venerdì 3 agosto 2012

Hit & Miss



Dati Tecnici: Miniserie prodotta da Sky Atlantic e composta da 6 episodi. Il suo creatore è quel geniaccio di Paul Abbot , considerato da tutti come uno dei migliori sceneggiatori sulla piazza  e conosciuto per gli ottimi State of Play e Shameless. Ad oggi non ci sono notizie ufficiali di un rinnovo, anche se tutti gli attori (tranne la Sevigny) sono stati opzionati per una eventuale seconda stagione.


Riassunto: Mia, transessuale, professione assassina. A pochi mesi dall'operazione di riassegnazione chirurgica del sesso viene a sapere che Wendy, una sua vecchia amica (e unica amante donna) è morta di cancro, lasciandole in affidamento i suoi quattro figli. Fra questi c'è Ryan, un bambino di 11 anni che altri non è che il figlio biologico di Mia, concepito quando quest'ultima era ancora un uomo. Dopo lo smarrimento iniziale, Mia decide di prendersi cura di questa sgangherata e difficilissima famiglia, cercando di conciliare il suo rischioso lavoro con il ruolo di tutore/genitore dei ragazzi. Non sarà affatto facile.


Pregi: I personaggi , nella loro semplicità, sono interessanti e ben scritti. L'ambientazione è sicuramente evocativa (i protagonisti vivono in una scalcinata -per non dire squallida- fattoria in mezzo alla campagna) ed ogni episodio è ritmicamente ben calibrato, senza punti morti o troppo pesanti. L'interpretazione di Chloë Sevigny è trattenutissima , ma molto pertinente al personaggio: Mia infatti è una persona molto chiusa, che si esprime pochissimo a parole, e che esterna i propri sentimenti con gesti misuratissimi e impacciati.In mezzo agli altri, la sua freddezza da killer raramente viene incrinata, e nel corso dei sei episodi la vediamo sorridere in pochissimi momenti. Ma quando è da sola, nel suo appartamento/fabbrica in disuso di Manchester ecco che viene mostrato anche il suo lato più fragile e ferito, con delle scene di autolesionismo/umiliazione molto forti (quasi disturbanti). Il maggior pregio di questa serie rimane, secondo me, il rapporto che si crea fra Mia e suo figlio, Ryan. Non che gli altri attori siano meno interessanti/ bravi, ma la mia predilezione va a questi due. E' un rapporto molto particolare, una specie di mix madre/padre e figlio (cosa inevitabile visto la dualità di Mia).

Difetti: Non manca una certa faciloneria di fondo un po' fastidiosa, soprattutto nel trattare argomenti spinosi che avrebbero meritato un maggiore approfondimento. Alcuni passaggi sono troppo affrettati, altri poco plausibili, altri ancora telefonatissimi. E c'è una buona dose di dramma un po' becero, che tanto piace agli inglesi ma che francamente mal sopporto. Ma niente di così inficiante da rovinare quel che c'è di buono.


Considerazioni: Nel complesso è una serie che ho visto volentieri. E' molto semplice e prevedibile, e non mancano cadute di stile qua e la, ma si lascia guardare, e viene molto naturale affezionarsi ai personaggi . Non mi sento di consigliarla a tutti, ma se qualcosa di quello che avete letto vi incuriosisce, provatela! Sei episodi non sono un grande sforzo (i sottotitoli italiani sono usciti per Subsfactory). Speriamo in una seconda stagione: visto come finisce la prima, è assolutamente necessaria.

AGGIORNAMENTO: E' arrivata la conferma da SkyAtlantic che non ci sarà una seconda stagione. A detta loro, la serie è stata concepita fin dall'inizio come autoconclusiva, quindi ci attacchiamo al tram. Che dire? Se la loro idea era quella potevano degnarsi di dare un finale un filino più compiuto.

1 commento:

  1. Sì, sembra davvero interessante e non ne avevo mai sentito parlare in Italia, chissà perchè...
    Visti i temi, però, credo di potermi dare una risposta
    da solo

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