venerdì 1 novembre 2019

L'angolo del rispolvero 3 - Valmont di Chiho Saito



Chiho Saito è un'autrice che ha vissuto un vero e proprio "periodo d'oro" qui Italia, soprattutto sotto la giurisdizione dei Kappa Boys, ed in particolare di Barbara Rossi, che si è sempre proclamata sua grande fan. Dal 2001 al 2008 sono arrivate tantissime sue opere, e nonostante la contemporanea pubblicazione di autrici a mio parere più valide, in quel periodo è riuscita a ritagliarsi una buona fetta di lettori. 

Il mio rapporto con questa mangaka è variato molto negli anni: ai tempi, pur acquistando tutte le sue opere, non l'ho mai presa sul serio e anzi, spesso provavo addirittura gusto nel criticare le sue opere meno riuscite, che spesso rasentavano il trash (una fra tutti, il tremendo First Girl). Per non parlare del mio orrore quando sui forum avevano il coraggio di definirla "l'erede di Ryoko Ikeda" (quante litigate!).

Con gli anni però, ho cominciato a comprendere meglio la sua "visione", il suo modo di narrare profondamente influenzato dal teatro, l'operetta e la narrativa "romance" del ventesimo secolo. 
Sfortunatamente, quando la Saito ha cominciato a sfornare opere davvero belle, mature e criticamente acclamate (come la sua versione a fumetti del Torikaebaya Monogatari )  , in Italia hanno smesso di pubblicarla. Con un unica eccezione, ovvero Valmont - Le relazioni pericolose , edito nel 2014 da Panini Comics.



La trama ruota intorno a due personaggi immorali, per non dire diabolici : Il visconte di Valmont e la marchesa de Mertueil , due libertini ed ex-amanti che si ritroveranno coinvolti in un gioco decisamente "dangereux": Valmont cercherà di sedurre la pia e algida Madame de Tourvel , mentre la marchesa cercherà di vendicarsi di un uomo (che in passato l'ha ripudiata) corrompendone la giovane e ingenua futura sposa, Cecile. Ma in mezzo a tanta lussuria e cinismo, l'amore può risultare il sentimento più fatale.

Se ve lo state chiedendo, sì: questo è proprio un adattamento del romanzo  Le relazioni pericolose, di Choderlos de Laclos.

Ok, la Saito è un' autrice che o si ama o si odia, (io la amo, pur riconoscendone i limiti) ma questa miniserie mi è piaciuta veramente tanto, e secondo me potrebbe piacere anche ai non entusiasti dell'autrice. Il motivo? E' semplice: è una trasposizione molto fedele del romanzo.
Nella postfazione è la stessa autrice ad ammetterlo: conscia dei suoi limiti (soprattutto di scrittura, aggiungo io) , e temendo di non rendere giustizia al libro (che ha avuto moltissime trasposizioni, dal film di Stephen Frears fino al riadattamento in chiave moderna Cruel Intention) ha cercato di essere aderente il più possibile al testo originale. Il risultato sono due volumi densissimi di parole ma dal ritmo ben calibrato , dove l'elemento epistolare che caratterizza il testo originale (in particolare la fitta corrispondenza fra la marchesa ed il visconte) viene mantenuto nella sua totalità .

In realtà il romanzo ha parecchi punti indefiniti: l'ambientazione, gli anni in cui si svolge la storia, ed anche i nomi e l'età dei personaggi. La Saito riempe questi tasselli mancanti in modo abbastanza blando, e nonostante la scabrosità del materiale di partenza, decide di non eccedere mai nella sua rappresentazione. Una cosa abbastanza noiosa, verrebbe da pensare, ma in realtà  non è così!
La Saito, infatti, ha l'opera e il teatro nel sangue, e questo si riflette moltissimo anche in questo manga: nel ritmo cadenzato, nelle pose elegantissime e teatrali e soprattutto nelle scene d'amore, talmente belle da sembrare dei veri e propri balletti. Si ha sempre la sensazione, leggendo, di stare seduti davanti ad un palcoscenico, e se questa cosa può risultare sgradevole per determinate tipologie di storie, per questa funziona benissimo, ve l'assicuro.

I disegni sono superbi, ed ho notato una peculiare attenzione dell'autrice per i fondali, e soprattutto per l'illuminazione degli ambienti, sempre soffusa e molto realistica.

In definitiva, un'opera da "rispolverare" ed apprezzare, soprattutto come testimonianza della maturità di un'autrice che meriterebbe un ritorno sul suolo italico.




7 commenti:

  1. Probabilmente siamo in tanti ad aver seguito lo stesso percorso di apprezzamento della Saito.
    Tutto è iniziato con Utena (ero proprio sotto con la storia, sia anime che manga) dai disegni eleganti, poi ho proseguito con quasi tutto quello che ha offerto mamma star e cioè con le storie in puro stile romanzo d'appendice fino al nulla... Speravo che valmont fosse l'aperitivo per Torikaebaya Monogatari e invece... Ma visto il refente cambiamento del mercato italiano, spero sempre nel ritorno della Saito (brava star che fa riscoprire la Saito con La riedizione di Utena, scritta da quel folle Kunihiko Ikuhara)

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    1. Io non sono mai stato un grande fan del manga di Utena, ma il seguito annunciato oggi a Lucca lo prenderò. Certo, della Saito avrei preferito altro per il suo " ritorno" ma pazienza!

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  2. Inutile dire che io non devo rispolverarlo ma spolverarlo e basta perché è rimasto nella mia libreria senza poter vedere la luce... Per il prossimo anno regalatemi almeno 2 ore libere al giorno. Grazie!

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    1. Ho una soluzione: fatti arrestare! Così in cella avrai tempo per leggere!

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  3. Non ho ancora recuperato nulla della Saito, ma visto il mio recente amore per le simil soap opera (la vecchietta in me si sta risvegliando...!) potrei anche apprezzarla ormai ahah

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