domenica 30 settembre 2018

Blue di Kiriko Nananan



Ci sono due ragazze, vicine di banco, in un prestigioso liceo femminile. Non si sono mai parlate -come spesso accade in Giappone-, ma una delle due, Kirishima, è affascinata dall'altra (Endo) : la ritrae sul suo diario, e si domanda per quale motivo quella ragazza sia stata sospesa in seconda. Un coraggioso invito a mangiare insieme durante l'intervallo rompe il ghiaccio fra le due, e con incredibile naturalezza, fra una passeggiata in riva al mare e una chiacchierata sul tetto della scuola,  si forma un legame profondo. Ma è l'ultimo anno di liceo, ed è il periodo delle grandi scelte per il futuro: Kirishima vorrebbe studiare arte a Tokyo, mentre Endo, sembra ancora indecisa sul suo futuro, e piena di rimorsi per quell'evento doloroso del passato che è culminato con la sua sospensione. Un passato che Endo fa fatica a rivelare a Kirishima, e che andrà a minare le fondamenta di un rapporto già sbilanciato , fra gelosie , bugie e sentimenti che cominciano ad esulare dalla semplice amicizia. La fine è nota (è intuibile quasi da subito) , eppure si arriva del tutto impreparati a quell'ultima pagina, che lascia con un groppo in gola anche i più insensibili. 

Lo stile della Nananan è unico, e inconfondibile: il tratto pulito, il suo feticismo per le mani (intrecciate, intente a scrivere , vicine allo sfiorarsi) , i volti incredibilmente espressivi delle sue protagoniste e i fondali definiti con poche linee ma sempre parte integrante della narrazione rendono le tavole dei veri e propri capolavori di composizione. 

Lo ammetto, fra i tanti bei titoli presentati sulla collana Showcase di Dynit, questo è uno dei miei preferiti: sarà che mi ha ricordato moltissimo il periodo delle superiori, dove le amicizie (o gli amori a senso unico travestiti da amicizie) scatenavano gelosie profondissime. Forse, riflettendoci a mente fredda, non è un volume che consiglierei a tutti , ma allo stesso tempo posso capire perfettamente le persone che lo considerano una vera e propria "pietra miliare" dei manga. Io, in questo momento, sono ancora inebriato dalla lettura, quindi VE LO CONSIGLIO TANTISSIMO!

Un ultimo commento sull'edizione Dynit: come spesso ho detto altrove, il grande formato non dona a tutti gli autori pubblicati su questa bella collana, ma è perfetto per le tavole della Nananan. Peccato solamente per la trasparenza delle pagine, che con lo stile minimal dell'autrice (basato quasi interamente su bianchi e neri puri, senza sfumature) si note ancora di più. 


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