giovedì 13 ottobre 2016

Intermission 33 - Un po' di chiacchiere.

Ed eccoci arrivati ad un intermission di totale cazzeggio, dove parlerò di mille cose senza un comprensibile ordine logico. 

Come state, pasticcini miei? Spero non troppo rilassati, visto che mancano solamente tredici giorni al Lucca Comics & Games. E a tal proposito, voglio rassicurare un paio di amici che sono rimasti sconvolti dal mio silenzio a riguardo: Sì, lo so che Kaoru Mori è fra gli ospiti di quest'anno. E lo so che vi aspettavate da parte mia post isterici e progetti vari per un eventuale raduno "Molestiamo la Kaoru Foresta", ma ahimè *melodia triste suonata col violino* a Lucca quest'anno molto probabilmente non ci sarò. Che beffa del destino! Saranno tipo vent'anni che non mi perdo un'edizione, e dover saltare proprio l'anno in cui è presente uno dei miei idoli fumettistici è veramente da bestemmie. Mi raccomando: se siete in fiera e partecipate alla sua sessione di autografi, fate tante foto (e mendatemele, così rosico ancora di più) , e soprattutto chiedete ai tizi j-pop se hanno i nuovi Scribbles! Insomma, quale migliore occasione per portarli? Se poi fate anche un raduno (why not?) voglio comunque tutti i dettagli, che la speranza è l'ultima a morire.

Il 15 Ottobre verranno inaugurate le mostre a Palazzo Ducale, fra le quali quella dedicata a Kazuo Kamimura, intitolata "La semplicità della bellezza". Almeno questa non voglio perdermela, anche se non so a che ora riuscirò ad arrivare -non ho ben capito se ci sarà una presentazione o cosa, e come orario viene indicato un generico 13:00-16:00 -. Fra l'altro, in mostra, ci sono pure i lavori di Frank Cho e del mio amato Joan Cornellà , quindi sono proprio contento (e magari farò un mini-reportage... *yue, adesso non esagerare*).

Ma torniamo a parlare dell'argomento principale di questo blog -anche se dagli ultimi post non si direbbe -, ovvero i fumetti: in questi ultimi mesi non ho letto tantissimo, di conseguenza non ho molto da segnalare. L'unica serie che continuo a seguire con regolarità e grande passione è Thorgal 
di Rosinki e Van Hamme . Questa serie fantasy (che pesca a piene mani dalla mitologia norrena , con addirittura qualche incursione nel genere fantascientifico) mi ha rapito fin dal primo albo, e pur non avendo dubbi sulla bravura di Van Hamme -uno dei più grandi sceneggiatori viventi- non pensavo proprio mi sarei appassionato così tanto ai suoi personaggi e alle loro avventure! Attualmente sta uscendo in edicola in comodi albetti a colori a 2,99 euro : siamo al ventesimo volume , su cinquanta pianificati.  Consigliatissimo!

Ultimamente ho avuto anche la possibilità di leggere Smile di Raina Telgemeier (edito in italia da Il
Castoro). Sono decisamente fuori target (di circa 23 anni), ma questo volume a fumetti autobiografico l'ho trovato grazioso.  La trama ruota intorno al rapporto problematico fra Raina e i suoi denti, che caratterizzerà un po' tutta la sua adolescenza, fra amori non corrisposti, terremoti e amici un po' stronzetti. Quest'opera ha vinto l'Eisner Awards come Best Publication for Teens ed è stata seguita dal volume Sisters, dove Raina parla del suo rapporto con la sorella Amara.
Una piccola curiosità riguardante l'autrice: il suo volume Drama (ambientato nel mondo del teatro) è stato inserito nella lista dei libri proibiti dalle scuole elementari in Texas , per via di misteriosi contenuti "sessualmente espliciti", ovvero (tenetevi forte) : ci sono due ragazzi delle medie che si dichiarano castissimamente il loro amore! Che orrore! Che concupiscenza! *sviene*
Stendiamo un velo pietoso sul Texas , che è meglio.

