sabato 22 settembre 2012

Intermission -6- parte A

In questo periodo sto leggendo un sacco di primi volumi, quindi commento svogliatamente e capricciosamente su questi lidi (ATTENZIONE: Qualche spoilerino qua e là)



Per cominciare i due volumi di A Lollipop or a Bullet (Proiettili di zucchero) , miniserie di Sakuraba/Sugimoto. La storia parla dell'amicizia fra due ragazzine: la giudiziosa e concreta Nagisa e Mokozu, una nuova studentessa un po' svampita che afferma di essere la regina delle sirene. Fra queste due ragazze diversissime, quasi agli antipodi, nascerà una bizzarra amicizia. Ma le loro esistenze sono ben lontane da quelle della maggior parte delle ragazzine loro coetanee... L'orrore e gli abusi si celano nel quotidiano: in una conigliera sul retro della scuola, dentro case bellissime e dietro porte chiuse.
Mi è piaciuto? Insomma, diciamo che non l'ho trovata una lettura proprio piacevole. Ma non perché sia una boiata, ma proprio per gli argomenti trattati e la pesantezza generale da mattonata sui c****oni (scusate la volgarità) . Mi spiego: la vicenda narrata è interessante, i disegni sono ottimi ed anche la sceneggiatura regge bene fino alla fine grazie a personaggi ben caratterizzati. Ma cavolo, il DRAMMA! Stiamo parlando di ragazzine delle medie, e quel finale lì è veramente PESO da digerire. Si capisce quasi subito che l'intenzione dell'autrice era quella, ma io avrei preferito qualcosa di meno esplicito. Avrei lasciato il beneficio del dubbio... Un ultimo tocco sognante ad una storia così cruda. Insomma, lo consiglio solamente agli stomaci forti e a chi tollera bene il DRAMMA.


Sprite di Yugo Ishikawa
Ennesimo seinen ad ambientazione apocalittica? Alla fin fine, sì. Anche se stavolta non c'è un' invasione di zombie, ma bensì un misterioso tsunami: una sostanza nerastra che prima cade come neve nera e poi sommerge tutta Tokyo con una terribile ondata . La protagonista, insieme ad un gruppo di persone, si ritrova bloccata all'ultimo piano di un grattacielo e quando la marea scura si ritira si ritrovano in una Tokyo disabitata... Nel 2059! Com'è possibile ciò? 
E se la marea rappresentasse in realtà il passaggio del tempo?
Salti temporali, personaggi alienati, grotteschi e psicotici e bambini centenari che fuggono dal tempo. 
E' difficile dare un giudizio su quest'opera: le premesse sono un filino assurde ma abbastanza originali, e la storia potrebbe prendere svolte interessanti e inaspettate oppure diventare un' immensa boiata. E' un po' una scommessa, ecco. I disegni non sono particolarmente belli o originali, ma funzionano abbastanza bene. Boh, se vi piace il genere provatelo.


Furari di Jiro Taniguchi
Con Furari torna il Taniguchi lieve e contemplativo de L'uomo che cammina, ma il suo sguardo è più maturo, e la cornice -il giappone dell'epoca Edo- molto più raffinata. I vari episodi hanno l'eleganza e la compiutezza di un Haiku, ed è quasi inutile aggiungere che questo volume mi è piaciuto moltissimo. Certo, se preferite il Taniguchi "di sostanza", alle prese con storie solide e complesse allora vi consiglio di leggere altri suoi volumi (come La ragazza scomparsa o il recente La vetta degli Dei per rimanere in tema Rizzoli Lizard), se invece amate (come me) il Taniguchi etereo e quotidiano non dovete farvelo sfuggire! Anche graficamente è interessante: rispetto ad altre sue opere lo stile di Furari è più semplice, e leggermente stilizzato (vedi le nuvole disegnate come negli antichi pannelli illustrati che ritraevano il Fuji)  ma di grande effetto (ci sono tre o quattro pagine a colori bellissime!).
Prima o poi dovrò decidermi a scrivere un post interamente dedicato a Taniguchi, un autore che amo ma non in toto. 

A presto con la seconda parte del post.

7 commenti:

  1. ottime recensioni: i primi due li ho passati perchè non sono il mio genere...Mentre Taniguchi l'ho messo in wishlist...anche io di questo autore preferisco le sue storie eteree e quotidiane! spero di poterlo recuperare presto! ; )

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    1. Oddio, non chiamiamole recensioni altrimenti i recensori seri si offendono XD.
      Ah, io di Taniguchi , oltre alle sue storie "familiari" che sono dei capolavori assoluti (vedi Ai tempi di Papa), ho amato molto L'uomo che cammina, Gourmet, L'olmo, e anche il recente Gli anni dolci. Uno Zoo d'Inverno invece mi è piaciuto poco: tutta la seconda parte, con la love story fra il protagonista e la ragazza malata l'ho trovata incredibilmente melensa e messa un po' a caso. Oddio, mi sto dilungando XD

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  2. io "proiettili di zucchero" lo volevo prendere, ma se ci sono coniglietti ammazzati passo. il dramma umano ok, ma i coniglietti no. fammi sapere, così mi decido sul da farsi.

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    1. Sì, ci sono coniglietti ammazzati ed un cane fatto a pezzi. E' un manga piuttosto violento, e come ho detto a me ha dato parecchio fastidio il fatto che le protagoniste sono ragazzine delle MEDIE.

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    2. uhm... mi sa che passo allora, non pare fare per me, peccato ;_;

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  3. Proiettili di zucchero mi ispira. Non mi dispiacciono i manga drammatici (e, devo dire, ogni tanto non disdegno anche un unhappy ending) e mi piaceva anche l'edizione con il bordo delle pagine colorato. E' una buona lettura o il finale ti fa venir voglia di buttarlo dalla finestra?

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    1. Il finale è coerente con la storia, pure troppo. Quindi nel complesso è una buona lettura, ma tremenda per i temi trattati.
      L'edizione è veramente ottima! Con questa e quella di Ooku la panini mi ha veramente sorpreso!

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