inerente la morte del padre del protagonista, e i personaggi sono introdotti e gestiti con grande attenzione. Il ritmo narrativo è più simile a quello di un libro, quindi se vi aspettate una roba esagerata e piena di azione e di tamarrate sullo stile Heat di Ikegami , rimarrete molto delusi e annoiati. Se invece amate le storie che si dipanano lentamente, in modo realistico e con personaggi misteriosi e affascinanti, allora potrebbe anche piacervi! Akiko Monden è un' autrice attiva da molti anni, soprattutto nel genere josei (Ice Age) e seinen (Zeni Doku), e ultimamente si è cimentata -con successo- anche nel genere yaoi (1-en no otoko e Limiter). Io ve lo consiglio! Per una volta che la star propone un manga un po' diverso dal solito...

Ayako 2 di Ryoko Ikeda (disegni) e Etsuko Ikeda (testi)
Ho finito il secondo volume da poche ore, e già mi manca la splendida e tormentata Ayako! Questa serie si è rivelata un piccolo gioiellino, e per me sarebbe potuta continuare per altri 10, 20 o 30 numeri! 
Gli elementi di questo volume sono gli stessi del primo: storie autoconclusive, personaggi rapaci e cattivissimi e atmosfere squisitamente gotiche! E Ayako, questa splendida dea della vendetta dalle origini demoniache, nonostante il marciume che la circonda trionfa sempre!
Come sapete, quest'opera è rimasta incompiuta in Giappone, ma la sua struttura episodica la rende apprezzabile (e forse ancora più affascinante) anche senza una chiusura definitiva.

Una stella cadente in pieno giorno 2 di Mika Yamamori
Secondo volume in linea con il primo: il triangolo amoroso protagonista-professore-compagno di banco si fa sempre più definito, e le tipiche situazioni da shoujo (tipo la protagonista che si perde con uno dei due spasimanti durante la gita scolastica oppure la nemica che diventa migliore amica) si sprecano. La banalità regna sovrana, ma nonostante tutto ho letto il volume con un certo piacere e la protagonista mi piace. A guardare la copertina (deliziosa l'illustrazione, tremenda la grafica!) mi aspettavo una narrazione più corale, ma oggettivamente, le due amiche della protagonista (ribattezzate da me "Afro" quella a sinistra, e "Caterina Caselli" quella a destra XD) sono assolutamente inutili. Ho deciso di concedergli un altro volume, e poi deciderò se continuarlo o meno.

Kamisama Kiss 2 di Julietta Suzuki
La prova del secondo volume è sempre insidiosa, ma questo shoujo la supera abbastanza bene: è sempre grazioso, e la relazione fra la protagonista -novella divinità- e l'affascinante demone volpe Tomoe è stuzzicante al punto giusto. Non tutti i personaggi di questo volume sono convincenti o interessanti, ma nel complesso mi posso ritenere soddisfatto. Ho notato un leggerissimo calo nei disegni (forse dovuto ai tempi della serializzazione) ma le illustrazioni sono sempre caruccissime.
 Non voglio generalizzare, ma gli shoujo pubblicati da Hakusensha hanno sempre un appeal maggiore per me, perché spesso esulano dalla classica ambientazione scolastica, includendo elementi del folklore oppure situazioni e ambientazioni insolite e fantasiose. Senza contare che l'elemento romantico non è mai troppo invasivo nella storia, anzi è ben calibrato. 

Sakamichi no Apollon (mi rifiuto di usare il titolo italiano idiota) 3 di Yuki Kodama
Questo terzo volume è uno dei miei preferiti della serie, perché finalmente veniamo a conoscenza del passato di Sentaro e le varie relazioni fra i personaggi cominciano ad evolversi. Io ho iniziato ad affezionarmi a Kaoru proprio a partire da questo volume, ed anche Ritsuko -che ho sempre adorato- si merita a pieno la copertina del volume. Sentaro l'ho amato fin da principio, e in questo volume è...*sviene*.
Se ancora avete dei dubbi su quest'opera, recuperate i primi tre volumi usciti e leggeteli di fila: vedrete che i dubbi scompariranno! E' un manga splendido! Splendido! Splendido!
Molto carina anche la storia breve a fine volume, anche se la mia preferita rimane quella dell'uomo baccellone XD (raccolta alla fine del primo). 

Thermae Romae 6 di Mari Yamazaki
Come i miei vecchi lettori avranno capito, uno dei manga da me più amati del triennio 2011-2013 è stato Thermae Romae. Dopo i primi tre volumi caratterizzati da una struttura episodica autoconclusiva , l'autrice ha cambiato rotta regalandoci -con l'inserimento del personaggio di Satsuki- una seconda parte forse intellettualmente meno brillante della prima, ma sicuramente più appassionante e proiettata verso una chiusura ben definita. Ed il finale non è da meno: alcuni lo troveranno scontato, ma davvero, chi mai può desiderare un finale differente da questo? 
Nel complesso, mi ritengo davvero soddisfatto da questa bella serie, che mi ha dato la possibilità di conoscere un' autrice formidabile qual è Mari Yamazaki! A breve, per Rizzoli Lizard uscirà un suo nuovo volume, PIL, e in Giappone ci sarà pure un volume di Thermae con delle storie extra sui personaggi secondari! Mi sembra quasi inutile dire che non vedo l'ora!!!

Questo intermission finisce qui. Alla prossima!


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