Sullo specifico fronte dei manga, la situazione è ancora più deprimente: le case editrici sembrano congiurare fra di loro per farmi smettere.
 L'unica nuova opera decente letta in questi ultimi mesi è stata Erased : lo stile grafico di Kei Sanbe non mi piace per niente, lo ammetto, ma mi sembra comunque un buon thriller e voglio vedere come verrà sviluppata la trama gialla. Ieri ho letto pure Requiem of the Rose King : Aya Kanno è
un'autrice che ho sempre apprezzato molto, e l'idea di un Riccardo III intersessuale (invece che fisicamente deforme) mi intriga moltissimo. Ma almeno in questo primo volume, la trama mi è parsa gestita piuttosto ingenuamente e in modo confuso, ed anche lo stile dell'autrice spesso non mi è sembrato adatto al tipo di storia storia narrata. Sicuramente prenderò anche il secondo volume, per vedere se l'autrice riuscirà a calibrare meglio tutti gli elementi della storia.

Sulla bellezza di Otherworld Barbara mi sono già espresso qualche post fa, mente ci tengo a farvi sapere che  My Brother's Husband di Gengoroh Tagame verrà pubblicato in inglese la prossima estate, da Pantheon Books. Leggere questo manga vi renderà degli esseri umani migliori, quindi non perdetevelo! E per chiudere in bellezza questa parentesi sui manga, vi annuncio anche che la Hazard Edizioni ricomincerà a pubblicare Osamu Tezuka, con il primo volume di Ikki Mandala a Lucca, e in seguito Sarutobi, Alabaster e -anche se ancora non è ufficiale- La canzone di Apollo. Evviva!

Anche cinematograficamente parlando non sono stato molto attivo, però l'ultimo film visto al cinema mi è piaciuto parecchio: sto parlando di Frantz, di François Ozon. Pur essendo un regista parecchio discontinuo, Ozon in quest'ultimo periodo ha tirato fuori opere molto interessanti, e questo melodramma postbellico , diviso in due parti quasi speculari, arriva dritto al cuore come una coltellata. Non ci provo nemmeno a scrivere una recensione più dettagliata, ma vi linko questa su Gerundiopresente, che rispecchia perfettamente il mio pensiero. Temo che al momento non sia più in programmazione, ma appena esce in dvd prendetelo! Fra i film usciti in questo periodo -e che purtroppo non sono riuscito a vedere!- c'è anche Quand on a 17 ans (titolo italiano: Se hai 17 anni), diretto da André Téchiné e sceneggiato dalla mia amata Céline Sciamma (regista e scrittrice del delizioso Tomboy). Mai avrei immaginato una sua distribuzione in lingua italiana, e spero di poterlo recuperare in qualche modo.

Lo state guardando The Exorcist? La serie tv FOX tratta dal famoso film del 1973?
Io sì, e non potete capire le risate che mi sto facendo (e non solo il solo, vero Caroline-chan?). Il prete protagonista è una vecchia conoscenza per tutti i fan di Sense8 (dove interpreta il tutt'altro che casto Hernando), e nel cast c'è pure una sempre più plastificata e stralunata Geena Davis (in un ruolo, fra l'altro, assolutamente scialbo) . Gli ascolti in America sono abbastanza disastrosi, quindi mi pare arduo il rinnovo per una seconda stagione: peccato, perché diventa più folle di episodio in episodio, e una tale fonte di trash dove la troviamo?

A proposito di trash: la nuova stagione di American Horror Story (Roanoke) è pallosissima. La struttura stile "documentario"sarà anche originale, ma la trama comincia a ripetersi (sembra un po' la versione redneck di Murder House). A detta degli autori, nel sesto episodio ci sarà una rivoluzione che scombinerà tutte le carte in tavola: staremo a vedere.

Ho visto anche i primi due episodi di Westworld e mi sono piaciuti tantissimo! Non voglio gridare al capolavoro (è veramente troppo presto), ma se continua su questi livelli sarà una bomba!

Per quanto riguarda i libri, le uniche vere sorprese le ho avute con Alias Grace (come potete leggere dal post dedicato) e con i racconti di Roal Dahl, che sono né più né meno dei capolavori di cattiveria (leggete L'ascesa al cielo e ditemi se non è la storia breve più bella  e perfetta mai scritta)  .


Un mese fa ho letto anche La guardia, il poeta e l'investigatore di Jung-myung Lee, ma questa specie di mistery ambientato in una prigione giapponese, all'insegna dell "Ah! Il potere salvifico della poesia, dei libri e della lettura!" mi ha lasciato incredibilmente freddo (e mi sento un po' in colpa vista la media di recensioni entusiastiche). Ah, una dovuta segnalazione: Beat ha pubblicato in una nuova traduzione Jamaica Inn di Daphne Du Maurier. Non sarà un capolavoro al pari di Rebecca o Mia cugina Rachele, ma resta comunque un ottimo thriller storico con un tocco di romance.
Purtroppo in questo periodo ho pochissimo tempo per leggere, ma a fine mese uscirà la traduzione italiana del tanto chiacchierato melodrammone gay A Little Life di Hanya Yanagihara e non vedo l'ora di leggerlo.
Per chiudere con i libri: ma quanto è caruccia la nuova rubrica letteraria della Mariaste? Seguite il suo blog, che ultimamente sta leggendo un sacco di libri belli.

Bene, ho parlato praticamente di tutto: Fumetti, manga, cinema, serie tv, libri... Manca la musica! Mentre scrivevo questo post, navigando a caso su youtube ho riscoperto un gruppo che mi piaceva molto, ovvero i Moloko: li ricordate? Questa e quest'altra erano le mie preferite. Ma questo intermission è decisamente lungo, quindi ho ascoltato parecchie altre canzoni di: Everything But The Girl, Cosmo (ma quanto è bravo?), Sweeney Todd (il mio musical preferito),e la meravigliosa Fairuz.

Se ce l'avete fatta a leggere tutto il post  , allora mi amate veramente, e come premio vi manderò una ciocca dei miei capelli, da conservare in un medaglione in stile memento vittoriano.

A presto!




mercoledì 5 ottobre 2016

L'altra Grace di Margaret Atwood

Non avevo in programma di dedicare addirittura un post a questo libro, ma a distanza di quasi un mese dalla sua lettura continuo a ripensarci, quindi al diavolo, direi che se lo merita, dopotutto. 

L'altra Grace (Alias Grace) è un romanzo della famosa scrittrice canadese Margaret Atwood , conosciuta per opere come Il racconto dell'ancella [1] e L'assassino cieco

La Grace del titolo altri non è che Grace Marks, cameriera di origine irlandese che è stata la protagonista di uno dei casi di cronaca nera più famosi del Canada di metà 800, ovvero la brutale morte di Thomas Kinnear e della sua governante (e amante) Nancy Montgomery. Accusati dell'omicidio furono proprio la stessa Grace (in quel periodo a servizio da Kinnear) e James McDermott, lo stalliere e tuttofare. Arrestati dopo una breve fuga, con indosso averi appartenuti ai loro padroni, entrambi furono condannati a morte, ma solo McDermott  - considerato dall'accusa come esecutore materiale dei delitti - fu impiccato. Su insistenza del suo avvocato, infatti,  l'allora sedicenne Grace finì prima in un manicomio, e poi in prigione, dove restò come detenuta modello per quasi trent'anni. In seguito ad amnistia , Grace andò a vivere nello stato di New York, e da quel momento si persero le sue tracce.

Questi sono i fatti "certi" riportati dalle cronache . Ma come andarono veramente le cose ? Grace era complice o vittima di McDermott? Era una povera ragazzetta sottomessa ad un bruto o -come disse McDermott durante il processo - una scaltra seduttrice, addirittura istigatrice dei due delitti? E come mai la ragazza, dopo un iniziale ammissione di complicità affermò fino all'ultimo di non ricordare niente dell'accaduto? 
Difficile farsi un idea basandosi sulle testimonianze dell'epoca , spesso esagerate e contraddittorie fino al ridicolo. Ma nonostante ciò, nel 1996, Margaret Atwood fa uscire Alias Grace, un romanzo che fin dal suo titolo è ammantato da un'aura di ambiguità.

La Atwood mette al centro della narrazione due figure principali: la prima è rappresentata da un personaggio fittizio, ovvero l'alienista di belle speranze Simon Jordan, e la seconda è la stessa Grace, che -ormai sulla soglia dei trent'anni- vive un'esistenza pacifica nel penitenziario di Kingston.
Il dottor Jordan è stato ingaggiato da un comitato di metodisti sostenitori di Grace, che sperano grazie ai suoi metodi di far ricordare alla donna gli avvenimenti inerenti alla morte di Kinnear e compagna, in modo da dimostrare la sua innocenza.
Il giovane e non troppo brillante dottore comincia così a "studiare" Grace, e sarà durante i loro numerosi colloqui che la donna -superata l'iniziale diffidenza- comincerà ad aprirsi e a raccontare la sua vita, dalla difficile infanzia in Irlanda  fino all'arrivo a casa Kinnear.

Il libro alterna così capitoli narrati in terza persona, dove vediamo i progressi e le tribolazioni del dottor Jordan, e capitoli narrati  in prima persona dalla stessa cameriera. La Grace ritratta dalla Atwood è una ragazza all'inizio quasi analfabeta, ma tutt'altro che stupida. E' una giovane donna che cerca di vivere degnamente con i suoi scarsi mezzi, e che nella sua breve vita ha compiuto enormi sacrifici e scelte dolorose (come quella di lasciare i fratellini al padre ubriacone per poter entrare a servizio). Durante il suo racconto, oltre a descrivere quella che era la sua routine quotidiana come cameriera, Grace parla anche di alcune persone che si riveleranno fondamentali nella sua vita, come l'amica del cuore Mary Whitney , il venditore ambulante Jeremiah e l'ombroso McDermott. Insomma, un tipico resoconto da persona pratica e concreta, se non fosse che qua e là , si insinuano sogni misteriosi e strane visioni... E qui arriviamo al punto che secondo me rende il libro così affascinante e per certi versi indimenticabile [SPOILER]: la Atwood non è interessata a dare una soluzione definitiva al mistero sul caso Marks, ma anzi, lascia la vicenda del duplice omicidio come "sospesa" e aperta a più soluzioni. Il resoconto di Grace sul giorno degli omicidi è confuso, febbricitante ed ha la consistenza del sogno. Ed anche se nel climax del libro (rappresentato da una seduta di ipnosi) la sconvolgente verità sembra venire prepotentemente a galla, di fatto ci sono moltissimi elementi che lasciano pensare che si sia trattato tutto di una grossa farsa.
Innocenza, dissimulazione, malattia mentale, perfino la pista paranormale rimane aperta e plausibile, e il lettore può arrovellarsi e schierarsi quanto vuole: il dubbio rimarrà sempre.
Lo stesso destino di Grace rimane ambiguo, grazie ad un crudelissimo colpo da maestro della Atwood, che però non voglio svelare!  [FINE SPOILER].

In definitiva, parecchie domande restano senza una risposta, ma a stagliarsi vivida nella mente del lettore rimane la figura incredibilmente complessa di Grace, che prima di essere una probabile assassina è una donna sfortunata, che si muove in una società ipocrita, fatua e maschilista, che si diletta con lo spiritismo e trae un morboso piacere dai fatti di cronaca più sanguinosi.

E' un libro di non facilissima lettura, che nel ritmo e nella struttura (vedi le citazioni all'inizio dei vari capitoli) riprende un po' i romanzi vittoriani dell'epoca. Ma è anche incredibilmente appassionante, e se la vicenda da cui è tratto vi incuriosisce, ve lo consiglio CALDAMENTE.

P.S: Il libro in italiano è tutt'ora fuori stampa, ma a breve dovrebbe uscire su Netflix una miniserie in sei episodi (scritta dalla bravissima Sarah Polley) che di sicuro farà ritornare il libro sugli scaffali.



NOTE:
[1] Di questo romanzo vi consiglio di leggere la bellissima recensione di Millefoglie: io l'ho recuperato dopo averla letta!

lunedì 3 ottobre 2016

Best & Worst : September 2016

Quinto, stringatissimo appuntamento con la rubrica mensile Best & Worst, sempre in combutta con il blog iononsonoquellaragazza.

Il fumetto più bello letto a Settembre (e mi azzardo a dire fra i più belli letti in tutto il 2016) è Otherworld Barbara di Moto Hagio. Cercare di descrivere in poche parole la trama è assolutamente impossibile, quindi non ci provo nemmeno. Dico solo che abbiamo a che fare con una fanciulla dormiente (probabile assassina), uno scienziato in grado di entrare nei sogni altrui e il figlio di quest'ultimo, che sembra avere una connessione speciale con la bella addormentata. Ma i personaggi sono tantissimi, la storia si sviluppa su più dimensioni (quella reale e quella "onirica", anche se il confine fra queste due è molto labile) e gli argomenti trattati sono svariati (dal rapporto padre-figlio fino alle intolleranze alimentari). Un assurdo calderone di cose, verrebbe da pensare, ma in mano a Moto Hagio tutto si incastra perfettamente, e questo primo tomone (di due) si divora in un soffio.Io lo consiglio caldamente, anche alle persone che non amano particolarmente il genere fantascientifico e a quelle che prima d'ora non hanno mai letto niente di questa autrice.


Per finire, vi invito a guardare questo episodio del programma di Naoki Urasawa sul mondo dei mangaka (Urasawa Naoki no Manben) dedicato proprio a Moto Hagio.

A presto!

P.S: Ho in programma un Intermission lunghissimo dove vi aggiornerò su parecchie cose, quindi preparatevi!
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